Covid: i danni all’economia e alla psiche e la solita Lombardia che tace e paga

Il danno che questi incapaci al governo, gente eletta con duecento voti sulla piattaforma Rousseau, quindi da soli amici e parenti, oggi pure vice ministri, sta producendo all'economia del Paese e alla psiche dei cittadini è incalcolabile.

Matteo Salvini, uscendo dal Conte 1 ha commesso un errore drammatico, soprattutto alla sua Lombardia, al nord, il cui riferimento è stato persino tolto dal simbolo per sostituirlo con un Salvini premier che difficilmente si avvererà.

Siamo prossimi all'ennesimo Dpcm che creerà ancora una volta discriminazioni spaventose tra i cittadini italiani. Ora che il Lazio restasse zona gialla era fuori discussione altrimenti dove andrebbero a pranzare i parlamentari e l'esercito di dipendenti della mostruosa macchina burocratica romana se i ristoranti fossero chiusi come in Lombardia? E il cappuccino col cornetto mica lo consumano all'aperto, al freddo e sotto la pioggia. Sono romani loro, non lombardi.

Con le nuove regole pare che la Lombardia resterà ancora un po' in zona arancione, quindi niente spostamenti tra comuni oltre alle altre limitazioni. Ma vivere a Milano, Monza, Lecco e vivere a Robbiate, Calco, Garlate c'è una bella differenza. Se stai a Milano - non diciamo Roma dove nulla è cambiato rispetto a prima della pandemia - hai una mobilità che ti consente di evitare lo psicoterapeuta, ma se stai a Cremella lo psicologo - e Dio non voglia lo psichiatra - rischia di diventare indispensabile.

Possibile che i Boccia, Bonafede, Speranza e compagnia di incapaci non se ne rendano conto? E poi siamo sicuri che queste limitazioni siano costituzionali? Chi scrive anni fa con uno studio legale ha promosso ricorso contro l'indeducibilità totale (2012) dell'Imu che provocava una imposta (ires) sull'imposta (imu) che valutò incostituzionale. Ebbene il 19 novembre 2020 la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso sentenziando l'incostituzionalità della norma. Questo per dire che a volte Davide vince su Golia anche quando nessuno scommetterebbe un centesimo su di lui.

In questo quadro fosco per la Lombardia (che produce il 25% del Pil nazionale e rappresenta un sesto di tutto l'agroalimentare italiano) arriva pure la beffa. Con un gioco dell'oca, certo non casuale, si è creato un corridoio libero che consente di partire da Reggio Calabria e arrivare fino a Trento e Trieste attraversando Basilicata, Puglia, Lazio, Umbria, Marche, Emilia-Romagna e Veneto senza rischi di sanzioni.

Mentre noi non possiamo andare da Merate a Robbiate. Ma ci vogliamo ribellare a questi incompetenti?

E non si tirino in ballo i dati sanitari. La Lombardia ha 1.435 posti letto nelle terapie intensive su circa quattromila in tutta Italia. Il tasso di attualmente contagiati rispetto alla popolazione è il seguente (dati del 2 dicembre): Campania 1,77 - Piemonte 1,63 - Emilia Romagna 1,60 - Lazio 1,56 - Veneto 1,40 - Friuli Venezia Giulia 1,21 - Lombardia 1,18 - Puglia 1,01.

Magari si sottolinei anche questo oltre ai numeri assoluti diffusi ogni giorno. Elementi che al ponentino Speranza forse non sono chiari.

Claudio Brambilla
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