Furti senza fine, siamo al limite della rivolta

Siamo al limite della rivolta. Dopo le minacce in lingua pronunciate contro un derubato di Cicognola la paura che i furti o tentati furti suscitano tra la popolazione è palpabile. Lo si legge sulle ormai frequentatissime chat aperte appositamente, lo si sente al bar, lo si legge nelle mail che arrivano nelle nostre redazioni. Paura e sfiducia. Sono i due sentimenti dominanti. E a nulla servono i numeri rassicuranti diffusi dalla Prefettura secondo cui i furti sarebbero diminuiti del 26% rispetto allo scorso anno. La percezione è tutt'altra. E poi c'è pure una spiegazione tecnica: l'assalto a un'abitazione, il penetrare in un giardino privato se non si conclude con un bottino diventa violazione di domicilio e quindi non calcolato tra i furti. Sono gli stessi addetti alla centrale dell'Arma a spiegare che se i ladri sono penetrati nel giardino ma poi sono fuggiti per le urla di allarme lanciato dai proprietari il reato è circoscritto alla violazione del domicilio. Quindi occorre una denuncia da presentare in caserma. Ci sarebbero altre risposte da rendere note ma il tema è troppo serio per dare spazio alle battute.

Il gruppo di maggioranza in consiglio comunale a Merate ha presentato una mozione, approvata all'unanimità sulle misure urgenti di contrasto alla diffusione di reati contro la proprietà privata. Un'azione meritoria dato che nelle frazioni, compresa quella presidiata dal "colonnello" Bellenzier, si vive ormai nell'angoscia che stavolta tocchi a me. Però siamo alla mozione, cioè alla manifestazione di ottime intenzioni. Peccato che due degli elementi centrali proposti anche dall'opposizione in un documento pubblico abbia provveduto il Sindaco a smontarli: il convenzionamento con tutte le polizie locali del circondario (24 comuni) per affiancare le auto di servizio dei carabinieri e il reclutamento temporaneo di agenti di polizia privata.

Nel primo caso il Sindaco di Merate ha parlato di scarsità di uomini, citando l'esempio di Imbersago che ha un solo agente. Vero ma non è ovunque così: a Osnago, Olgiate, Robbiate con Paderno e Verderio ci sono più uomini - pochissimi certo, ben al di sotto della media nazionale agenti/residenti - ma bastanti a organizzare un paio di macchine per controlli serali, almeno dalle 18 all'una del mattino.

Nel secondo caso il Sindaco è scivolato sulla classica buccia di banana paragonando la polizia privata con la sanità privata. Per una volta il centrosinistra ha indossato l'abito della Lega, e viceversa. Posto che la cosiddetta sanità privata, lo è in gran parte solo per quanto riguarda la libertà di gestione perché poi i soldi, tramite l'accreditamento, arrivano lo stesso dalla Regione che cosa c'entra un servizio continuativo come l'assistenza ospedaliera con uno ingaggiato temporaneamente per collaborare con le forze dell'ordine nell'arginare un fenomeno altrimenti dilagante? Perché banalizzare una buona proposta?

In vista del prossimo autunno la città dovrà investire molto in telecamere in modo da controllare meglio soprattutto le frazioni, oggi prive di occhi elettronici. Ma nel frattempo - tra bando, gara, assegnazione e salvo ricorsi - qualcosa bisogna mettere in campo.

L'Arma ha pochi mezzi, le polizie locali ancora meno - e già viene da chiedersi perché dovremmo regalare ogni anno un residuo fiscale di 54 miliardi allo Stato per poi trovarci in mutande - l'unica strada percorribile, in alternativa a ciascuno fa da se, è una convenzione con gli istituti privati.

Altrimenti restano la mozione e le buone intenzioni. A questo punto - per compensare con la critica sopra espressa - sottoscriviamo le parole del Sindaco, alle buone intenzioni anteponiamo le buone maniere.

A ciascuno il suo.

 

Claudio Brambilla
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