Osnago, Voss: c'è l'accordo tra proprietà e sindacati, 'salvi' i 70 lavoratori che saranno accompagnati nel ricollocamento

Dopo 45 giorni di presidio ai cancelli (1.080 ore), l'accordo tra la proprietà della Voss di Osnago e i sindacati è arrivato. Nessuno dei 70 lavoratori considerati ''a rischio'' per un mese e mezzo andrà incontro al licenziamento.
Per loro sarà attivato un piano di ammortizzatori sociali conservativo che potrà accompagnarli fino ad un eventuale ricollocamento occupazionale, sempre che qualcuno non si faccia avanti con una proposta per rilevare e reindustrializzare lo stabilimento di via Stoppani, assumendo gli ex dipendenti Voss. Se questa ipotesi non avrà seguito, a ciascun lavoratore verrà riconosciuto un incentivo al momento della chiusura ufficiale del rapporto di lavoro con l'azienda tedesca, che sarà più alto per chi impiegherà più tempo a trovare un nuovo posto. La vicenda della Voss, dunque, per quanto a lungo sia apparsa drammatica e per quanto segni a tutti gli effetti l'epilogo di una storica azienda del territorio, considerato che era presente dal '56 e prima dell'arrivo della proprietà tedesca nel 2016 conosciuta come Larga, ha tutto sommato un lieto fine che soddisfa sindacati e lavoratori.



Maurizio Oreggia, Eliana Dell'Acqua, Alessandra Crippa, Lorena Silvani e Domenico Alvaro



''L'ipotesi di accordo è arrivata nella giornata di ieri, mentre oggi l'abbiamo sottoposta ai lavoratori in assemblea che l'hanno votata a stragrande maggioranza (solo 2 gli astenuti su 47 partecipanti, ndr)'' il commento di Eliana Dell'Acqua, responsabile della Fim Cisl di Monza Brianza Lecco, intervenuta durante la conferenza stampa organizzata davanti ai cancelli di via Stoppani a seguito della firma dell'accordo. ''Riteniamo che questo accordo abbia centrato gli obiettivi che ci eravamo posti con il presidio, in primis perchè l'azienda non procederà con il licenziamento in nessun caso. Verranno messi in campo tutti gli ammortizzatori sociali conservativi che resteranno disponibili anche al termine della pandemia. Successivamente verrà attivato con le istituzioni preposte un percorso di politiche attive che possano aiutare imprenditori ad inserirsi nel comparto produttivo, allo scopo di riassorbire la manodopera ex Voss. L'accordo preso con la proprietà stabilisce inoltre che, ad un mese dall'esaurimento degli ammortizzatori sociali, ci siederemo di nuovo al tavolo e valuteremo le strategie da utilizzare per garantire una tutela a chi allora non si sarà ricollocato''.



Considerato che il la cassa straordinaria Covid è in scadenza il 31 marzo ma verrà quasi certamente prolungata di almeno altri tre mesi e in aggiunta i lavoratori della Voss possono sfruttare i 12 mesi previsti dalla cassa straordinaria, con l'accordo raggiunto nelle ultime ore sembra esserci un largo margine di tempo affinché una nuova proprietà possa farsi avanti oppure i lavoratori trovino un altro posto di lavoro. ''Questa vicenda è di insegnamento per tutte quelle dinamiche che in questo paese troppe volte subiamo'' il commento invece di Maurizio Oreggia, segretario generale della Fiom di Lecco. ''E' l'esempio che i lavoratori e le lavoratrici organizzati possono arginare lo strapotere e l'arroganza, come quella che si è manifestata anche qui in Voss, delle proprietà. Sicuramente la tenacia con cui si è portata avanti questa battaglia ha determinato il fatto che negli accordi sottoscritti si parla di tutto ma non di licenziamenti. E' una condizione agli antipodi rispetto al punto di partenza, con l'azienda che imponeva a tutti i lavoratori di andarsene entro la fine di dicembre. Ciò che è accaduto deve fare riflettere tutti. Siamo in mancanza di una tutela dal punto di vista normativo che va oltre il nostro paese. Riflettendo dal punto di vista complessivo, europeo oserei dire, dobbiamo agire affinchè il dumping all'interno dell'Ue non esista più''.


Da parte di Lorena Silvani, rappresentante della Fim Cisl di Lecco per il Meratese, i ringraziamenti rivolti ai lavoratori e alle lavoratrici della Voss. ''L'obiettivo che abbiamo raggiunto non era scontato. L'azienda diceva fuori tutti entro il 31 dicembre. Questo lo abbiamo ottenuto grazie alla perseveranza delle persone che hanno svolto il presidio, un risultato sicuramente positivo che può essere di esempio per tutte le vertenze che ci saranno sul territorio''.


''L'esito di questa vicenda – ha aggiunto Domenico Alvaro, responsabile della Fiom di Lecco per il Meratese – è positivo anche se in alcuni momenti la vertenza si è rivelata  aspra e dura, con momenti anche di forte tensione ai cancelli. Ciò dimostra che vale la pena di lottare e che attraverso la lotta si possono modificare le cose che in partenza non davano segnali di positività. La determinazione dimostrata dal gruppo Voss poteva scalfire l'unità di questi lavoratori che invece hanno resistito e ottenuto un cambiamento positivo''.
“Ringraziamo ogni singola persona e ogni associazione che in questi 45 giorni ha portato il suo supporto e la solidarietà al nostro presidio'', ha detto Alessandra Crippa della Rsu interna della Fim Cisl. ''Penso di poter dire a nome di tutti i miei colleghi che questa brutta vicenda ci ha uniti e resi moralmente più forti e più orgogliosi di essere italiani. Davanti ad una multinazionale straniera noi con la nostra unione abbiamo dimostrato chi è il popolo italiano, solidale, che si aiuta ed è presente nelle difficoltà degli altri''.
Alberto Secci
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