Merate: no al patrocinio per il “Lecco Pride”. Ecco l’ordinanza di marzo uscita a novembre
Il decreto sindacale numero 26 è del 25 marzo scorso ma all’albo è apparso solo oggi 16 novembre. Riguarda la richiesta di patrocinio avanzata dall’associazione “Renzo e Lucio” che, come annota il decreto, “opera da anni nel territorio lecchese con l’obiettivo di realizzare iniziative che favoriscano e promuovano politiche di accoglienza e di rispetto di tutte le minoranze di genere”. L’iniziativa era il “Lecco pride” prevista per il 20 giugno con tutte le componenti LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender).
Immaginiamo il prurito del gruppo leghista all’interno della maggioranza di PiùProspettiva nel leggere una siffatta richiesta che, traslata alla camera dei deputati sotto la sigla DDL Zan ha indotto l’opposizione a mettersi un bavaglio davanti alla bocca in segno di protesta perché, come ha detto Edmondo Cirielli, ex ufficiale dell’arma del carabinieri: “Potete dire quello che volete, ma l’istigazione alla discriminazione e l’atto della discriminazione, per quanto odiosi e deprecabili, rientrano nell’ambito dell’opinione».
Davvero non male….. Ma torniamo al decreto 26. Il sindaco Massimo Augusto Panzeri, dispensatore di patrocinii anche in periodi pre-lockdown ha naturalmente respinto la richiesta. E’ nel suo potere farlo, ed è quindi un atto che merita rispetto. Non tutte le motivazioni addotte però sembrano essere altrettanto rispettose del pensiero di tutti i cittadini in nome dei quali si esprime e prende decisioni. Dunque
1) Nell'elenco delle iniziative non è presente nessun evento che si svolge sul nostro erritorio comunale;
2) Non vi è alcuna iniziativa programmata in collaborazione con Associazioni iscritte al nostro Registro Comunale
3) Per i motivi suddetti si ritiene che le iniziative proposte siano di scarsa rilevanza per la comunità locale
I punti uno e due sono oggettivi ma sul punto tre forse una migliore articolazione della frase avrebbe evitato equivoci. Non può il Sindaco giudicare se “Lecco Pride”, che come tutti i raduni di questo genere si svolgono nelle città capoluogo ma sono partecipati anche da quanti risiedono nei paesi della provincia, sia di scarsa rilevanza per la comunità locale. Messa così ha tutta l’aria di una presa di posizione avversa per opinioni personali che invece debbono prescindere dallo svolgimento del delicato ruolo di primo tra tutti i cittadini. Concedere un patrocinio non avrebbe implicato nulla per la città di Merate, al contrario avrebbe dimostrato che non ci sono preclusioni di nessuna natura e verso alcun genere. L’hanno fatto Emmanuel Macron nel 2018, Boris Johnson nel 2016, Justin Trudeau e Angela Merkel nel 2019. Vladimir Putin invece no. E nemmeno i Talebani.
Immaginiamo il prurito del gruppo leghista all’interno della maggioranza di PiùProspettiva nel leggere una siffatta richiesta che, traslata alla camera dei deputati sotto la sigla DDL Zan ha indotto l’opposizione a mettersi un bavaglio davanti alla bocca in segno di protesta perché, come ha detto Edmondo Cirielli, ex ufficiale dell’arma del carabinieri: “Potete dire quello che volete, ma l’istigazione alla discriminazione e l’atto della discriminazione, per quanto odiosi e deprecabili, rientrano nell’ambito dell’opinione».
Davvero non male….. Ma torniamo al decreto 26. Il sindaco Massimo Augusto Panzeri, dispensatore di patrocinii anche in periodi pre-lockdown ha naturalmente respinto la richiesta. E’ nel suo potere farlo, ed è quindi un atto che merita rispetto. Non tutte le motivazioni addotte però sembrano essere altrettanto rispettose del pensiero di tutti i cittadini in nome dei quali si esprime e prende decisioni. Dunque
1) Nell'elenco delle iniziative non è presente nessun evento che si svolge sul nostro erritorio comunale;
2) Non vi è alcuna iniziativa programmata in collaborazione con Associazioni iscritte al nostro Registro Comunale
3) Per i motivi suddetti si ritiene che le iniziative proposte siano di scarsa rilevanza per la comunità locale
I punti uno e due sono oggettivi ma sul punto tre forse una migliore articolazione della frase avrebbe evitato equivoci. Non può il Sindaco giudicare se “Lecco Pride”, che come tutti i raduni di questo genere si svolgono nelle città capoluogo ma sono partecipati anche da quanti risiedono nei paesi della provincia, sia di scarsa rilevanza per la comunità locale. Messa così ha tutta l’aria di una presa di posizione avversa per opinioni personali che invece debbono prescindere dallo svolgimento del delicato ruolo di primo tra tutti i cittadini. Concedere un patrocinio non avrebbe implicato nulla per la città di Merate, al contrario avrebbe dimostrato che non ci sono preclusioni di nessuna natura e verso alcun genere. L’hanno fatto Emmanuel Macron nel 2018, Boris Johnson nel 2016, Justin Trudeau e Angela Merkel nel 2019. Vladimir Putin invece no. E nemmeno i Talebani.