Assemblea distrettuale: presentate le linee del Dopo di noi, nuovi progetti individuali
L'ambito distrettuale di Merate proverà a concentrare il suo impegno sulle progettualità che mirano al rafforzamento dell'autonomia individuale di disabili e individui fragili.
Nel corso dell'assemblea che si è svolta in videoconferenza sono state infatti illustrate e approvate due delibere cruciali in questo senso, riguardanti una l'adozione da parte dell'Ambito delle linee operative che il Distretto di Lecco ha fatto proprie relativamente al "Dopo di noi", ovvero una serie di misure sancite dal programma operativo regionale (la Dgr di riferimento è la 3404/02) che favoriscono, laddove si renda necessario, la fuoriuscita di persone disabili semi-autonome dal proprio nucleo famigliare, e l'altra un insieme di indicazioni per la messa in campo di progetti individuali con annessa sperimentazione del cosiddetto budget di progetto.
''Quella del Dopo di noi è una discussione che in realtà ci vede impegnati da un po' di anni'' ha spiegato Laura Pozzi, vicepresidente dell'Ambito Distrettuale di Merate. ''Tutti noi amministratori apprezziamo finanziare questo capitolo forse perchè ci rendiamo conto che è una difficoltà reale. Ma nonostante ciò, si fatica a far partire iniziative. Sappiamo dunque che è un processo complicato, ma è anche molto importante dare una prospettiva di autonomia ai ragazzi disabili che vogliono e possono raggiungere una certa autonomia''.
Nel suo intervento, Flavio Donina, responsabile dell'Area Ufficio di Piano di Retesalute, è andato proprio a mettere in cifre la difficoltà espressa da Pozzi nell'andare a spendere in progettualità le notevoli risorse economiche a disposizione di Distretto e Comuni per favorire il ''Dopo di noi''.
Con una buona dose di risorse economiche e una richiesta di requisiti meno stringenti, dunque, il Dopo di noi può essere pronto a ''decollare'' nell'Ambito distrettuale.
''Le linee che proponiamo allargano alla possibilità dell'autodeterminazione di sé e alla possibilità di scegliere con chi vivere a molti più utenti'' ha proseguito Donina. ''Punteremo su percorsi strutturati con i servizi della rete disabilità, in particolare con i centri diurni, affinchè avvenga uno sviluppo sia in termini di autonomia che di esperienza abitativa con altri. Il rapporto di fiducia con le famiglie di questi utenti sarà fondamentale. Un altro aspetto molto importante dei principi guida che approveremo questa sera consiste nella condivisione del progetto con le associazioni territoriali. Faremo in particolare affidamento alla Federazione Coordinamento Handicap, che racchiude diverse associazioni di Lecco. Un altro principio guida sarà la trasformazione progressiva dell'offerta residenziale verso nuove forme di convivenza caratterizzate dalla possibilità di scelta dal passaggio da una comunità ad un'unità abitativa più ristretta''.
Il Dopo di noi rinnovato e adottato dall'assemblea distrettuale, ha proseguito Doninia, rafforza gli interventi di focalizzazione sui progetti di vita, sui desideri e i bisogni degli utenti. ''Ci rendiamo sempre più conto – ha continuato – che la disabilità è ancora oggi oggetto di interventi speciali che di fatto generano separatezza dalla realtà. Ancora oggi la disabilità è considerata una categoria e non un fattore soggettivo. Ciò schiaccia le prospettive individuali in un'unica sfera. L'intenzione è quella di passare ad una concezione diversa, e il Dopo di noi è una grande opportunità''.
Ampliando la visione d'insieme sull'intero Distretto di Lecco, Donina ha spiegato che negli ultimi tre anni sono stati svolti 15 percorsi: nove di accompagnamento all'autonomia (tra i quali i due del Meratese), cinque supporti alla residenzialità e un pronto intervento (quello dell'Ambito).
Tornando all'Ambito di Merate, 29 sono poi stati i progetti di vita indipendente dei quali uno è evoluto nel progetto Dopo di noi, 110 quelli di sollievo residenziale. Le persone coinvolte in periodi limitati nella rete dei servizi diurni ed esperienze residenziali estive sono state in tutto 60. ''Secondo noi tutte queste persone possono essere la platea per rappresentare la base per il rilancio del 'Dopo di noi''' ha aggiunto Donina, il quale ha poi fornito alcuni dati operativi.
I destinatari del progetto potranno essere persone, anche con disabilità grave, tra i 18 e i 64 anni, privi di sostegno familiare o che in futuro questo possa venire a meno. Ogni progetto individuale potrà avere un contributo massimo di 20mila euro, che potrà essere integrato con risorse regionali, d'ambito o dei Comuni qualora fossero necessari interventi infrastrutturali per l'adeguamento dell'ambiente domestico con domotica o installazione di telesorveglianza o teleassistenza, o anche costi che riguardino la locazione e le spese condominiali.
Per i percorsi di supporto alla residenzialità promossi da enti gestori sarà previsto un rimborso, e in generale gli interventi cambieranno a seconda che si tratti di residenzialità autogestita, oppure di modalità quali l'housing o il cohousing. Le domande potranno essere presentate dall'utente, dalla sua famiglia, dall'amministratore di sostegno, dagli stessi Comuni o da enti del terzo settore pubblici o privati. La valutazione dell'ammissibilità sarà compito dell'Ambito, che potrà essere supportata da un'equipe di valutazione multidimensionale integrata già messa a disposizione dall'Asst di Lecco.
Lungo la stessa direzione si muove anche la sperimentazione del budget di progetto per interventi individuali, presentata giovedì sera nell'assemblea d'ambito. ''Sia a Lecco che a Bellano è una sperimentazione già in corso'' ha spiegato Donina. ''Si tratta di progetti individuali sulle aree disabilità e salute mentale. L'input arriva dalla saturazione dei servizi sulla disabilità ma soprattutto per rispondere ad una domanda sempre più differenziata di bisogni diversi espressi da utenti e famiglie. Va riconosciuto che in Regione abbiamo già un'offerta molto articolata, ma nonostante questo sempre nell'orbita regionale è stato messo in evidenza il limite nel rispondere adeguatamente a necessità differenti l'una dall'altra. Ci si è accorti quindi che la vita degli utenti non si può esaurire nell'andare al centro diurno o a scuola finchè sono in età scolare, e perciò sempre in una logica di progetto di vita si tende con questa sperimentazione a favorire una maggiore inclusione di queste persone sul territorio''.
Per ogni progetto potrà essere erogato, secondo le disposizioni della Regione, un massimo di 8mila euro. 5.140 euro saranno a carico del Comune, 2.860 euro dell'Ambito (che con la delibera approvata giovedì sera si è in sostanza preparato per stanziare questo finanziamento), mentre alle famiglie spetteranno 100 euro mensili.
''Abbiamo già cinque progetti che stanno partendo con le sole risorse dei Comuni e delle famiglie ma dal 2021 vorremmo che anche l'Ambito metta a disposizione risorse propri per questo progetti tagliati su misura di ogni singola persona'' ha aggiunto Donina.
Poco prima dell'approvazione è intervenuto Maurizio Maggioni, vicesindaco di Olgiate Molgora, evidenziando di come sia necessario che l'Ambito di fronte alla sperimentazione dei progetti individuali sia il più compatto possibile. ''Per questa progettualità credo che dovremo imparare a lavorare davvero come Ambito. La capacità dei Comuni non è uguale per tutti e ne dobbiamo essere consci. Se Merate ha 20 disabili di cui occuparsi ha un impatto diverso sul bilancio rispetto a quello che avrebbe il Comune di Viganò nella stessa situazione. Dobbiamo ragionarci, lavorare come struttura d'ambito. Affrontare questo impegno non può essere legato alla singola capacità di un assistente sociale di chiedere al suo assessore di fare pressione su chi gestisce il bilancio per finanziare interventi''. La riflessione è stata condivisa da Laura Pozzi e Renato Ghezzi, assessore di Viganò. Entrambe le delibere sono state approvate all'unanimità dall'assemblea.
Nel corso dell'assemblea che si è svolta in videoconferenza sono state infatti illustrate e approvate due delibere cruciali in questo senso, riguardanti una l'adozione da parte dell'Ambito delle linee operative che il Distretto di Lecco ha fatto proprie relativamente al "Dopo di noi", ovvero una serie di misure sancite dal programma operativo regionale (la Dgr di riferimento è la 3404/02) che favoriscono, laddove si renda necessario, la fuoriuscita di persone disabili semi-autonome dal proprio nucleo famigliare, e l'altra un insieme di indicazioni per la messa in campo di progetti individuali con annessa sperimentazione del cosiddetto budget di progetto.
''Quella del Dopo di noi è una discussione che in realtà ci vede impegnati da un po' di anni'' ha spiegato Laura Pozzi, vicepresidente dell'Ambito Distrettuale di Merate. ''Tutti noi amministratori apprezziamo finanziare questo capitolo forse perchè ci rendiamo conto che è una difficoltà reale. Ma nonostante ciò, si fatica a far partire iniziative. Sappiamo dunque che è un processo complicato, ma è anche molto importante dare una prospettiva di autonomia ai ragazzi disabili che vogliono e possono raggiungere una certa autonomia''.
Nel suo intervento, Flavio Donina, responsabile dell'Area Ufficio di Piano di Retesalute, è andato proprio a mettere in cifre la difficoltà espressa da Pozzi nell'andare a spendere in progettualità le notevoli risorse economiche a disposizione di Distretto e Comuni per favorire il ''Dopo di noi''.
Le prime risorse sono arrivate nel 2016: 179mila euro. Nel 2017 l'Ambito di Merate ha ricevuto altri 76.500 euro (parte dei fondi assegnati – ha spiegato Donina – non era stata erogata perchè non era ancora stata spesa una buona percentuale dei soldi ricevuti nel '16). Nel 2018 si sono aggiunti 101mila euro e nel 2019 altri 111.950 euro. ''In questi anni abbiamo avuto tre richieste, tra i quali due percorsi di autonomia e un pronto intervento. In totale abbiamo speso 27.600 euro. Sulla carta, fondi assegnati, abbiamo a disposizione 442mila euro. Le prime linee operative le avevamo approvate nell'ottobre 2017 con le sole risorse del 2016. Oggi invece approviamo quelle sui fondi del 2018 e 2019, riportando anche le risorse pregresse del 2016 e 2017. Sono linee basate sulle nuove disposizioni regionali, approvate con la Dgr 3404/02, che prevedono maglie un attimo più larghe per l'accesso a questa misura. Ecco perché abbiamo avuto difficoltà ad investire le risorse che ci sono state assegnate. A differenza di molti ambiti dell'Ats Brianza che hanno speso più di noi, siamo stati molto rigorosi nell'accogliere le domande, che sono state complessivamente poche ma qualcuna l'abbiamo dovuta rifiutare, considerando ad esempio il fatto che i genitori degli utenti erano ancora giovani, o non avevano problematiche di tipo sanitario o erano ancora in grado di accudire la persona disabile. Ora abbiamo rivisto questi criteri e le impostazioni che daremo''.
Flavio Donina, responsabile dell'Area Ufficio di Piano di Retesalute
''Le linee che proponiamo allargano alla possibilità dell'autodeterminazione di sé e alla possibilità di scegliere con chi vivere a molti più utenti'' ha proseguito Donina. ''Punteremo su percorsi strutturati con i servizi della rete disabilità, in particolare con i centri diurni, affinchè avvenga uno sviluppo sia in termini di autonomia che di esperienza abitativa con altri. Il rapporto di fiducia con le famiglie di questi utenti sarà fondamentale. Un altro aspetto molto importante dei principi guida che approveremo questa sera consiste nella condivisione del progetto con le associazioni territoriali. Faremo in particolare affidamento alla Federazione Coordinamento Handicap, che racchiude diverse associazioni di Lecco. Un altro principio guida sarà la trasformazione progressiva dell'offerta residenziale verso nuove forme di convivenza caratterizzate dalla possibilità di scelta dal passaggio da una comunità ad un'unità abitativa più ristretta''.
Il Dopo di noi rinnovato e adottato dall'assemblea distrettuale, ha proseguito Doninia, rafforza gli interventi di focalizzazione sui progetti di vita, sui desideri e i bisogni degli utenti. ''Ci rendiamo sempre più conto – ha continuato – che la disabilità è ancora oggi oggetto di interventi speciali che di fatto generano separatezza dalla realtà. Ancora oggi la disabilità è considerata una categoria e non un fattore soggettivo. Ciò schiaccia le prospettive individuali in un'unica sfera. L'intenzione è quella di passare ad una concezione diversa, e il Dopo di noi è una grande opportunità''.
Ampliando la visione d'insieme sull'intero Distretto di Lecco, Donina ha spiegato che negli ultimi tre anni sono stati svolti 15 percorsi: nove di accompagnamento all'autonomia (tra i quali i due del Meratese), cinque supporti alla residenzialità e un pronto intervento (quello dell'Ambito).
Tornando all'Ambito di Merate, 29 sono poi stati i progetti di vita indipendente dei quali uno è evoluto nel progetto Dopo di noi, 110 quelli di sollievo residenziale. Le persone coinvolte in periodi limitati nella rete dei servizi diurni ed esperienze residenziali estive sono state in tutto 60. ''Secondo noi tutte queste persone possono essere la platea per rappresentare la base per il rilancio del 'Dopo di noi''' ha aggiunto Donina, il quale ha poi fornito alcuni dati operativi.
I destinatari del progetto potranno essere persone, anche con disabilità grave, tra i 18 e i 64 anni, privi di sostegno familiare o che in futuro questo possa venire a meno. Ogni progetto individuale potrà avere un contributo massimo di 20mila euro, che potrà essere integrato con risorse regionali, d'ambito o dei Comuni qualora fossero necessari interventi infrastrutturali per l'adeguamento dell'ambiente domestico con domotica o installazione di telesorveglianza o teleassistenza, o anche costi che riguardino la locazione e le spese condominiali.
Per i percorsi di supporto alla residenzialità promossi da enti gestori sarà previsto un rimborso, e in generale gli interventi cambieranno a seconda che si tratti di residenzialità autogestita, oppure di modalità quali l'housing o il cohousing. Le domande potranno essere presentate dall'utente, dalla sua famiglia, dall'amministratore di sostegno, dagli stessi Comuni o da enti del terzo settore pubblici o privati. La valutazione dell'ammissibilità sarà compito dell'Ambito, che potrà essere supportata da un'equipe di valutazione multidimensionale integrata già messa a disposizione dall'Asst di Lecco.
Lungo la stessa direzione si muove anche la sperimentazione del budget di progetto per interventi individuali, presentata giovedì sera nell'assemblea d'ambito. ''Sia a Lecco che a Bellano è una sperimentazione già in corso'' ha spiegato Donina. ''Si tratta di progetti individuali sulle aree disabilità e salute mentale. L'input arriva dalla saturazione dei servizi sulla disabilità ma soprattutto per rispondere ad una domanda sempre più differenziata di bisogni diversi espressi da utenti e famiglie. Va riconosciuto che in Regione abbiamo già un'offerta molto articolata, ma nonostante questo sempre nell'orbita regionale è stato messo in evidenza il limite nel rispondere adeguatamente a necessità differenti l'una dall'altra. Ci si è accorti quindi che la vita degli utenti non si può esaurire nell'andare al centro diurno o a scuola finchè sono in età scolare, e perciò sempre in una logica di progetto di vita si tende con questa sperimentazione a favorire una maggiore inclusione di queste persone sul territorio''.
Per ogni progetto potrà essere erogato, secondo le disposizioni della Regione, un massimo di 8mila euro. 5.140 euro saranno a carico del Comune, 2.860 euro dell'Ambito (che con la delibera approvata giovedì sera si è in sostanza preparato per stanziare questo finanziamento), mentre alle famiglie spetteranno 100 euro mensili.
''Abbiamo già cinque progetti che stanno partendo con le sole risorse dei Comuni e delle famiglie ma dal 2021 vorremmo che anche l'Ambito metta a disposizione risorse propri per questo progetti tagliati su misura di ogni singola persona'' ha aggiunto Donina.
Poco prima dell'approvazione è intervenuto Maurizio Maggioni, vicesindaco di Olgiate Molgora, evidenziando di come sia necessario che l'Ambito di fronte alla sperimentazione dei progetti individuali sia il più compatto possibile. ''Per questa progettualità credo che dovremo imparare a lavorare davvero come Ambito. La capacità dei Comuni non è uguale per tutti e ne dobbiamo essere consci. Se Merate ha 20 disabili di cui occuparsi ha un impatto diverso sul bilancio rispetto a quello che avrebbe il Comune di Viganò nella stessa situazione. Dobbiamo ragionarci, lavorare come struttura d'ambito. Affrontare questo impegno non può essere legato alla singola capacità di un assistente sociale di chiedere al suo assessore di fare pressione su chi gestisce il bilancio per finanziare interventi''. La riflessione è stata condivisa da Laura Pozzi e Renato Ghezzi, assessore di Viganò. Entrambe le delibere sono state approvate all'unanimità dall'assemblea.
A.S.