Alla IHI di Cernusco e Verderio attivata la cassa integrazione, contrattazione ferma

Non solo Voss. Per molte aziende del territorio è un periodo caratterizzato da incertezze e instabilità, come nel caso della Ihi Charging Systems International Spa, azienda giapponese nel campo dell'automotive con stabilimenti a Cernusco e Verderio. Circa la metà dei dipendenti (370 in totale suddivisi più o meno equamente tra i due siti meratesi) stanno attualmente usufruendo della cassa integrazione speciale ''Covid'', anche se i sindacati vorrebbero ci fosse una rotazione maggiore e il periodo di fermo riguardasse dunque a turno tutti i dipendenti. Ma non è questa la problematica principale che si sono ritrovati ad affrontare le organizzazioni sindacali che seguono i lavoratori dell'azienda giapponese. Nel corso di dicembre ci sono stati intoppi in fase di raggiungimento di un accordo sulla contrattazione di secondo livello. Nello specifico, le visioni di azienda e sindacati divergono su uno dei due indicatori stabiliti affinchè ai lavoratori venga erogato il premio di risultato. ''Il primo è legato alla produttività, e su questo ci troviamo d'accordo con la posizione dell'azienda'' ha commentato Gabriele Fiore, rappresentante della Fim Cisl di Monza Brianza Lecco.


Lo stabilimento di IHI in via Regina a Cernusco

''L'altro prende invece in considerazione il numero degli infortuni avvenuti negli stabilimenti. In sostanza, a fronte di zero infortuni viene erogata una parte del premio. Su questo non concordiamo perchè siamo convinti che l'approccio sul miglioramento delle politiche dell'antifortunistica debba essere diverso e debba prevedere innanzitutto la formazione dei lavoratori. Misurare il numero degli infortuni non può essere un indicatore sul quale si stabilisce il premio di risultato''. La contrattazione si è perciò raffreddata quando i sindacati hanno proposto vie alternative all'utilizzo come indicatore del numero di infortuni, con l'azienda che ha sostanzialmente risposto di non voler rivedere questa modalità. Con la pubblicazione della legge finanziaria e le nuove disposizioni per l'utilizzo della cassa integrazione, ha proseguito Fiore, l'azienda e i sindacati torneranno al tavolo. Di tempo per trovare una quadra sul premio di risultato ce n'è fino alla fine del prossimo marzo essendo il bilancio dell'azienda giapponese strutturato dal 1° aprile al 31 marzo.
''Già prima del periodo nero del Covid la proprietà aveva comunicato che il 2020 e il primo semestre del 2021 avrebbero avuto numeri di riduzione'' ha proseguito Fiore. ''Il coronavirus non ha fatto altro che aumentare le prospettive negative. Tuttavia per il momento l'azienda non ha annunciato tagli al personale, ma si è comunque dimostrata disponibile ad accettare le dimissioni volontarie dei lavoratori, pur non imponendo alcuna obbligatorietà. Su questo punto siamo d'accordo soltanto nel caso in cui ci siano situazioni di dipendenti che possono attivare la pensione''.
A.S.
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