Merate: non subì violenza sessuale, anzi erano accuse false. La vittima era il suo ex

Questa mattina in tribunale a Lecco si è svolto l'interrogatorio di garanzia a carico di M.B. l'infermiera classe 1983 residente a Merate ritenuta responsabile dei reati di calunnia aggravata, danneggiamento, diffamazione e atti persecutori a danno del suo ex fidanzato e per questa ragione sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari.


Davanti al giudice la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere, non fornendo dunque spiegazione per i gesti di cui è accusata. Le indagini erano state avviate a maggio 2020 quando la stessa aveva sporto denuncia verso l'uomo per violenza sessuale e atti persecutori. Gli approfondimenti posti in essere dagli inquirenti e gli elementi acquisiti hanno portato invece a dipingere un quadro totalmente diverso, facendo emergere gravi incongruenze nel racconto della donna, tali da ribaltare diametralmente le parti. Si è scoperto, infatti, che la vittima era l'ex fidanzato destinatario di una serie di azioni perseguibili penalmente quali la diffusione di volantini diffamatori con il suo nome e cognome, il taglio delle gomme dell'autovettura e il danneggiamento della carrozzeria e l'accusa, risultata falsa, di violenza sessuale. Dopo mesi di indagini e raccolta di prove, il quadro emerso in un clima di vendetta posto in essere dalla donna, ha portato il giudice all'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, richiesta dal pubblico ministero Andrea Figoni titolare del fascicolo.

Articoli correlati
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.