Mandic: diventare mamma al tempo del Covid, i racconti. Dalla Calabria fino a Merate per un intervento di ginecologia

E' il momento per eccellenza che una mamma aspetta per tutti i nove mesi di gravidanza: quello del parto quando finalmente potrà abbracciare la sua creatura e condividere la gioia con il papà e tutta la famiglia. Tra le tante “poesie” che il Covid ha stroncato c'è anche questa poiché nei reparti di ostetricia e ginecologia possono avere accesso per due ore al giorno solamente i papà dei neonati e nessun altro. Regole rigidissime per preservare dal contagio operatori e degenti ma che chiaramente pesano sul momento.

Ad alleviare il clima che a volte si “incupisce”, ci pensano però tutti gli operatori, dai medici alle ostetriche, dalle infermiere alle oss. Ciascuno fa la sua parte affinchè nessuna mamma si rattristi o si senta sola. È il caso del reparto del Mandic di Merate, diretto dal dottor Gregorio Del Boca, ultimo tra i corridoi rimasti “covid free” e che continua a offrire i suoi servizi di qualità alle donne.


Abbiamo raccolto una serie di testimonianze di coloro che sono transitate in questo periodo nei corridoi “rosa” e hanno potuto sperimentare il calore e le attenzioni trasmesse dal personale.

Claudia ha partorito il suo primo bimbo il 14 novembre, Sebastiano. “Non avendo termini di paragone per me è stata una situazione particolare e non sapevo bene come fosse la normalità. Ma quello che ho trovato è stato davvero normale” ha raccontato “le ostetriche e tutte le operatrici sono state davvero fantastiche e questo periodo non mi ha pesato, anzi è stato come essere in famiglia. Son stata ricoverata una settimana e il mio compagno poteva stare con me solo due ore al giorno. Hanno fatto di tutto per farmi stare bene e a mio agio e anche dopo il parto ho ricevuto una assistenza d'eccellenza”.

Stefania invece è stata ricoverata ben due settimane poiché Riccardo ha deciso di venire al mondo il 15 novembre, un mese prima del termine e, quindi, al controllo di routine il dottor Del Boca e la dottoressa Biffi hanno deciso per una degenza ospedaliera anticipata così da poter monitorare costantemente le sue condizioni.

“Ho trovato del personale fantastico. Mi sono sentita come se fossi a casa. Mio marito poteva venire a farmi visita solo per due ore al giorno. Il resto ero in reparto con possibilità di spostamenti limitati eppure tutti mi sono stati di grande supporto. Ciascuna di noi aveva situazioni molto diverse e nonostante il lavoro fosse incalzante e ostetriche e infermiere non si fermassero mai, ci hanno sempre regalato un sorriso, qualche momento per parlare, una parola di conforto. Capitava di essere giù di morale, anche perchè non era facile non poter vivere questo momento con la propria famiglia ma loro hanno fatto di tutto per tranquillizzarci e darci serenità. Erano attenti alle piccole cose che per noi erano importanti, incoraggiandoci e riempendoci di coccole”.

Lisa ha voluto invece che il suo apprezzamento diventasse un encomio per il reparto e per il personale, lasciandone una traccia al protocollo.

“Sono la mamma di Alessandro nato il 3 novembre nel reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Merate. Con la presente desidero ringraziare sentitamente il Dr. Del Boca, la Dott.ssa Biffi e  tutto il personale del reparto e del nido che mi hanno assistito giorno dopo giorno durante la degenza. Ho incontrato professionisti preparati ma soprattutto persone che lavorano con cuore e gentilezza, che hanno saputo creare un ambiente sereno e tranquillo nel quale sentirsi a casa in un momento così importante della vita. Preservate questa piccola oasi di pace, ancor di più in una situazione generale così complicata, perchè anche altre mamme e i loro bimbi possano vivere la mia stessa piacevole esperienza. Speriamo di rincontrarci presto per un nuovo lieto evento. Grazie di cuore”.

E' arrivata invece appositamente dalla Calabria per sottoporsi a un intervento chirurgico con l'équipe del dottor Del Boca e della dottoressa Biffi. “Avevo una serie di problemi e dovevo subire un intervento molto delicato. Quando ho iniziato a informarmi sulla struttura ospedaliera a cui affidarmi, alcuni amici di Merate mi hanno indirizzato al Mandic e così ho preso contatti. Il periodo non era dei migliori, ma io non potevo rimandare. E non poteva andare meglio. Ho trovato una grande professionalità e umanità, nonostante le limitazioni il personale è stato disponibilissimo e mi ha fatto sentire tutta la vicinanza e il supporto di cui in quel momento si ha bisogno. Davvero non potevo chiedere di meglio e nonostante la distanza e quindi la lontananza dalla famiglia, è stato come essere a casa”.
S.V.
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