Accadeva 40 anni fa/11, novembre 1980: esplode lo scandalo petroli, convolte molte aziende e personaggi noti del meratese

Il mese di novembre 1980, nell’austera sala consigliare di villa Confalonieri a Merate, si apre col lunghissimo dibattito sul progettato centro sportivo cittadino, un’opera gigantesca che ha visto la Nessi & Maiocchi di Como aggiudicarsi l’appalto per circa 1,5 miliardi di lire. A pilotare il dibattito in Consiglio è il liberale Arturo Comotti, ingegnere che mette a nudo una serie di errori di progettazione. La disamina del professionista è implacabile e arriva a raccogliere consensi anche dal capogruppo democristiano ing. Luigi Zappa. Ma la maggioranza è determinata a andare avanti riservandosi semmai modifiche in sede di firma del contratto. Al voto il progetto così come presentato passa col parere favorevole di Dc e Psdi. Mentre Pli, Psi e Pci votano contro. Astenuto il Pri. Molto criticato l’intervento del segretario Dc di Pagnano Alfonso Mandelli, definito dal compianto collega de “Il Resegone” il “nuovo cardinale Ottaviani”.


Arturo Comotti e Alfonso Mandelli

Un’altra polemica parte dall’incontro tra i genitori e l’assessore Laura Crippa presso le scuole elementari di piazza degli Eroi (attuale sede del Municipio ndr) sulla proposta di introdurre una rette fissa di frequenza e una quota variabile in base all’effettiva presenza e quindi al consumo del pasto. Tre le fasce proposte dall’assessore calcolate sul reddito medio annuale della famiglia diviso per componente. Perplesso il Pci pur riconoscendo che la retta unica vigente è molto bassa, contrario il Psi che ritiene debba essere gratuito il servizio, arrabbiati gli esponenti del Psdi Gaetano Riva, commerciante e Arturo Comotti libero professionista in quanto le attività non di lavoro dipendente vengono inserite nella fascia più alta. Arrabbiati perché così si sottintende che queste categorie presentino denunce dei redditi sempre bassissime grazie ad una forte evasione fiscale. La Dc è favorevole ma la proposta dovrà essere esaminata dal Comitato regionale di Controllo.


Gaetano Riva e Siro Ravasi

Augusto Cogliati è il nuovo presidente della pro Loco Merate. Dopo molti anni lascia il cav. Carlo Bertoni per sopraggiunti impegni personali. Augusto Cogliati è già presidente del gruppo ciclistico Arco-Regina Extra. Vice presidente viene eletto Attilio Biondi.


Augusto Cogliati

Con un finanziamento di 300 milioni si avvia il progetto di telecontrollo della rete idrica del consorzio tra Merate, Cernusco e Montevecchia. Lo spiega Dante Dozio, direttore dell’ente: spesso ci sono cali di pressione o mancanza di erogazione a causa della rotture di una pompa o dell’eccessiva dispersione della rete idrica in un determinato punto. Ma l’azienda non lo sa fino a quando un cittadino non segnala la mancanza di acqua. Allora si circoscrive la zona e, individuato il guasto si interviene. Poi si deve riportare la rete in pressione. Una procedura lunga. Con il telecontrollo tutte le strutture sono monitorate da fotocellule che inviano un segnale al computer presso la sede del Consorzio. L’occasione consente di mappare il sistema idrico del consorzio di 40 anni fa. Il primo pozzo in ordine di portata è quello di Cernusco, scavato nel 1956 fino a 100 metri di profondità, assicurava fino a 50 litri al secondo. Il pozzo di Brugarolo, scavato nel 1970 a una profondità di 128, produceva appena 8 litri al secondo. Il pozzo Feltrinelli a Cernusco, scavato a 40 metri, forniva fino a 30 litri al secondo. Il pozzo del Ceppo, profondo 44 metri garantiva 50 litri al secondo. Il pozzo del Regondino, scavato nel 1979 a 33 metri era stimato con una capacità produttiva di 30 litri al secondo. Il sistema disponeva poi di vasche a Sartirana e Montevecchia per la raccolta dell’acqua. Il Consorzio allora era presieduto da Ferdinando Colombo, democristiano, a lungo anche consigliere comunale.


Il presidente Colombo e il geometra Dozio

L’Aido di Merate in prima fila al congresso nazionale di Stresa. La sezione che ha sede a Sabbioncello, denominata “Gruppo Don Gnocchi” è attiva da appena 4 anni ma ha già 1.400 iscritti e sette trapianti di organi. Al congresso hanno preso parte il fondatore della sezione, padre Evangelista Scopel e il vice presidente  Aldo Carnati il quale, nella relazione – tra associazioni pessimiste sul futuro di questo settore – espone le positività della sezione meratese supportata dal personale dell’ospedale di Merate e dalla popolazione che ha concorso all’acquisto di un elettroencefalografo.


Padre Evangelista Scopel e Aldo Carnati

Ecco una bella pubblicità dell’epoca: l’allora concessionaria Fiat Redaelli di Cernusco, oggi Penati Auto, promuove la mitica Fiat 131 nelle diverse versioni. Una berlina elegante prodotta dal 1974 al 1985, che ebbe un notevole successo.



Esplode anche nel meratese il cosiddetto “Scandalo petroli” una truffa all’erario stimata in duemila miliardi dell’epoca realizzata da alcune società venete con la complicità dei massimi vertici della Guardia di Finanza di allora. Dei diversi tronconi aperti dal procedimento principale di Treviso, si inserisce anche Lecco oltre a Milano e Torino e coinvolge aziende note come Garlate Petroli, Siplar di Airuno, Meratex di Cernusco, Comea di Verderio, Fontepetroli di Merate e altre. Ben 29 operatori della zona sono raggiunti da comunicazioni giudiziarie (gli attuali avvisi di garanzia ndr) firmati dal Giudice istruttore Pasquale Drago. Tra i destinatari delle comunicazioni giudiziarie – che non sono ovviamente prova di un reato ma solo una cautela a favore del soggetto destinatario – ci sono Italo Casati, personaggio all’epoca molto noto e altri congiunti sono destinatari di analoghi provvedimenti. Nel prosieguo delle indagini che avranno sviluppi clamorosi anche tutti i nomi delle persone “informate sui fatti”.

Volge invece al termine la vicenda delle “capre d’oro” il progetto di un grande allevamento di capre da impiantare nella valle del Curone, già oggetto nei mesi precedenti di scontri durissimi tra l’imprenditore proponente, Potito Russo e le diverse associazioni ambientaliste, proprio a ridosso della nascita del parco naturale di Montevecchia. Il Comune di Rovagnate modifica il piano di fabbricazione inserendo vincoli stringenti per qualsiasi attività si dovesse svolgere nella porzione di territorio che ricade nella valle del Curone. Maggioranza e minoranza assieme votano il documento. Il capogruppo di minoranza Giorgio Dall’Angelo chiede anche una mozione che impegni gli altri comuni che “guardano” sul grande polmone verde, cioè Montevecchia, Perego, Missaglia e altri a introdurre gli stessi vincoli per la tutela del territorio. D’accordo il sindaco Luigi Brambilla, l’assessore all’urbanistica Elio Galbusera e il capogruppo Dc Franco Panzeri.


Luigi Brambilla, Giorgio Dall'Angelo e Franco Panzeri

Il servizio di guardia medica festeggia il 1° anno di attività. Ma ancora non ha una sede idonea. Deve essere per disposizione di legge dentro il perimetro ospedaliero. La dirigenza ha messo a disposizione un locale di pochi metri quadrati parzialmente adibito a sterilizzazione dei ferri da parte del personale del pronto soccorso. Eppure il servizio in funzione prefestivi e festivi fino alle 8 del lunedì copre una vasta area che comprende i comuni del Consorzio Sanitario di Zona ed è particolarmente apprezzato grazie ad una squadra di medici di prim’ordine. Ci vorrà tempo prima di reperire una sede idonea.


Le dottoresse Baio e Giovannini e il dottor Pozzoli


I dottori Mandelli, Perego e Cogliati

Anniversario anche per “I Giovani di Sabbioncello” che celebrano i dieci anni di attività. Nato nel 1970 sulla spinta di padre Riccardo e padre Giancarlo, il coro giovanile, composto da ragazze e ragazzi di 13-14 anni, ha il compito di rendere più melodiose le messe. Il coro si avvale di un organo elettronico ma in precedenza disponeva anche di tre chitarristi. Ma trovare giovani capaci di suonare è sempre più difficile mentre come sostiene padre Conti nessuno è stonato per definizione, bisogna esercitarsi e metterci tanta buona volontà.



Come il più classico dei fiumi carsici anche il progetto della pedemontana sparisce e ricompare improvvisamente da un anno all’altro. A fine novembre arrivano dalla Regione gli ultimi elaborati con il tracciato segnato. Si tratta dell’ennesima follia mai realizzata fortunatamente ma che pubblichiamo per dovere di cronaca. Proveniente dalla bergamasca la strada arriva all’Adda tra Arlate e Imbersago, in località colombé dove l’attende un ponte nuovo di zecca. Da lì prosegue fino alla riserva lago di Sartirana in sotterranea. Riemerge in località cascina Malpaga e in trincea prosegue fino alla Valle Superiore  per poi tornare sotto terra allo svincolo di Cicognola. Superata (l’ex) statale 36 si dirama, cioè un tronco va a collegarsi alla statale 342 Como-Bergamo in territorio di Calco, mentre il percorso principale prosegue in trincea e a tratti in superficie toccando le località di Casternago, Crescenzaga, Perego per poi immettersi dopo Rovagnate, nuovamente sulla SS 342.



 

11/CONTINUA
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