Merate: con i continui attacchi alla stampa il Sindaco alimenta un clima di odio dalle conseguenze gravissime

Ignorare l’ennesima provocazione e il suo autore sarebbe la strategia migliore, anche considerato lo strumento cui è stato affidato l’altissimo pensiero. Ma non è possibile ignorare, perché la fonte è il primo cittadino, l’uomo che, pur essendo stato eletto da una minoranza, rappresenta la massima istituzione della città. Il Sindaco, la figura deputata al rigoroso rispetto della legge, degli altri enti e dei cittadini tutti.
La volgare affermazione di Massimo Augusto Panzeri contro la stampa indipendente è l’ultima di una serie di attacchi frontali più degni di una gazzarra di piazza che di una normale dialettica tra politica e informazione. Questa città non merita un sindaco così inadeguato, esposto, e con lui la città intera, al pubblico ludibrio in trasmissioni nazionali. E’ una vergogna. E non capiamo come sia possibile che il suo partito, il suo gruppo consiliare, i suoi assessori non prendano le distanze dalle continue manifestazioni di inadeguatezza: dall’inaugurazione del Conad in mezzo a un assembramento contrario alle norme vigenti, al suggerimento di come ''dribblare'' le norme anticovid attraverso una diretta FB che quelle indicazioni – non la stampa – lo porteranno davanti al magistrato. Non importa se la causa sarà archiviata dal Gup o avrà uno sbocco processuale.
Resta che l’unico sindaco della città finito in tribunale per aver suggerito possibili modalità di aggiramento delle restrizioni vigenti è Massimo Augusto Panzeri. L’allergia alla stampa indipendente è palese e, soprattutto pericolosa. Perché rischia di scatenare soggetti mentalmente deboli o inclini al crimine mettendo così a repentaglio l’incolumità degli stessi cronisti.
A memoria di chi scrive – oltre 40 anni di cronaca locale – mai un sindaco aveva assunto tale atteggiamento. Il confronto, a volte duro, è sempre rimasto nel perimetro della civile convivenza e, semmai, è finito in un’aula di tribunale per la ricomposizione di una vertenza particolarmente difficile. Mai culminata in una sentenza che sia di condanna o di assoluzione.
Forse Massimo Augusto Panzeri dimentica che è all’interno di questo clima che è stato perpetrato il gravissimo attentato ai danni di due giornalisti di questa testata con l’incendio delle auto. Un attentato che in altre parti del Paese, assai più turbolente sarebbe etichettato come terroristico-mafioso. Un fatto di una gravità inaudita che avrebbe dovuto indurre il primo cittadino a un comportamento diametralmente opposto, di vicinanza, di solidarietà. Invece ecco altra benzina sul fuoco, altri insulti. Ma pur nel rispetto della volontà popolare ci chiediamo come possa un sindaco così inadeguato restare al proprio posto, disonorando la carica ricoperta da personaggi di specchiata onestà intellettuale e istituzionale come Luigi Zappa, Giuseppe Ghezzi, Giacomo Romerio, Mario Gallina, Dario Luigi Perego, Giovanni Battista Albani, Andrea Robbiani e Andrea Massironi. Il Municipio sta da una parte, la piazza da un’altra signor Sindaco. Comportamento e linguaggio tenuti nel secondo luogo non possono essere gli stessi osservati nel primo. Se ancora non l’ha capito è un problema. Un grosso problema. Suo, certamente. Ma, soprattutto, dell’intera città di Merate.
Ancora una volta ci appelliamo a sua eccellenza il Prefetto – che è anche un collega giornalista – affinché eserciti quella moral suasion indispensabile a ricondurre il signor Sindaco di Merate nell’alveo del ruolo che ricopre evitando continue tracimazioni, con garbo istituzionale e rispetto del pensiero altrui, anche se contrario al suo. L’attacco alla stampa indipendente è l’atto più grave che un politico possa compiere in una democrazia.

P.S.: quella chiusa “brucialanotizia”, dopo che sono bruciate due autovetture è davvero di pessimo gusto. Ma la dice lunga...
Claudio Brambilla
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