Merate: ai domiciliari per stalking la donna che diffuse volantini diffamatori contro l'ex

Ha un nome la persona che nei mesi scorsi per ben sette volte aveva diffuso decine di volantini tra Merate e Paderno con frasi diffamatorie nei confronti di un uomo, amministratore di una piccola azienda del territorio, accusandolo di violenza sessuale. Si tratterebbe della donna con cui lo stesso ha troncato una relazione sentimentale durata due anni. Il giudice Salvatore Catalano, nell'ambito delle indagini disposte dal pubblico ministero Andrea Figoni, ha stabilito la misura cautelare agli arresti domiciliari a carico della signora, di professione infermiera. Ora si attende l'interrogatorio di garanzia e la decisione del magistrato su come proseguirà la vicenda.
I fatti hanno inizio nel 2019: l'uomo, secondo la versione dallo stesso resa agli inquirenti, diventa oggetto di una serie di spiacevoli episodi da parte di una persona sconosciuta che oltre provocargli danni materiali all'autovettura in questi ultimi mesi lo mette alla berlina con volantini diffusi in città con affermazioni gravissime. “Ha fatto morire tutte noi donne che ha toccato senza permesso, in piscina, palestra, siamo stanche di tacere e delle sue minacce”, “(omissis) indagato per violenza sessuale. Chi sa parli”.


Tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020 la sua autovettura viene vandalizzata in più occasioni. Dieci volte gli sono stati forati i pneumatici (in un caso, ripreso anche dalle telecamere, durante la recita di Natale della figlia alla scuola) e la carrozzeria sfregiata.
Per ben sette volte in via Garibaldi e via Indipendenza a Merate e a Paderno, il nome e il cognome dell'uomo vengono riportati sui volantini e diffusi in paese.
I sospetti su chi potesse essere l'autore o l'autrice di tutto ciò si fanno sempre più circostanziati, quando l'uomo si ritrova accusato di violenza sessuale da parte della ex fidanzata. “Ha dichiarato che l'avrei aggredita rompendole le costole, che l'avrei molestata in palestra, che l'avrei colpita con una testata ed ha alzato sempre più il tiro delle accuse presentando una denuncia a mio carico per violenza sessuale. A giugno dello scorso anno i carabinieri sono venuti da me a casa e in ufficio per una perquisizione, dove non hanno trovato nulla, hanno preso il DNA e fatto tutti gli accertamenti. Ma non è mai stato emesso alcun provvedimento a mio carico”.
Non così per la donna che appunto da ieri è ai domiciliari (la cui posizione chiaramente è tutt'ora aperta, con accuse da dimostrare in sede di eventuale giudizio). La vicenda aveva suscitato parecchio scalpore proprio per i volantini dove, con nome e cognome l'uomo veniva accusato di reati gravissimi, da cui doversi anche difendere dall'opinione pubblica.
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