Merate: tra interrogazioni e minacce dove finisce la realtà e dove inizia la buffonata?
Che la ministra Lamorgese - ammesso che resti a capo del Viminale – possa prendere in seria considerazione l’interrogazione del sen. Arrigoni e altri sui furti a Merate, ci può credere soltanto il segretario della sezione cittadina della Lega. Ammesso che ci creda davvero. Siamo certi invece che in cuor loro né il Sindaco Panzeri né l’assessore Robbiani coltivano la medesima illusione.
Più probabile che dopo l’intervento dell’on. Maurizio Lupi – assai più pragmatico – la squadra leghista non abbia voluto essere da meno. Domani di questa interrogazione si perderà memoria nei lettori e dopodomani negli estensori.
E buonanotte.
Di interessante però c’è la questione che riguarda direttamente Massimo Augusto Panzeri. Il signor Sindaco ha incrociato le lame con un valido collega, accusato di aver scritto il falso raccontando di minacce vaghe al primo cittadino da parte di non meglio precisati sospetti ladri.
Poi però leggiamo l’intervista che lo stesso Panzeri ha rilasciato al settimanale cittadino – a dispetto del ruolo il signor Sindaco sceglie con chi parlare della stampa e con chi fare scena muta – e sobbalziamo sulla sedia laddove conferma di aver subito minacce e di essersi rintanato in auto per paura.
Ora anche i parlamentari della Lega scrivono di “intimidazioni al Sindaco”. Quindi pare di capire che il collega del Giorno avesse ragione.
Lo scontro sui social non è parso edificante, soprattutto per il signor Sindaco che resta un’Autorità politica. Ma ormai il limite al decoro istituzionale è stato varcato da tempo senza che qualcuno della squadra si sia risentito. Ma a prescindere da ciò, si può sapere se esiste una denuncia circostanziata in merito al fatto a quanto pare ormai acclarato da fonte diretta? Il signor Sindaco ha riconosciuto i presunti ladri nonché intimidatori? Se la risposta è no, ne ha tracciato almeno un identikit? Sono stati diffusi elementi tali da consentire ai cittadini di non così alto lignaggio a prestare attenzione e stare sul chi va là?
Insomma c’è qualcosa di concreto o siamo nel campo delle buffonate, mentre la gente comune, come testimoniamo i nostri lettori, vive nell’angoscia anche in pieno giorno ormai?
Più probabile che dopo l’intervento dell’on. Maurizio Lupi – assai più pragmatico – la squadra leghista non abbia voluto essere da meno. Domani di questa interrogazione si perderà memoria nei lettori e dopodomani negli estensori.
E buonanotte.
Di interessante però c’è la questione che riguarda direttamente Massimo Augusto Panzeri. Il signor Sindaco ha incrociato le lame con un valido collega, accusato di aver scritto il falso raccontando di minacce vaghe al primo cittadino da parte di non meglio precisati sospetti ladri.
Poi però leggiamo l’intervista che lo stesso Panzeri ha rilasciato al settimanale cittadino – a dispetto del ruolo il signor Sindaco sceglie con chi parlare della stampa e con chi fare scena muta – e sobbalziamo sulla sedia laddove conferma di aver subito minacce e di essersi rintanato in auto per paura.
Ora anche i parlamentari della Lega scrivono di “intimidazioni al Sindaco”. Quindi pare di capire che il collega del Giorno avesse ragione.
Lo scontro sui social non è parso edificante, soprattutto per il signor Sindaco che resta un’Autorità politica. Ma ormai il limite al decoro istituzionale è stato varcato da tempo senza che qualcuno della squadra si sia risentito. Ma a prescindere da ciò, si può sapere se esiste una denuncia circostanziata in merito al fatto a quanto pare ormai acclarato da fonte diretta? Il signor Sindaco ha riconosciuto i presunti ladri nonché intimidatori? Se la risposta è no, ne ha tracciato almeno un identikit? Sono stati diffusi elementi tali da consentire ai cittadini di non così alto lignaggio a prestare attenzione e stare sul chi va là?
Insomma c’è qualcosa di concreto o siamo nel campo delle buffonate, mentre la gente comune, come testimoniamo i nostri lettori, vive nell’angoscia anche in pieno giorno ormai?
Claudio Brambilla