Merate: rogo all'autolavaggio, 2 marocchini sono a processo
Secondo la Procura della Repubblica di Lecco sarebbero stati loro ad appiccare il fuoco nel tunnel dell'autolavaggio di Merate nei pressi dell'ex "Auchan", la sera dell'8 giugno 2018: L.A. classe 2000 e B.A. classe 1982 devono difendersi dall'accusa di danneggiamento seguito da incendio, assistiti dai propri legali avv. Andrea Ferracini e Simona Maria Crippa.
Secondo il caposquadra volontario dei vigili del fuoco di Merate Mirko Cogliati, citato oggi come teste della pubblica accusa davanti al giudice monocratico Giulia Barazzetta, fin da subito sarebbe emersa la "probabile natura dolosa" dell'incendio, in quanto sarebbero state rilevate tracce di idrocarburi su uno dei rulli dell'autolavaggio. Stando alle dichiarazioni del volontario, inoltre, in un video della sorveglianza acquisito poi dai Carabinieri si vedrebbe chiaramente la macchina con a bordo i due imputati fermarsi nella zona adibita al rifornimento di carburante poco prima della richiesta di intervento dei vigili del fuoco. Uno dei si sarebbe allontanato dalla vettura dirigendosi all'autolavaggio (area non inquadrata dalle telecamere), per poi tornare e gettare quello che sembra un sacchetto nel cestino della spazzatura. Dopo la partenza dei due -entrambi di origini marocchine- si noterebbe già una colonna di fumo provenire dall'autolavaggio.
La struttura, rimasta inutilizzabile dopo l'evento, avrebbe presentato danni all'impianto elettrico e ai vetri in plexiglass che circondano il tunnel.
È stato chiamato a testimoniare nel corso dell'udienza odierna anche colui che era all'epoca dei fatti il proprietario dell'esercizio, un cittadino indiano residente nella bergamasca: a lui il Vpo Mattia Mascaro ha chiesto se qualcuno prima dell'incendio l'avesse mai minacciato. Alla risposta negativa l'uomo ha però aggiunto di riconoscere il nome di uno dei due imputati, che proprio qualche giorno dopo l'accaduto era passato dall'autolavaggio per chiedere di essere assunto. Non solo, ma pare che B.A. fosse stato già dipendente del precedente proprietario.
Fortunatamente coperto dall'assicurazione, il teste ha aggiunto di essere riuscito a coprire i 25.000 euro di danni causati dallo spiacevole evento, prima di cedere l'attività.
Il prossimo 15 giugno è prevista l'escussione dell'ultimo testimone citato dal pm, l'esame dei due imputati e la discussione.
Secondo il caposquadra volontario dei vigili del fuoco di Merate Mirko Cogliati, citato oggi come teste della pubblica accusa davanti al giudice monocratico Giulia Barazzetta, fin da subito sarebbe emersa la "probabile natura dolosa" dell'incendio, in quanto sarebbero state rilevate tracce di idrocarburi su uno dei rulli dell'autolavaggio. Stando alle dichiarazioni del volontario, inoltre, in un video della sorveglianza acquisito poi dai Carabinieri si vedrebbe chiaramente la macchina con a bordo i due imputati fermarsi nella zona adibita al rifornimento di carburante poco prima della richiesta di intervento dei vigili del fuoco. Uno dei si sarebbe allontanato dalla vettura dirigendosi all'autolavaggio (area non inquadrata dalle telecamere), per poi tornare e gettare quello che sembra un sacchetto nel cestino della spazzatura. Dopo la partenza dei due -entrambi di origini marocchine- si noterebbe già una colonna di fumo provenire dall'autolavaggio.
La struttura, rimasta inutilizzabile dopo l'evento, avrebbe presentato danni all'impianto elettrico e ai vetri in plexiglass che circondano il tunnel.
È stato chiamato a testimoniare nel corso dell'udienza odierna anche colui che era all'epoca dei fatti il proprietario dell'esercizio, un cittadino indiano residente nella bergamasca: a lui il Vpo Mattia Mascaro ha chiesto se qualcuno prima dell'incendio l'avesse mai minacciato. Alla risposta negativa l'uomo ha però aggiunto di riconoscere il nome di uno dei due imputati, che proprio qualche giorno dopo l'accaduto era passato dall'autolavaggio per chiedere di essere assunto. Non solo, ma pare che B.A. fosse stato già dipendente del precedente proprietario.
Fortunatamente coperto dall'assicurazione, il teste ha aggiunto di essere riuscito a coprire i 25.000 euro di danni causati dallo spiacevole evento, prima di cedere l'attività.
Il prossimo 15 giugno è prevista l'escussione dell'ultimo testimone citato dal pm, l'esame dei due imputati e la discussione.
F.F.