Merate: la Croce Bianca presenta il corso di formazione per gli ''aspiranti volontari''
In vista dell’inizio del corso di formazione per soccorritori, la cui prima seduta avrà luogo lunedì 9 novembre alle ore 20:45, la Croce Bianca di Merate ha tenuto in data 26 ottobre un incontro conoscitivo presso la sede di via campi per presentare e spiegare il percorso che attende chiunque aspiri a diventare un volontario.
La sede di Merate viene costituita come associazione volontaria al soccorso nel 1987 e nel 2001 diventa sezione della Croce Bianca di Milano. Attualmente, comprende due sedi attive: quella meratese in via campi e un’altra a Missaglia. Oltre al servizio del 118 e di emergenza, essa si occupa anche del trasporto degli infermi tra ospedale e ospedale (trasferimenti) e del trasporto sanitario per dializzati; offre un servizio di telesoccorso e di teleassistenza e organizza corsi di formazione PAD e integrativi con il personale sanitario.
La parola passa a Maddalena Gerosa, istruttore regionale e responsabile del gruppo di formazione, che ha spiegato più in dettaglio come si svolgerà il corso. Sarà strutturato in due moduli: il primo di 46 ore (20 di teoria e 26 di pratica), di cui 7 di BLSD in cui si apprenderà l’utilizzo del DAE (defibrillatore semiautomatico esterno), che verrà seguito da un esame di abilitazione; il secondo prevederà 72 ore (25 di teoria e 47 di pratica) e terminerà con il conseguimento di una certificazione a livello regionale che attesta la qualifica di soccorritore. La frequenza, per entrambi i moduli, sarà obbligatoria per almeno l’80% delle ore. La prova intermedia si comporrà di un quiz a scelta multipla e di uno scenario di BLSD; mentre l’esame finale includerà oltre alla prova teorica, due scenari pratici, di cui il primo di BLSD e il secondo sarà medico o traumatico, nochè una prova tecnica. Durante il secondo modulo, sarà possibile salire in ambulanza, svolgendo un tirocinio pratico di 60 ore.
Le 120 ore del corso saranno spalmate su un periodo di 6/7 mesi, salvo ulteriori restrizioni, e prevedono lezioni frontali, esercitazioni pratiche, simulazioni di scenari e schede di valutazioni in itinere, tutte attività svolte in presenza nel rispetto delle norme sanitarie vigenti. Si tratta di un corso regionale per operatori non sanitari, la cui finalità è di formare persone competenti, munite sia di capacità tecniche, cognitive e relazionali, che di abilità pratiche. L'obiettivo è essere in grado di garantire un servizio professionale nel rispetto della privacy dell’infermo e di lavorare in équipe.
La si è conclusa con l’intervento di Vincenzo Giustino, responsabile della teleassistenza e del telesoccorso. “Parliamo di un servizio che non si svolge sull’ambulanza, ma che si allinea con la missione di prestare soccorso. Un soccorso che avviene in maniera alternativa, senza spostamento dalla sede, basandosi su una piattaforma telefonica informatizzata con la quale raggiungiamo i nostri assistiti: persone anziane con fragilità ancora in grado di vivere in autonomia nelle loro abitazioni. Il servizio, dunque, non possiede solo una valenza sanitaria ma anche sociale, in quanto facilitiamo la permanenza di queste persone presso il loro domicilio”. Esso include l’installazione, nelle abitazioni degli assistiti, di un apparecchio dotato di vivavoce, collegato alla rete telefonica e con un telecomando capace di mettere in contatto gli anziani con la centrale operativa, attivando il protocollo di emergenza. “Ma non ci occupiamo solo di soccorso, offriamo anche una forma di teleassistenza. Siamo attivi h24, disponibili a risolvere qualsiasi problematica e a fornire informazioni. Inoltre, compiamo una telefonata amica periodica, con l'obiettivo di stabilire una relazione più diretta con gli assistiti, presentando eventuali disagi agli assistenti sociali locali, con cui collaboriamo”. La formazione prevede 8 ore di teoria, 10 ore di pratica e 4 turni di tirocinio da svolgere nell’arco di 2 mesi.
L’appuntamento si è aperto con l’intervento dell’attuale presidente della sezione meratese, Laura Della Mina, che ha raccontato brevemente la storia della Croce Bianca. “Nasce nel 1907 per far fronte alla mancanza di sufficienti mezzi di soccorso nella città milanese e ha alle spalle più di un secolo di storia. È una ONLUS, ovvero un’associazione senza scopo di lucro. Essa viene fondata come organizzazione cittadina volta al soccorso della comunità, all’assistenza dei malati e all’istituzione di corsi di igiene e di pronto soccorso. La finalità è quella di assistere materialmente e moralmente i malati; un intento riassunto dal nostro motto: Ama il prossimo tuo come te stesso”.
Da sinistra: Daniele Riva - comandante della sezione, Laura Della Mina - Presidente della sezione meratese,
Maddalena Gerosa - Istruttrice regionale e Daniele Graziano - Istruttore regionale
La sede di Merate viene costituita come associazione volontaria al soccorso nel 1987 e nel 2001 diventa sezione della Croce Bianca di Milano. Attualmente, comprende due sedi attive: quella meratese in via campi e un’altra a Missaglia. Oltre al servizio del 118 e di emergenza, essa si occupa anche del trasporto degli infermi tra ospedale e ospedale (trasferimenti) e del trasporto sanitario per dializzati; offre un servizio di telesoccorso e di teleassistenza e organizza corsi di formazione PAD e integrativi con il personale sanitario.
“Il corso di 120 ore che andrete ad affrontare vi potrà formare sia come soccorritori di emergenza che come semplici operatori del trasporto secondario” ha chiarito la presidente “È un corso impegnativo. Io l’ho iniziato 15 anni fa per pura cultura personale. Sono salita su un’ambulanza e non sono più scesa. Perché quando vai ad assistere un malato, riuscendo a portargli anche il minimo sollievo, vieni ripagato di tutte quelle ore spese nelle lezioni”.
La parola passa a Maddalena Gerosa, istruttore regionale e responsabile del gruppo di formazione, che ha spiegato più in dettaglio come si svolgerà il corso. Sarà strutturato in due moduli: il primo di 46 ore (20 di teoria e 26 di pratica), di cui 7 di BLSD in cui si apprenderà l’utilizzo del DAE (defibrillatore semiautomatico esterno), che verrà seguito da un esame di abilitazione; il secondo prevederà 72 ore (25 di teoria e 47 di pratica) e terminerà con il conseguimento di una certificazione a livello regionale che attesta la qualifica di soccorritore. La frequenza, per entrambi i moduli, sarà obbligatoria per almeno l’80% delle ore. La prova intermedia si comporrà di un quiz a scelta multipla e di uno scenario di BLSD; mentre l’esame finale includerà oltre alla prova teorica, due scenari pratici, di cui il primo di BLSD e il secondo sarà medico o traumatico, nochè una prova tecnica. Durante il secondo modulo, sarà possibile salire in ambulanza, svolgendo un tirocinio pratico di 60 ore.
Maddalena Gerosa, istruttrice regionale e responsabile del gruppo di formazione
“Per andare in ambulanza o su qualsiasi altro mezzo di soccorso, sono necessarie le vaccinazioni antitetano e antiepatite, come un abbigliamento robusto e scarpe antinfortunistiche” ha spiegato Daniele Riva, comandante della sezione di Merate. “Soprattutto in questo periodo, bisogna attenersi alle indicazioni del caposervizio per minimizzare il contatto con il malato. La richiesta minima è di due turni al mese, per non perdere manualità e dimestichezza, compatibili facilmente con attività lavorative e di studio”.
Vincenzo Giustino, responsabile del servizio di Telesoccorso e Teleassistenza
La si è conclusa con l’intervento di Vincenzo Giustino, responsabile della teleassistenza e del telesoccorso. “Parliamo di un servizio che non si svolge sull’ambulanza, ma che si allinea con la missione di prestare soccorso. Un soccorso che avviene in maniera alternativa, senza spostamento dalla sede, basandosi su una piattaforma telefonica informatizzata con la quale raggiungiamo i nostri assistiti: persone anziane con fragilità ancora in grado di vivere in autonomia nelle loro abitazioni. Il servizio, dunque, non possiede solo una valenza sanitaria ma anche sociale, in quanto facilitiamo la permanenza di queste persone presso il loro domicilio”. Esso include l’installazione, nelle abitazioni degli assistiti, di un apparecchio dotato di vivavoce, collegato alla rete telefonica e con un telecomando capace di mettere in contatto gli anziani con la centrale operativa, attivando il protocollo di emergenza. “Ma non ci occupiamo solo di soccorso, offriamo anche una forma di teleassistenza. Siamo attivi h24, disponibili a risolvere qualsiasi problematica e a fornire informazioni. Inoltre, compiamo una telefonata amica periodica, con l'obiettivo di stabilire una relazione più diretta con gli assistiti, presentando eventuali disagi agli assistenti sociali locali, con cui collaboriamo”. La formazione prevede 8 ore di teoria, 10 ore di pratica e 4 turni di tirocinio da svolgere nell’arco di 2 mesi.
Sa.G.