Osnago, Voss: incontro in Prefettura, l'azienda è irremovibile. Lo smantellamento continua e i lavoratori bloccano i camion

Continua il braccio di ferro alla Voss di Osnago tra proprietà e lavoratori. Poco fa si è concluso il vertice in Prefettura a Lecco in cui i sindacati hanno potuto confrontarsi per la seconda volta - dopo l'incontro dello scorso 4 dicembre in cui furono informati della decisione di chiudere il sito di via Stoppani - con i vertici aziendali.

''Era presente l'amministratore unico Socrate Rossi e un consulente, ma anche davanti al Prefetto hanno ribadito di non avere nessuna intenzione di cambiare la loro strategia'' ha riferito Lorena Silvani, responsabile meratese della Fim Cisl di Lecco. ''Domani si terrà un nuovo incontro in Prefettura al quale prenderanno parte anche il sindaco di Osnago Paolo Brivio e il presidente della Provincia di Lecco, Claudio Usuelli, ma l'azienda ha già fatto sapere che non parteciperà. Loro continueranno a smantellare lo stabilimento e noi a bloccare ingressi ed uscite''.

Quest'oggi, giovedì 17 dicembre, si è infatti svolto il quarto giorno di presidio da parte dei lavoratori che in mattinata sono riusciti a bloccare due camion giunti per prelevare materiale e macchinari, destinati ad altri siti produttivi dell'azienda tedesca. E' però ormai assodato che all'interno dello stabilimento sia in corso lo smantellamento. Una decina dei circa 70 lavoratori che perderanno il lavoro, per la precisione gli addetti alle spedizioni e al magazzino, sono stati infatti incaricati di eseguire questo compito. Lo sciopero di otto ore indetto dai sindacati quest'oggi è servito proprio per evitare che questi dipendenti, prossimi al licenziamento come i loro colleghi che però sono già in cassa integrazione, fossero costretti a lavorare e per giunta ad occuparsi loro stessi dello smantellamento del sito produttivo.


https://youtu.be/L5VaPWULI6c

Nelle parole di questi dipendenti emerge tutto lo sconforto e l'indignazione che provano in questa situazione. ''Lavoro qui da 33 anni, ne ho 55'' ha raccontato una dipendente. ''Se non fosse per lo sciopero, oggi dovrei essere in magazzino a smontare tutto. Non si sono chiesti come ci si può sentire a fare una cosa del genere, sapendo che entro fine febbraio perderemo il posto. Lascio solo immaginare quale sia il clima là dentro, con i superiori che chiedono di entrare anche se sanno che c'è lo sciopero, che è un nostro diritto, e quando lavoriamo ci chiedono di essere veloci, perchè entro il 21 febbraio tutto deve essere svuotato. E' capitato anche che qualcuno ci ha ricordato che siamo tenuti a farlo, altrimenti rischiamo di essere licenziati subito per giusta causa''.

''Non siamo qui per scioperare solo per noi stessi, anche se è chiaro che ciascuno mette davanti a tutto il suo posto di lavoro'' ha aggiunto una collega, da 35 anni dipendente della Voss e prima ancora della Larga. ''Siamo qui perchè non vogliamo assistere senza reagire all'ennesima multinazionale che fa esattamente ciò che vuole, prendendosi gioco di tutte queste persone, delle loro famiglie. Non staremo fermi perchè non vogliamo che quello che sta accadendo a noi, domani capiti a qualcun altro''.
A.S.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.