Metalmeccanico: produzione in calo ovunque, anche da noi

Giacomo Riva
Sono stati diffusi oggi i risultati dell'Indagine congiunturale di Federmeccanica sull'Industria Metalmeccanica.
Nel terzo trimestre dell'anno in corso la produzione ha registrato un parziale recupero dopo la forte caduta osservata nel corso dei primi due trimestri dell'anno. Nonostante questo, i volumi realizzati restano ampiamente insufficienti a compensare le perdite subite e si sono confermati inferiori di oltre il 5% rispetto ai livelli pre-pandemici. Il calo è risultato diffuso a tutte le attività dell'aggregato con variazioni negative mediamente comprese tra il 14% e il 18%, ma per le imprese costruttrici di autoveicoli e rimorchi la contrazione è stata pari al 30,7%. Sull'attività produttiva si sta facendo sentire non solo la forte caduta della domanda interna, in particolare quella di beni d'investimento in macchine e attrezzature, ma anche la flessione della domanda mondiale che, secondo il Fondo Monetario Internazionale, diminuirà nel 2020 di oltre 10 punti percentuali. Con riferimento all'interscambio commerciale, il settore metalmeccanico, sempre nei primi nove mesi dell'anno, ha registrato una contrazione media dei valori di fatturato esportato pari al 13,2% mentre le importazioni si sono ridotte del 15,6%. In particolare, preoccupa il crollo dei flussi di prodotti metalmeccanici diretti verso i nostri principali partner europei quali la Germania (-12,8% rispetto a gennaio-settembre 2019), la Francia (-17,6%), ma anche il Regno Unito (-17,0%) e la Spagna (-23,4%).
"I dati della Federazione di settore purtroppo non fanno che confermare quanto sia duro il colpo subito dalla nostra economia in questi mesi e come siamo lontani dai livelli pre-pandemia" evidenzia il Presidente della Categoria Merceologica Metalmeccanico di Confindustria Lecco e Sondrio, Giacomo Riva. "Anche i dati riguardanti il territorio, resi noti in questi giorni dal Centro Studi della nostra Associazione, mostrano come il fatturato non segua la linea stabile della domanda e dell'attività produttiva di novembre, peraltro preceduta da cali sensibili".
"Va poi considerato che il panorama è estremamente variegato e in generale il sentiment resta di preoccupazione. Tuttavia - conclude Giacomo Riva - vogliamo mantenere uno sguardo positivo rispetto al futuro considerando che, sempre per le nostre province, le previsioni delle imprese per il prossimo periodo indicano stabilità: su questo elemento faremo forza per ripartire. Cerchiamo di guardare con ragionevole fiducia all'inizio del nuovo anno, nel quale si riapre per il nostro settore una partita importante, quella del rinnovo del contratto, con il quale promuoviamo l'introduzione di una maggiore qualità delle condizioni per i lavoratori, legata in particolare al welfare, e sostenibilità anche per le imprese con il collegamento alla produttività".
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