Osnago: attesi i vertici di Voss ai tavoli del 5 e del 7. Crescono aspettative e speranze

Tre settimane di presidio permanente nel periodo più rigido dell’anno. Ansie, frustrazioni e, nonostante tutto, ancora aspettative per il proprio futuro. Con questi stati d’animo i 70 lavoratori di Voss Fluid attendono ad Osnago la sintesi del tavolo istituzionale che si terrà martedì pomeriggio, 5 gennaio ore 15.00, promosso dalla Unità di gestione crisi aziendali della Provincia di Lecco, e di quello del 7 gennaio, convocato dalla IV Commissione di Regione Lombardia. Qualche flebile spiraglio, per lo meno di un cambio di atteggiamento formale da parte dell’azienda, lo si comincia a percepire.

Il gruppo di Progetto Osnago

Non sono basi solide, ma quando c’è in ballo il proprio lavoro, la propria dignità, ci si aggrappa anche alla mail di un avvocato – al quale la proprietà pare abbia dato l’incarico di seguire da vicino la vicenda – nel cui testo finalmente non ci sono accuse contro i dipendenti e le rappresentanze sindacali, ma il semplice pre-avviso di partecipazione all’incontro, dopo i precedenti rifiuti. Inoltre, alla lettera inviata ai lavoratori che sanciva la chiusura dell’attività il 31 dicembre, ne è seguita un’altra in cui si comunicava il proseguo della cassa integrazione fino al 31 marzo. Pura formalità, ma è qualcosa.

Federico Maestroni

Ai cancelli della fabbrica di via Stoppani i manager non si stanno più facendo vedere, mentre continua senza sosta la carovana di solidarietà. Le parole sono state trovate in musica in queste settimane dalla Banda degli Ottoni a Scoppio [clicca QUI], poi dallo zampognaro Federico Mestroni e ancora stamattina dall’ANPI Barona di Milano con la chitarra di Alessio Lega a cantare le canzoni di Ivan Della Mea. Minacciati di essere licenziati per giusta causa, per aver mantenuto il presidio, gli operai si sono commossi nel sentire le note del cantautore: “Proprio stamane là sul lavoro, con il sorriso del caposezione, mi è arrivata la liquidazione, m'han licenziato senza pietà. E la ragione è perché ho scioperato per la difesa dei nostri diritti, per la difesa del mio sindacato, del mio lavoro, della libertà”.

Alessio Lega

La voce della protesta brianzola, complici le prese di posizione dei sindacati FIM CISL e FIOM CGIL, ha superato il contesto locale, assumendo un peso nazionale. Il primo dell’anno fuori dai cancelli c’erano anche Rita Pavan, volto storico della segreteria CISL Monza e Brianza e il segretario generale di FIM CISL Roberto Benaglia. Sempre il 1° gennaio si è recata la sindaca di Cernusco Lombardone Giovanna De Capitani ad ascoltare le istanze dei lavoratori, alcuni residenti a Cernusco. Il brindisi nella notte di San Silvestro è stato fatto con Progetto Osnago, i cui volontari hanno preparato la cena del “veglione”.

Roberto Benaglia

Giovanna De Capitani

L’amministrazione comunale di Osnago sta seguendo costantemente l’evolversi della situazione. Durante il Consiglio comunale il sindaco Paolo Brivio ha ricordato i capisaldi costituzionali. Il diritto al lavoro che qualifica i cittadini, la libera iniziativa privata che deve essere però accompagnata dall’utilità sociale in modo da non recare danno alla libertà e alla dignità umana. “Inimicarsi la filiera istituzionale – ha dichiarato il primo cittadino – non è rispettoso delle istituzioni che sono l’ossatura della convivenza di un Paese e non conviene a nessuno. Noi stiamo cercando di farlo capire alla proprietà, alla quale rivolgo l’appello a non cercare occasioni di confronto solo bilaterali, ma ad accettare tavoli multilaterali. È su questi tavoli che si deve svolgere il dialogo”.

Il consiglio comunale di Osnago

Prima dell’avvio della seduta di Consiglio comunale è stato aperto un collegamento con i lavoratori in presidio e i rappresentanti sindacali territoriali: Eliana Dell’Acqua (FIM CISL) e Antonio Guzzi (FIOM CGIL). “Il nostro obiettivo è di non lasciare alcuna persona per strada. Il nostro discorso è a 360 gradi – ha sostenuto Guzzi – Quello che contraddistingue questa situazione di Osnago è l’atteggiamento sprezzante, palese, neanche mascherato, di chi rappresenta l’impresa verso i lavoratori e chi li rappresenta. Si sono superati i limiti”. L’assessore alle Attività Produttive, Felice Rocca, ha definito il management aziendale “arrogante e presuntuoso pensando che con una sola decisione possa annullare il reddito di intere famiglie, lavoratori e lavoratrici che hanno contribuito in tutti questi anni alla crescita e alla storia di una realtà industriale presente ad Osnago da quasi 70 anni”.

Più di metà dei lavoratori di Voss Fluid sono donne. La vice sindaca Maria Grazia Caglio ha commentato: “So l’importanza per una donna di lavorare perché il lavoro è indipendenza economica e trovare un posto nella società. È importante che queste donne riescano a ritrovare il loro posto perché questa indipendenza è stata una conquista ed è un valore fondamentale”.

Le testimonianze degli operai sono disarmanti. Un uomo che deve mantenere genitori, moglie e figli. Una donna monoreddito, con tanti anni di lavoro alle spalle ma non ancora abbastanza vicina alla pensione, che non saprà come continuare a pagare l’affitto. “Nonostante sapessero di che morte farci morire, non hanno mai avuto l’idea di far fare la formazione alle donne per poterle rendere competitive in altri ambienti lavorativi, in altre aziende. Questo fa ancora più male per chi credeva in questa azienda” taglia secco la rappresentante RSU, Alessandra Crippa.

Tutti attendono il cambio di atteggiamento della proprietà, che sia più dialogante, nella speranza di non abbandonare il posto di lavoro in via Stoppani. Magari sotto una nuova insegna. Con le voci di un interessamento da parte di una torneria del Meratese, resta da intendere le disponibilità dei vertici di Voss Fluid.
M.P.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.