Merate: una raccolta fondi in aiuto dei collaboratori della piscina

Le piscine sono di nuovo chiuse, insieme a tante altre attività, e in vasca possono entrare solo gli atleti agonisti. E così buona parte dei dipendenti dei centri natatori si ritrovano di nuovo, dopo lo scorso lockdown, a casa senza contributi.
Sono circa 70 i collaboratori del centro sportivo di via Matteotti di Merate e per loro negli scorsi giorni è stata avviata una campagna di raccolta fondi promossa dalla meratese Marta Gaiardelli, ex triatleta delle Fiamme Azzurre da sempre molto legata alla struttura gestita da Gestisport. L'obiettivo è raggiungere la cifra di 20mila euro da ripartire, proporzionalmente ai diversi livelli di impiego e alle ore che avrebbero dovuto svolgere, tra tutti i collaboratori.

''Con il centro di Merate non ho un semplice rapporto di frequentazione, ma un vero e proprio vincolo affettivo'' ha raccontato Gaiardelli. ''Da quando è stato aperto l'ho sempre frequentato, allenandomi e lavorandoci durante la mia carriera da nuotatrice e quella da triatleta. Questa iniziativa è nata perciò di slancio, da una spinta anche emotiva. I centri sportivi stanno attraversando un periodo molto duro e chi ci lavora non ha nessun tipo di garanzia, né contributi e né cassa integrazione. Dei circa 70 collaboratori sportivi delle piscine di Merate in pochi sono riusciti ad ottenere qualche ristoro. E così, in accordo con il direttore, ho pensato che una raccolta fondi potesse essere un valido strumento per provare ad aiutarli''.
Con l'attività della piscina ridotta all'osso dall'ultimo Dpcm, consentita esclusivamente agli atleti agonisti, i collaboratori che si recano al centro natatorio di via Matteotti si possono contare sulle dita di una mano. Tutti gli altri, da chi si occupa dei corsi nuoto, dalla palestra fino alla segreteria, sono attualmente a casa.

Di seguito i riferimenti per contribuire alla raccolta fondi: