Voss: il presidente della Provincia incontra l'amministratore. I lavoratori chiedono rispetto, presidieranno anche a Natale


L'auto dell'amministratore delegato Socrate Rossi bloccata dai lavoratori
Dopo la grande tensione scoppiata davanti ai cancelli della Voss di Osnago questa mattina, culminata nello ''scontro'' tra lavoratori e l'amministratore delegato Socrate Rossi e che ha visto coinvolto anche il segretario generale di Fim Cisl Lombardia Andrea Donegà, urtato dall'automobile dell'AD nel tentativo di quest'ultimo di entrare nello stabilimento, intorno alle 11 una delegazione della Provincia, tra cui il presidente Claudio Usuelli, ha fatto visita al presidio.

Polizia locale e Digos entrano nello stabilimento
Usuelli, venuto a conoscenza dei fatti appena accaduti e aggiornato sulla situazione da Enrico Vacca, segretario generale di Fim Cisl Monza Brianza Lecco, ha varcato il cancello del sito di via Stoppani per incontrare personalmente l'amministratore delegato, il quale poco prima, a seguito del contrasto con operai e sindacalisti, aveva disdetto la propria partecipazione all'incontro presso l'unità di crisi della Provincia in programma per questo pomeriggio.

https://youtu.be/jdwaAMxqdfQ


L’incontro si è protratto per due ore e mezza e ha segnato una prima, tenue, apertura da parte della proprietà. I vertici aziendali avrebbero promesso che parteciperanno al tavolo di confronto in Regione, il prossimo 29 dicembre. È un segno di apertura. “Una prima goccia nel mare l’abbiamo messa – ha commentato nel merito il presidente della Provincia di Lecco Usuelli – Durante il colloquio abbiamo ascoltato la loro posizione. Hanno ribadito più volte che il sito chiuderà per ordine della casa madre in Germania. Per loro, quella è una decisione inderogabile. Abbiamo cercato in tutti i modi di ottenere un passo indietro, ma su quel punto sono stati irremovibili. Il nostro ruolo però è di cercare di aprire un dialogo perché il muro contro muro non porta a nulla di buono”. Da questo punto di vista, un segnale di discontinuità è stato registrato.


L'amministratore delegato Rossi una volta riuscito ad entrare
Per i lavoratori, in presidio da lunedì scorso con l'obiettivo di evitare che l'azienda tedesca possa definitivamente smantellare l'impianto produttivo e per raggiungere un accordo alternativo al licenziamento di 70 maestranze, quanto accaduto davanti ai cancelli non è altro che l'ennesima dimostrazione della mancanza di rispetto nei loro confronti da parte dei vertici. ''Se siamo qui da tutti questi giorni è principalmente per avere delle garanzie'' ha raccontato un operaio. ''Come abbiamo detto più volte, vogliamo innanzitutto rispetto. Nessuno di noi qui vuole evitare che i vertici entrino ed escano dalla fabbrica, ma abbiamo solo chiesto che lo facciano a piedi senza utilizzare le auto perchè il nostro timore è che possano portare via i macchinari anche con quelle. Ci stanno però trattando molto male e ogni volta che succede mi viene da pensare ai tanti slogan positivi che circolavano quando tutto sembrava andare bene. Eravamo una grande famiglia, si parlava dei fratelli maggiori in Germania ad esempio. Ma come oggi si è visto non erano che parole al vento. Lo avevamo capito anche quando ci avevano annunciato del licenziamento attraverso una mail all'inizio di dicembre. La situazione non è degenerata a causa nostra, siamo solo qui a salvaguardare la nostra dignità''.


L'arrivo della delegazione della Provincia, a sinistra il presidente Claudio Usuelli



''Sappiamo che rispetto a quello che hanno deciso in azienda non si può più tornare indietro e il nostro posto di lavoro non lo avremo più'' è stato il commento di un'altra lavoratrice. ''Chiediamo però più impegno per quanto riguarda il ricollocamento, oppure nel cercare delle aziende che siano interessate a rilevare l'attività in cui lavoriamo da tanti anni. Qualcuno è più fortunato e un altro posto lo trova, ma molti saranno in difficoltà''.






Il confronto tra Usuelli e Enrico Vacca, segretario generale Fim Cisl Monza Brianza Lecco

''Lavoro qui da 32 anni e ovviamente l'umore non può essere dei migliori'' le parole di un altro lavoratore. ''Mi manca poco alla pensione e un modo per raggiungerla lo troverò. Ma con questo presidio dobbiamo far capire che le persone non possono essere trattate come stanno facendo con noi''.



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