Le RSU si scagliano contro la dirigenza di ASST. ''In trincea come carne da macello''

Il direttore generale dell'ASST Paolo Favini
Le rappresentanze sindacali dell'ASST di Lecco tornano a lanciare l'allarme sulla situazione in cui versano l'azienda e i suoi lavoratori che, dopo la prima ondata che ha raggiunto tassi di contagio elevatissimi, vede un ritorno del virus che ha già messo al tappeto 200 persone.
Maggiore sicurezza e maggiori assunzioni erano state domandate a gran voce dalle sigle sindacali che raccolgono però risultati a loro dire scoraggianti e mortificanti.

"Ci troviamo di fronte all'ennesima diffusione del contagio tra i colleghi dipendenti dopo i 336 della prima ondata primaverile del virus, oggi siamo difronte alla situazione che coinvolge oltre 200 lavoratori. Avevamo chiesto più sicurezza, più assunzioni, più compartecipazione nell'affrontare questa seconda ondata ci ritroviamo questi risultati scoraggianti e mortificanti. Siamo punto e a capo, esposti alla deludente gestione organizzativa, alla totale unilateralità da parte della dirigenza ASST che procede alla selezione delle posizioni funzionale senza accordi sindacali e in modo unilaterale, contro ogni buon senso vuole selezionare 102 persone. Selezione interna ovviamente non urgente in questo momento e soprattutto non necessaria che abbiamo più volte bocciato e contrastato considerandola una distribuzione di denaro eccessivo a pochi a discapito di tutti i lavoratori".

La RSU non hanno intenzione però di fermarsi ai tavoli delle trattative. "Procederemo con le organizzazioni sindacali che aderiranno al ricorso nelle sedi più opportuno TAR, giudice del lavoro, tribunale ordinario, ecc. per quanto riguarda quest'operazione delle nuove posizioni funzionali decisa in modo unilaterale. Purtroppo questa dirigenza conferma la sua totale insensibilità durante l'emergenza che ci vede ogni giorno in trincea come carne da macello ed è veramente preoccupante la diffusione del contagio tra i dipendenti ormai arrivati a oltre 200 lavoratori infetti in poche settimane, chiediamo per l'ennesima volta interventi urgenti che tutelino il personale".

Nei prossimi giorni e per le settimane a venire saranno indetti una serie di scioperi per rivendicare "più sicurezza, più assunzioni, meno sprechi, meno dirigenti e più salario per gli eroi dimenticati e stanchi".

Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.