Merate: 'diffamò' su FB il legale dell'ex marito. Finisce a giudizio
Diffamazione via...social. E' questa l'accusa di cui è chiamata a rispondere V.R., all'epoca dei fatti residente a Merate. Stamani in tribunale a Lecco, al cospetto del giudice Mariachiara Arrighi, è stata infatti aperta l'istruttoria dibattimentale a suo carico.
Secondo l'impianto accusatorio sostenuto dalla Procura della Repubblica sulla base degli elementi raccolti - e che dovrà essere confermato dal prosieguo del procedimento penale - la donna avrebbe ''diffamato'' un avvocato del foro di Milano. Quest'ultimo infatti, era il difensore del suo ex coniuge, dal quale la donna si era separata. E proprio in questo contesto conflittuale andrebbe inquadrata la vicenda; notati i ''post'' su Facebook ritenuti offensivi, il legale avrebbe sporto denuncia nei confronti della meratese, promuovendo altresì un esposto all'ordine degli avvocati.
Stamani in udienza il difensore dell'imputata ha sollevato una presunta eccezione di incompetenza territoriale, ritenendo più giusto che il procedimento venga incardinato in tribunale a Milano, luogo nel quale la presunta vittima - costituitasi parte civile - vive e lavora. Si è opposto però, il vice procuratore onorario Pietro Bassi, ritenendo che la competenza vada fissata nel luogo di residenza dell'imputata.
L'istanza dunque, è stata respinta dal giudice Arrighi che ha fissato al 26 febbraio la prossima udienza, quando sarà sentita la parte offesa, unico teste del processo.
Secondo l'impianto accusatorio sostenuto dalla Procura della Repubblica sulla base degli elementi raccolti - e che dovrà essere confermato dal prosieguo del procedimento penale - la donna avrebbe ''diffamato'' un avvocato del foro di Milano. Quest'ultimo infatti, era il difensore del suo ex coniuge, dal quale la donna si era separata. E proprio in questo contesto conflittuale andrebbe inquadrata la vicenda; notati i ''post'' su Facebook ritenuti offensivi, il legale avrebbe sporto denuncia nei confronti della meratese, promuovendo altresì un esposto all'ordine degli avvocati.
Stamani in udienza il difensore dell'imputata ha sollevato una presunta eccezione di incompetenza territoriale, ritenendo più giusto che il procedimento venga incardinato in tribunale a Milano, luogo nel quale la presunta vittima - costituitasi parte civile - vive e lavora. Si è opposto però, il vice procuratore onorario Pietro Bassi, ritenendo che la competenza vada fissata nel luogo di residenza dell'imputata.
L'istanza dunque, è stata respinta dal giudice Arrighi che ha fissato al 26 febbraio la prossima udienza, quando sarà sentita la parte offesa, unico teste del processo.
