Merate: cercavano soldi per il verde, sono arrivati per l’asfalto. A caval donato...

Il settembre scorso - chissà perché - avevamo l'impressione che fosse quello buono. Forse il pensiero del coronavirus stava ancora lottando per il primato con le pur brevi vacanze, forse la fiducia in alcuni amministratori di Merate era tale da indurci all'ottimismo, nonostante che il nono mese dell'anno, quello più dolce, fosse passato più volte lasciandoci delusi il giorno 30.

Giuseppe Procopio andava rassicurando che entro la fine di quel mese avrebbe "chiuso" l'operazione di acquisizione al patrimonio pubblico o, in alternativa di retroguardia, firmato il comodato gratuito ventennale, dello stagno di San Rocco. Che poi, con un apposita variazione di bilancio di 20-30 mila euro doveva essere ripulito in attesa della primavera per avviare un vero e proprio progetto di recupero ai fini ambientali e didattici.

Andrea Robbiani andava rassicurando che per finanziare il grande progetto di salvataggio del lago di Sartirana con annessa riserva, dopo la strage di pesce d'inizio agosto, avrebbe fatto visita agli "amici" in regione per portare a casa risorse da destinare immediatamente alla grande e auspicata opera.

Di Giuseppe Procopio abbiamo perso le tracce anche se sappiamo quanto lavoro ha fatto per rendere la città davvero attraente e suggestiva.

Oggi apprendiamo che la regione in realtà si è mossa - dicono i diretti interessati - su spinta di Mauro Piazza (Forza Italia) e Antonello Formenti (Lega) oltre al sempre attivo Antonio Rossi, ma per finanziare il progetto di raddrizzare via Verdi. Ben 1,4 milioni di euro trovati nelle pieghe del bilancio triennale 2021/2023 che, tra l'altro, stanzia altri 300 milioni per la Pedemontana, un'opera che certo non ha dato risultati all'altezza dei vertiginosi costi (4,1 miliardi, una delle autostrade più costose d'Italia).

Dunque si è preferito ancora una volta puntare sul "cemento" come usava dire un tempo, piuttosto che sul recupero ambientale.

Abbiamo già detto la nostra sul piano, soprattutto sull'inutilità, peggio, sulla pericolosità delle due rotatorie in sostituzione dei semafori sui quali si poteva lavorare potenziandone la tecnologia anziché abbatterli con un costo che sfiora il milione di euro. Ne riparleremo al primo pedone che finirà sotto un'auto in corsa.

Invece, del progetto di risanamento del lago, al di là dello solito studio del solito professor Negri, nessuno ha saputo più nulla, neppure i membri del Comitato riserva lago di Sartirana.

Si aspettano notizie dall'Assessore. Basta anche un aggiornamento non si dice né un cronoprogramma né un piano finanziario. Qualcosa per cui confidare nel prossimo settembre. Immaginando uno stagno circondato da scolari delle elementari e un lago con mezzo metro di fanghiglia in meno.

Per adesso dobbiamo solo prendere atto che un altro inverno, periodo utile per determinate opere, trascorrerà inutilmente.

Salvo sorprese sotto l'albero.

Claudio Brambilla
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