ANM Lecco, caso Gilardi: la ricostruzione delle ''Iene'' non ha alcuna rispondenza con la reale situazione del professore
Nelle ultime settimane il Giudice Tutelare e l’Amministratore di Sostegno, che si stanno occupando della procedura di cui è beneficiario il prof. Carlo Gilardi, sono stati sottoposti ad un ingiusto linciaggio mediatico. Si è addirittura insinuato che il sig. Gilardi sarebbe stato assoggettato ad un TSO nonostante sia persona pienamente capace, per oscuri interessi ad aggredire il suo patrimonio.
La ricostruzione della vicenda diffusa da una nota trasmissione televisiva, poi rilanciata da esponenti politici, non ha alcuna rispondenza con la reale situazione del sig. Gilardi ed ignora le ragioni per le quali la procedura è stata attivata e negli anni sono state assunte innumerevoli iniziative per sottrarlo alle situazioni di rischio e di sfruttamento a cui era esposto.
In particolare questa campagna mediatica ha scatenato decine e decine di commenti gravemente calunniosi, ingiuriosi e minacciosi nei confronti degli organi della procedura sui social media. Per questo ci uniamo alla solidarietà già espressa dall’Ordine degli Avvocati di Lecco all’amministratore di sostegno.
Nulla di ciò che sta avvenendo è nell’interesse del beneficiario della misura di tutela. Se veramente, come si proclama, si vuole fare l’interesse di Carlo Gilardi, occorre abbassare il clamore mediatico, per consentire alle Istituzioni che si stanno occupando del suo caso di garantirgli l’assistenza ed il sostegno che le sue condizioni richiedono nell’integrale rispetto dei suoi diritti.
La ricostruzione della vicenda diffusa da una nota trasmissione televisiva, poi rilanciata da esponenti politici, non ha alcuna rispondenza con la reale situazione del sig. Gilardi ed ignora le ragioni per le quali la procedura è stata attivata e negli anni sono state assunte innumerevoli iniziative per sottrarlo alle situazioni di rischio e di sfruttamento a cui era esposto.
In particolare questa campagna mediatica ha scatenato decine e decine di commenti gravemente calunniosi, ingiuriosi e minacciosi nei confronti degli organi della procedura sui social media. Per questo ci uniamo alla solidarietà già espressa dall’Ordine degli Avvocati di Lecco all’amministratore di sostegno.
Nulla di ciò che sta avvenendo è nell’interesse del beneficiario della misura di tutela. Se veramente, come si proclama, si vuole fare l’interesse di Carlo Gilardi, occorre abbassare il clamore mediatico, per consentire alle Istituzioni che si stanno occupando del suo caso di garantirgli l’assistenza ed il sostegno che le sue condizioni richiedono nell’integrale rispetto dei suoi diritti.
La Sottosezione dell’Associazione Nazionale Magistrati presso il Tribunale di Lecco