Merate: 81 nuove famiglie assistite dal CAV, contributi economici per 16.320 euro

Il 2020 è stato un anno difficile, certamente diverso dal solito, anche per il Centro Aiuto alla Vita con sede in via don Borghi a Novate: l'arrivo della pandemia ha infatti "bloccato" diverse attività come i corsi di cucito e cucina, ma anche la distribuzione di pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà, che si spera possano ripartire il prossimo febbraio.



Non si è fermato, però, l'impegno dei volontari a sostegno della maternità, concretizzatosi anche in colloqui telefonici con alcune mamme e in collaborazioni con altre associazioni del territorio, per i casi più delicati da affrontare con interventi a 360 gradi. Nonostante le chiusure, il Centro è riuscito ad assistere 81 nuove famiglie, per un totale di 296 nel corso dell'anno (un numero pressochè pari a quello del 2019): ben 103, inoltre, quelle supportate con contributi economici per l'acquisto di pannolini, latte e generi alimentari, per 16.320 euro complessivi.
L'invito rivolto alla comunità, per il 2021, è quello di un aiuto al Centro in termini sia economici che collaborativi: "Abbiamo bisogno di volontari" spiegano dal Consiglio Direttivo, diffondendo la consueta relazione di fine anno inoltrata a tutti i volontari e ai soci dell'associazione.
Di seguito il testo integrale:
Carissimi,
l’anno appena trascorso ci ha messo di fronte a problematiche che mai avremmo pensato di affrontare. Il disagio economico che di norma una famiglia si trova ad affrontare è stato acuito dall’epidemia Covid che ha portato con sé ulteriore stress e preoccupazione. La paura è diventata padrona delle nostre vite: la paura di ammalarsi, di perdere il lavoro, di non riuscire ad accettare una gravidanza inaspettata e di non essere in grado di sostenere sia economicamente che psicologicamente la famiglia.
In questo terremoto psichico che ha coinvolto tutti abbiamo con fatica cercato di affrontare le varie problematiche che si sono presentate. All’inizio della pandemia abbiamo dotato la struttura di tutti i presidi atti a salvaguardare gli assistiti e i volontari, e nei mesi estivi siamo riusciti a continuare la nostra attività a sostegno alla maternità.
Durante i periodi di chiusura sia in primavera che dalla metà di ottobre ad oggi abbiamo assiduamente tenuto i contatti con tutti i nostri assistiti e siamo riusciti a dare a 103 famiglie contributi per l’acquisto di pannolini, latte e generi alimentari per un totale di 16.320 euro.
Abbiamo impostato dei colloqui telefonici di supporto ed alcune donne hanno rinunciato all’interruzione di gravidanza già programmata grazie al nostro “Telefono Vita”.
Il Bando Volontariato 2019/20 che prevedeva l’attuazione di corsi di cucito, cucina, agricoltura ed economia domestica è stato temporaneamente cancellato, si spera nel ripristino dalla metà di febbraio 2021. Nello stesso periodo dovrebbe riprendere anche la distribuzione di pacchi alimentari, al momento ferma.
Nel 2020, nonostante le chiusure, 81 nuove famiglie hanno chiesto il nostro aiuto che sommate a quelle degli anni precedenti, che continuiamo ad assistere con abbigliamento e pacchi alimentari, portano ad un totale di 296 famiglie aiutate nell’anno.
Come sempre il compito dei volontari del Centro di Aiuto alla Vita è quello di ascoltare le donne che vi si rivolgono, creare con loro una relazione di aiuto, non solo materiale ma anche “psicosociale”, per consentire loro di vivere serenamente la gravidanza e i primi 2 anni di vita del bambino, in modo che poi possa essere autonoma. Non vogliamo creare delle eterne assistite, vogliamo far raggiungere alla donna l’autonomia necessaria a vivere più serenamente nell’ambito famigliare.
Il nostro impegno di difesa della vita prescinde dalla cultura, dal ceto sociale e dalla religione: la maternità è una tappa importante nella vita di una donna che ha il diritto di vivere serenamente la gestazione ed accogliere il proprio bambino con gioia. Nostro compito è starle vicino, esserci e renderla cosciente che il compito di madre dura tutta la vita e che vale sempre la pena avere vicino la creatura che è parte di te, e che ha costantemente bisogno della tua guida.
La decisione di affrontare la maternità è della donna, noi volontari siamo con lei per sorreggerla nei momenti in cui il dubbio emerge, siamo con lei per   accompagnarla alla nuova condizione di madre, sostenendola psicologicamente e materialmente, aiutandola così a superare le difficoltà contingenti e ad impostare correttamente la relazione con il proprio figlio. Perché una mamma conscia del suo ruolo vuol dire un bambino sereno, con tante risorse per il proprio avvenire.
Siamo vicini a lei sempre anche nel momento in cui non vuole affrontare la maternità, rispettando e non giudicando la sua scelta, pronti a tenderle una mano, se richiesto, per superare uno dei momenti più difficili per una donna. Anche questo è accogliere la vita, una vita che ha bisogno di qualcuno che la ascolti, che capisca il travaglio interiore che sta passando e che chiede aiuto per superare il lutto.
Nonostante le difficoltà emerse durante la pandemia continuiamo a lavorare con le altre associazioni del territorio, per questo prosegue la collaborazione con Altra Metà del Cielo, Alegi, Caritas, Il Gabbiano e Namaste. Con loro gestiamo le situazioni più complicate che richiedono interventi a 360 gradi.
Amici, abbiamo bisogno del vostro sostegno sia economico che collaborativo per continuare. Abbiamo bisogno di volontari che ci affianchino nella preparazione dei pacchi alimentari, dei pannolini, negli incontri con le mamme, abbiamo bisogno di volontari che rappresentino il CAV nelle parrocchie e che si prendano cura di mamme fragili e bisognose di una guida.
Uniti e insieme portiamo avanti il nostro credo: "Difendere la vita, perché ogni donna ha il diritto di essere madre ed ogni bimbo ha il diritto di nascere".
Un caro saluto.

Il Consiglio Direttivo CAV

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