LA SAI L’ULTIMA? CHIEDILA AL SINDACO
Riepilogo.
Parte prima. In piena pandemia, quando file di camion militari facevano la spola tra gli ospedali della bergamasca e i camposanti il sindaco leghista di Merate, Massimo Augusto Panzeri, ne inventa una ( gratuita ed autoreferenziale ) per rassicurare il suo elettorato e i suoi amministrati. Dalla sua stanza di primo cittadino oppure da casa sua - il luogo non è rilevante, l'oggetto, la figura e il ruolo del suggeritore invece lo sono, perché non si è sindaco part time - diffonde una diretta Facebook per rispondere ai dubbi di quei cittadini che hanno difficoltà di lettura e comprensione della lingua italiana circa le modalità di spostamento dentro e fuori il territorio comunale e suggerisce, con tono bonario e condiscendente, come aggirare i pesanti limiti alla libera circolazione delle persone imposti dal Governo per combattere e contenere la diffusione del virus pandemico. Una di queste risposte è ilare ed imbarazzante. A chi gli chiede se può portare a riparare un elettrodomestico risponde che bisogna vedere se l'artigiano ha tempo suggerendo, diciamo così, in un eventuale controllo di polizia, di fornire come spiegazione che si sta andando a fare la spesa.
Parte seconda. Il suo exploit che egli - col senno del poi e suggerimento dell'avvocato - definisce leggerezza finisce su RadioRai e su Youtube dove i due conduttori lo cuociono a fuoco lento sulla graticola della satira e del sarcasmo.
Parte terza. La sua performance suscita l'attenzione della Prefettura che incarica la Polizia Giudiziaria di acquisire copia del video diffuso urbi et orbi.
Parte quarta. Istruita l'indagine, la Procura della Repubblica di Lecco chiede l'udienza preliminare davanti al GUP, fissata per il 30 marzo.
Parte quinta e finale. Avuta notizia della convocazione Massimo Augusto Panzeri posta sul suo profilo privato Facebook - non su quello istituzionale del Comune, come sarebbe stato corretto e doveroso - la notizia, compiaciuto di avere "bruciato " lo scoop dei giornali online, così rimettendo alla pari altre testate giornalistiche in inevitabile ritardo cartaceo. E', questa, una forma di " solidarietà istituzionale" che solitamente si riconosce a chi merita.
Il post viene dal sindaco presentato ed etichettato con il termine " brucialanotizia ", definizione scadente e volgare se indirizzata a giornalisti che due automobili le hanno davvero avute bruciate, da delinquenti ancora ignoti, una sera di pochi giorni fa davanti alla loro abitazione di Sartirana.
Ah, dimenticavo: il post - nel quale i giornalisti destinatari vengono apostrofati con il termine dispregiativo di giornalai - riceve commenti di sostegno ed adulazione dai soliti sodali a prescindere. Anch'io vi partecipo con breve contenuto ironico/critico, (chiedo al sindaco: e se io anziché chiamarla alpino la chiamassi alpeggio, come la prenderebbe, con il sorriso?) dopo di che il post scompare, non prima che però che qualcuno lo salvi a futura memoria.
Fine del riassunto.
Ora, io non ho il minimo dubbio che Massimo Augusto Panzeri in ambito privato sia una persona piacevolissima. E' stato alpino - è stato, non lo è più, ora è sindaco - e quindi porta nel suo Dna tutti i tratti positivi di quel cappello piumato: empatia, generosità, cameratismo, gioiosità, ulteriore senso di appartenenza e di fratellanza, disponibilità al sacrificio e, oggi, forse anche il desiderio di riuscire a camminare sulle acque. Oggi però non è davanti al barbeque od a spalare neve davanti casa, ma in una stanza che alla parete ha appeso il ritratto del Presidente della Repubblica e alle spalle della sua poltrona le bandiere di Europa, Italia e Lombardia. Deve essere serio, egli in quel ruolo periferico rappresenta lo Stato. Quando si tratta di sanità pubblica - con pesante incidenza sulla libertà personale - non si può scherzare. Non ti puoi permettere di suggerire di dare risposte false agli agenti di Polizia Locale, ai Poliziotti di Stato, ai Carabinieri e alla Guardia di Finanza in caso di controllo su strada. Prima ancora di essere un insulto a quel 90% di italiani - lombardi e non - che il problema lo accetta, lo assorbe e lo gestisce, è un reato penalmente rilevante e sanzionato.
Si chiama “Istigazione a delinquere“, è previsto e disciplinato dall’art. 414 del codice penale che nelle sue due articolazioni prevede pene anche fino a 5 anni. E potrebbe essere considerata aggravata se gli “amichevoli consigli” sono stati più di uno, attraverso “strumenti informatici o telematici” e soprattutto se espressi dal sindaco che è anche il responsabile locale della salute pubblica.
Ora - e concludo - quando un giornalista/giornalaio critica il comportamento di un personaggio pubblico si è soliti dire che vuole insegnare agli altri. Errore: il giornalista non insegna niente non fosse altro perché il destinatario del momento non impara mai.
Il sindaco di Merate è detentore di un nome composto di battesimo che rimanda ai fasti, alle figure e all'universalità dell'antica Roma. In quel Massimo Augusto c'è tutto il 21esimo secolo e il suo contrario. Io credo che in quella scivolata facebookiana consumata mentre la sua Lombardia era in fiamme ci sia stato il desiderio di distinguersi. Immagino non sia facile per un leghista duro e puro, cresciuto in un ambiente politico che coltiva ed innaffia la superiorità della razza e dei concetti padani, adeguarsi a normative provenienti da un governo a contenuto comunista. La libertà, secondo Giorgio Gaber, non è star sopra un albero, o no? E' partecipazione, cantava lo chansonnier meneghino e Massimo Augusto Panzeri si è sentito libero di dire quello che gli pareva, di partecipare al disagio esistenziale di chi aveva un elettrodomestico rotto e, soprattutto, di preoccuparsi che il riparatore avesse tempo.
Io non auguro al sindaco una condanna, anche se dovrebbe arrivare, perché nel caso in questione non ha rilevanza che il suggerimento abbia avuto o meno seguito. E' sufficiente darlo, per rientrare nell'istigazione. Però se dovesse essere condannato a 1 giorno virtuale di reclusione e 1.000,00.= euro di sanzione assurgerebbe agli onori della cronaca e della politica come EPP, ovvero Esempio Padano Positivo. Ci sarebbe una quarta P, ma questa rimettiamola alla valutazione del Giudice.
Per chi porta il nome di un Imperatore Romano sarebbe una seconda penna sul cappello di Alpino.