Osnago, Voss: operai in sciopero fino al 22 in risposta alla ''provocazione'' dell'azienda

E' di nuovo sciopero alla Voss di Osnago. Indetto dalle organizzazioni sindacali Fim Monza Brianza Lecco e Fiom Lecco, è partito quest'oggi, lunedì 18 gennaio, e proseguirà fino a venerdì 22. L'azione è una risposta a quello che sindacati e lavoratori definiscono una vera e propria provocazione avanzata dall'azienda, che negli scorsi giorni aveva richiesto a sei operai in cassa integrazione, nel frattempo diventati una quindicina, di entrare nello stabilimento per effettuare attività di sistemazione dei macchinari che sono in procinto di essere smantellati per la cessazione dell'attività. Lo sciopero serve a fare in modo che il rifiuto da parte lavoratori convocati per eseguire il compito loro assegnato possa trovare una giustificazione.


''E' chiaro che la mansione che verrebbe affidata agli operai a cui è stato chiesto di lavorare qualche giorno sarebbe quella di occuparsi della sistemazione delle macchine che vogliono smontare, così come è evidente che l'azienda non stia facendo altro che provocare'' il commento di Lorena Silvani, responsabile meratese per la Fim Monza Brianza Lecco. ''Lo sciopero andrà avanti fino al 22 gennaio, poi vedremo il da farsi. Venerdì abbiamo mandato ufficiale richiesta per avere un ulteriore incontro in Regione e siamo in attesa di una convocazione. Come già ribadito più volte in queste settimane, le organizzazioni sindacali non aspettano altro che sedersi al tavolo per trovare con la proprietà una soluzione alternativa alla cessazione dell'attività e il licenziamento dei 70 lavoratori, perchè non è giusto che la scelta sia esclusivamente in capo all'azienda''.


Da una iniziale richiesta rivolta a sei persone, la proprietà – come hanno riferito i sindacati – ha convocato in totale circa 15 dipendenti per fare effettuare loro le mansioni di sistemazione dello stabilimento. Rifiutandosi di lavorare per aderire allo sciopero perderanno però una settimana di cassa integrazione. Per tutelare ulteriormente i loro colleghi, come sottolineato dalla rappresentate della sicurezza Alessandra Crippa, gli operai in presidio da inizio dicembre sono pronti ad ''autotassarsi'', vale a dire sfruttare le risorse raccolte nelle settimane di protesta, anche attraverso diverse offerte ricevute, per coprire il questo mancato introito economico.
A.S.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.