Merate: lunghe file fuori dall’ufficio postale, sotto la pioggia. E’ ora che le Autorità locali mettano fine a questa situazione

Poste italiane è una società quotata nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano. E’ controllata per il 35% da cassa Depositi e Prestiti e per il 29,3% dal Ministero dell’economia e delle finanze. Sino al 30 aprile 2026 la società è affidataria del servizio universale postale ovvero deve fornire alcuni servizi essenziali di consegna lettere e pacchi su tutto il territorio nazionale.
Più o meno così recita Wikipedia, digitando poste italiane, che poi si occupa anche, se non per lo più, di finanza, assicurazioni, carte di credito e tutto un mondo che esula dal suo oggetto sociale. Che è e resta quello di consegnare la posta e offrire un servizio al cittadino.
L’immagine che vedete sotto è stata scattata oggi. Poteva essere di un mese fa o forse la stessa che si potrà scattare tra un mese. Ingressi scaglionati, prenotazioni di orario d’accesso che poi restano sulla carta, code in attesa, nessuna protezione da freddo, pioggia e neve.



Riuscire a ritirare una raccomandata ormai è un’impresa che merita un brindisi appena portata a termine.
Ma è possibile tollerare una situazione del genere?
Ma come può essere tanto scaduto un servizio che una volta si vantava di avere uno sportello anche nell’ultimo paesino sperduto fra le montagne?
Certo l’interesse per la finanza e le assicurazioni, la quotazione in Borsa, gli azionisti che pressano sono tutti elementi che fanno perdere di vista la centralità del servizio di consegna lettere, cartoline, pacchi. Però c’è un limite al decoro e, soprattutto al rispetto dell’utenza, costretta a stare decine di minuti al freddo sotto la pioggia aspettando un turno ben oltre l’orario ottenuto.
Se già non l’avesse fatto invitiamo il signor Sindaco a intervenire sia sul direttore dell’ufficio postale che sui superiori di stanza a Lecco mostrando loro quanto sia inverecondo ciò che sta accadendo a Merate ma anche nella gran parte degli uffici postali del territorio.
Qualora il Sindaco e i suoi Colleghi non ottenessero risultati si rivolgano al Prefetto chiedendo un suo intervento diretto. In fondo Poste Italiane resta una società a controllo statale, quindi un’azienda pubblica sulla quale l’influenza degli organi dello Stato deve valere qualcosa.
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