Merate: l’esperienza del Nido di Sineresi menzionata dall’ONU in 'Harmony with Nature'

Già nel 1909, Maria Montessori, famosissima all’estero e non ancora adeguatamente riconosciuta in Italia, aveva colto le immense potenzialità educative di una educazione attenta alla Natura. Nel suo libro Il metodo della pedagogia scientifica applicato nelle Case dei Bambini scrive: «Ci siamo fatti volontariamente prigionieri, e abbiamo finito con l’amare la nostra prigione e trasmetterla ai nostri figlioli. La Natura si è a poco a poco ristretta, nella nostra concezione, ai fiorellini che vegetano, e agli animali domestici utili per la nostra nutrizione, per i nostri lavori, o per la nostra difesa. Con ciò anche l’anima nostra si è rattrappita». Il bambino ha bisogno di ‘vivere’ la Natura e non soltanto di conoscerla, studiandola o ammirandola, deve essere «liberato dai legami che lo isolano nella vita artificiale creata dalla convivenza cittadina».


È proprio dove il verde dei boschi e l’azzurro del cielo sono ancora nitidi, che l’attività educativa può farsi più attenta nei confronti di questi obiettivi, e in provincia di Lecco ho trovato la sensibilità giusta per porre le basi di una Scuola di Ecopsicologia e promuovere con diverse realtà sensibili sul territorio, pratiche e visioni, oggi, all'avanguardia.

Quello che possiamo fare, portando i bambini nel verde sin dalla più tenera età, è prevenire quella che oggi viene chiamata ‘sindrome da deficit di Natura’, uno dei disagi della modernità che porta a difficoltà di attenzione, di socializzazione, di coordinamento motorio, a obesità e depressione. Quello che vogliamo fare, è accompagnarli a scoprire attività preziosa e rigeneranti dal punto di vista sia fisico sia psicologico, un modo di essere che li renderà più forti e gioiosi”.
La provincia di Lecco si posiziona dunque molto positivamente tra i 170 casi virtuosi citati all'interno del report 2020 "Harmony with Nature" redatto dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, insieme all’esperienza di Sineresi è affiancata infatti anche una seconda esperienza del territorio, quello della Libera Università del Bosco della Cooperativa Sociale Liberi Sogni Onlus. 