Merate: i commercianti del centro tracciano un bilancio del periodo natalizio, un 'percorso ad ostacoli' ma non così nero

E' stato un Natale diverso per tutti quello appena trascorso, ma a farci più caso è stato chi generalmente confida in questo periodo, con la corsa ai regali, per ottimizzare al massimo le proprie vendite e in qualche caso ripianare mesi "bui". Abbiamo perciò chiesto ai commercianti del centro storico di Merate di tracciare un bilancio della loro attività nell'ultimo mese, per capire ad esempio quanto il lockdown ad intervalli o le ottime luminarie allestite quest'anno abbiano pesato sugli incassi.
In generale è emerso che il periodo precedente al 23 dicembre ha aiutato i negozi a tenere duro, a risollevarsi in qualche modo dalla chiusura di novembre, facendo raggiungere cifre simili a quelle dell'anno precedente. Ancora una volta c'è chi ha fatto più fatica, come i negozi di abbigliamento che tuttavia ora conta di incrementare le vendite con il periodo dei saldi, e chi per via della tipologia di merce offerta non ha avuto particolari problemi.


''Dicembre è stato abbastanza positivo e non abbiamo notato grandi differenze rispetto al 2019'' ha raccontato Emiliano Fernicola, titolare del negozio di abbigliamento 'Matma'. ''Abbiamo sofferto di più a novembre, dovendo rimanere chiusi. Non so quanto le luminarie abbiano inciso sulle nostre vendite, sono di sicuro state belle e hanno portato come sempre il messaggio di un centro pedonale tutto sommato vivace. Ci auguriamo che le prossime chiusure saranno meno complessive, compatibilmente con la situazione della pandemia''.

Francesco Sangiorgio

''Questo periodo natalizio è stato più o meno come quello dell'anno scorso, non abbiamo registrato particolari cali'' ha spiegato Francesco Sangiorgio, titolare dell'omonimo negozio di scarpe in Piazza. ''Le luminarie sono state belle ed apprezzate da tutti, penso che dal punto di vista commerciale avendo abbellito la nostra città abbiano anche aiutato. Ora stiamo ripartendo ma è chiaro che è come un percorso ad ostacoli. Noi abbiamo la fortuna che quando apriamo i clienti arrivano perchè apprezzano i prodotti e le nostre offerte''.


Ombretta Fumagalli del negozio di abbigliamento Creme Caramel

''Il Natale ha portato un certo sollievo'' ha spiegato Ombretta Fumagalli, titolare del negozio di abbigliamento Creme Caramel. ''Il confronto con lo scorso dicembre per me è difficile da fare dal momento che ho dovuto fare una promozione del 20% di sconto, una cosa che nel periodo natalizio non si fa praticamente mai. Le vendite sono andate tutto sommato bene e per questo devo ringraziare tutti i clienti che si rivolgono a noi e hanno rinnovato la fiducia''.


Chantal Spada con mamma e papà Tony

''Nonostante ci siano state e ci sono ancora molte difficoltà, il periodo natalizio non è andato poi così male'' il commento di Chantal Spada, titolare dell'omonimo negozio di strumenti musicali in via Papa Giovanni XXIII. ''Il nostro settore è risultato piuttosto penalizzato dalle chiusure, sin dal primo lockdown. Innanzitutto penso che siamo finiti un po' inutilmente nella lista delle attività che non potevano rimanere aperte. Il problema principale che abbiamo dovuto affrontare è stato quello dell'approvvigionamento di scorte. Il 95% della nostra merce arriva dalla Cina e per via della chiusura che hanno avuto con lo scoppio della pandemia, le aziende di strumenti musicali sono rimaste ferme e con i magazzini vuoti. Ciò si è riversato in parte anche sul nostro periodo natalizio. Ci siamo salvati perchè una parte del nostro lavoro sta anche nel rifornire le scuole. Riguardo alle luminarie della piazza, sono tra quelli che pensano che l'Amministrazione abbia fatto bene a spendere per installarle. Alla fine arrivavamo tutti da un anno difficile e l'atmosfera natalizia ha aiutato a sollevare un po' il morale. Come andrà la nostra attività nei prossimi mesi rimane un incognita''.
Fabio Tamandi dell'omonimo panificio
''Sicuramente non è stato il solito Natale, pur vendendo un genere di prima necessità'' ha spiegato Fabio Tamandi, titolare dell'omonimo panificio. ''Non è sempre stato semplice orientarsi tra i vari cambiamenti dei colori delle zone, così come contingentare gli ingressi dei clienti, lasciandoli fuori in attesa con un clima così rigido. Non possiamo però lamentarci come altri colleghi, rispetto al dicembre dello scorso anno non abbiamo registrato grandi perdite. La mia previsione sul 2021 è che ancora non torneremo alla normalità, ma dovremo continuare a convivere con le restrizioni e resistere. Noi commercianti dovremo ancora vivere alla giornata, sempre che le direttive non inizino ad essere chiare e programmate. A penalizzarci molto, infatti, è stata l'incertezza''.
''Farei peccato a lamentarmi'' è stato invece il commento della titolare della Floricoltura Passoni di via Prinetti. ''Il settore florovivaistico è ripartito bene e abbiamo lavorato anche a livelli di standard medio alti. Nel periodo natalizio non abbiamo affatto registrato cali rispetto agli anni passati, ma in fondo abbiamo la fortuna di essere rimasti sempre aperti. I primi mesi dell'anno per il nostro settore non sono i migliori, puntiamo di più sulla primavera e i periodi di festività e ricorrenze. Spero in un 2021 positivo''.
Carlo Porro di Punto Foto
''Se devo analizzare il solo mese di dicembre, allora direi che l'attività è andata discretamente bene'' ha infine spiegato Carlo Porro di Punto Foto Merate di via Roma. ''Per periodo natalizio intendo però anche almeno l'ultima metà di novembre, e in questo caso siamo rimasti chiusi. Quindi il bilancio è negativo, rispetto all'anno scorso, almeno per il 50%. In un mese non salvi l'intero anno, e infatti se devo analizzare tutto l'arco del 2020 posso dire che non è mancato l'entusiasmo di portare avanti l'attività, ma in generale non è andata benissimo. Le chiusure legate alla pandemia non mi hanno consentito di fare molti servizi fotografici. Vivendo di eventi, la vedo dura anche per l'anno appena incominciato perchè, nel mio caso, non è detto che da quando l'Italia riapre o si finisce in zona gialla, allora inizio a lavorare come gli altri commercianti. Io ho bisogno che le persone prendano in qualche modo coraggio e organizzino ad esempio il matrimonio. Quando il peggio sarà passato, in pratica, inizierò a lavorare almeno sei mesi dopo''.
''Ultimamente il lavoro è altalenante, ma abbiamo avuto la fortuna di poter essere sempre rimasti aperti'' ha spiegato la dottoressa Daniela Martini, titolare dell'erboristeria di Piazza Prinetti. ''I clienti hanno continuato a venire, anche se i continui cambiamenti da zona rossa ad arancione e poi gialla hanno creato un po' di confusione. Siamo comunque un po' fuori dal coro essendo riusciti sempre a lavorare e offrendo articoli che possono accontentare tutti. Il calo maggiore penso possano averlo avvertito i colleghi che si occupano di abbigliamento. Noi non possiamo lamentarci''.
''Negli ultimi tempi valutiamo l'andamento giorno con giorno'' è stato il commento di Nicolò Mandelli, titolare del negozio 'Shaddict'. ''Il periodo natalizio ha avuto alti e bassi. Sicuramente le luminarie aiutano sempre a portare bambini e famiglie, e quest'anno sono state ben realizzate. Manca però il potere d'acquisto e non mi sbilancerei troppo per immaginare come sarà da qui alle prossime settimane con il periodo dei saldi''.


Chi è uscito quasi illeso dagli ultimi periodi di chiusura ''forzata'' sono state le librerie. ''Possiamo ritenerci fortunati'' ha commentato Ivana Galbusera della libreria 'La Torre'. ''Il periodo natalizio è stato in linea con quello degli anni passati. Siamo probabilmente stati anche avvantaggiati dal fatto che le persone sono state più a casa e hanno letto anche di più''.
A.S.
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