Accadeva 30 anni fa/104: settembre è il mese di feste e sagre Rotellistica, arriva la gara nazionale. L’agricoltura a Merate

Il 21 ottobre 1990 parte il nuovo censimento generale dell’agricoltura. Il precedente risaliva al 1982.La situazione fotografata dall’ufficio tecnico comunale della città di Merate, in sede di raccolta preliminare dei dati aveva evidenziato che circa il 43% della superficie territoriale comunale risultava urbanizzata mentre il 57% dei 1.107 ettari (pari a 11,07 chilometri quadrati) era ancora agricolo, boschivo o comunque a verde pubblico e privato. Ben 55 le aziende agricole attive con una superficie lavorata pari a 280 ettari. Altri 33 ettari risultavano lavorati da aziende agricole con sede fuori Merate; 325 ettari appartenevano a privati e in buona parte erano coperti da boschi; 120 ettari infine venivano classificati come terreni incolti e abbandonati. Questa la situazione in sede di indagine preliminare raccolta dal responsabile dell’ufficio censimento, geometra Giancarlo Arlati e dal rilevatore geometra Marco Ciminiaghi. Il confronto con i dati del 1982 evidenzia un aumento dell’area urbanizzata da 387 a 468 ettari con una incidenza percentuale passata dal 35% del 1982 al 42% del 1990. Nel 1982 le aziende agricole attive in città erano 61 con una superficie lavorata di 320 ettari più altri 105 ettari situati fuori dai confini comunali mentre 28 ettari risultavano lavorati da aziende esterne. La superficie incolta assommava a 111 ettari mentre altri 248 erano destinati a usi diversi. La restante superficie, pari a 387 ettari, era classificata come improduttiva, dal punto di vista agricolo ovviamente. Il raffronto dei dati 1982-1990 pone in luce alcuni aspetti dell’urbanistica dell’epoca: ad esempio le aree incolte erano aumentate da 111 a 120 ettari; nell’ambito delle cosiddette aree improduttive, le acque occupano una superficie di 11 ettari; le infrastrutture (strade, ferrovia ecc.) di 26 ettari; cave e campo sportivi in genere occupavano 5 ettari; ben 425 ettari erano di pertinenza di fabbricati. In sintesi l’edificato nel volgere di 8 anni ha occupato altri 81 ettari – pari a 810mila metri quadrati – passando da 387 a 468 ettari su 1.107, cioè dal 35 al 42% dell’intera superficie comunale. Va detto che quelli sono stati gli anni dell’impetuoso sviluppo del sistema cooperativistico che in pratica ha urbanizzato la fascia sud della città al confine con Cernusco, “creando” di fatto le vie Agnesi e Donizetti, prima semplici sentieri di campagna che congiungevano via Verdi allo “stradone”.



Il 10 settembre, mentre è in vacanza con la moglie Enrica e la nipote muore improvvisamente Luigi Motta, 76 anni, titolare del Cantinun. Ci piace in questa rubrica ricordare una delle figure più conosciute all’epoca di Merate. Luigi era un ferroviere a tempo pieno. La moglie Enrica del “Trani”, classe 1918, aveva aperto l’attività nel 1936 in via Trento. Nel ’50 si era trasferita in via Lombardia, oggi intitolata al professor Viganò. Nella stessa strada, pochi metri tra via Cornaggia e piazza degli Eroi, proprio di fronte al parchetto delle Rimembranze, aveva aperto il primo negozio di strumenti musicali Tony Spada. Al locale di Enrica e Luigi si accedeva scendendo qualche gradino. Il “cantinun”, così era diventato popolare tra i meratesi. Lì il coro La Torr ha mosso i primi passi. Lì centinaia di infreddoliti ambulanti e visitatori si rifugiavano durante la fiera di Sant’Ambrogio per una scodella di trippa fumante. Poi la banca Briantea aveva acquistato l’edificio e il 30 aprile 1978 l’attività veniva chiusa. Un pezzo della vecchia Merate abbassava la saracinesca per sempre, come l’osteria “Madio”, la “Taverna”, il “Circolino” e il “Circolone”. Quanta nostalgia per quella piccola Merate.


Luigi Motta

La consueta pagina di “nera” si apre con un incidente mortale sulla  SP 54 Monticello Paderno, in territorio comunale di Merate nel quale perde la vita un trentenne dipendente della casa di riposo “Frisia”. Salvata in extremis invece una ottantenne residente in via Spluga a Cernusco dal provvidenziale intervento del brigadiere Franco Crea chiamato dalla proprietaria dello stabile accortasi del fumo che fuoriusciva dalla porta dell’anziana. Il vigile non ha esitato ad abbattere la porta rinvenendo la poveretta senza conoscenza a terra con la bava alla bocca. Sul fuoco, un padellino con della pasta che continuava a emettere fumo e gas. Presa tra le braccia il brigadiere trasportava direttamente al pronto soccorso la donna consegnandola nelle mani del primario Pino Bollini.


Franco Crea

Non manca la rapina settimanale, questa volta toccata a una parrucchiera di Lomagna. A commettere la rapina un giovane a volto scoperto con una siringa in mano in evidente crisi di astinenza.

Infine un furto in una azienda di Verderio Inferiore fruttato ai ladri ben 130 milioni e in un appartamento di Robbiate dove però il malvivente ha potuto arraffare poco più di un milione e mezzo perché scoperto dalla proprietaria.

Ben 40 sacchi di rifiuti, tre telai di motorini, due gomme e un  intero sedile d’auto, una carrozzina e persino una piccola discarica di rifiuti nei pressi del ponte sul bevera. E’ il “bottino” dei volontari di Santa Maria Hoé e Colle Brianza che hanno raccolto l’invito lanciato dalla SPS di Olgiate e hanno ripulito 700 metri di torrente Bevera nel tratto tra i due comuni. Il tutto nell’ambito della terza giornata ecologica.



Settembre mese di feste e sagre. Prima fra tutte la festa di Brivio col suo spettacolo pirotecnico a chiusura delle manifestazioni in onore della Beata vergine Addolorata. Centinaia le persone che domenica 16 settembre hanno affollato il lungo fiume per assistere ai fuochi. I festeggiamenti iniziati domenica 9 hanno avuto il clou religioso con la Messa celebrata da don Felice Viasco, seguita poi dalla processione.




Festa della Vergine Addolorata anche a Santa Maria Hoé con la presentazione del coro restaurato, una Messa per ammalati e anziani concelebrata da Luigi Fumagalli e don Carlo Riva, la mostra pittorica personale di Giuseppe Brambilla detto Sancina e la processione con la statua dell’Addolorata. Alla presenza di mons. Giuseppe Molinari.



A Verderio la contrada del “Tirasass” ha vinto l’edizione 1990 del palio delle contrade. Con 40 punti i “Tirasass” hanno battuto la “schigheza” (37 punti), i “fere” (29) e i “Pozz” (22). Eccezionale anche quest’anno la presenza del pubblico, in pratica il paese di Inferiore, ma anche Superiore, si è riversato nelle strade e nelle piazze per seguire i tanti giochi tra contrade.


Grande successo anche per la cinque giorni di Sagra dell’uva di Montevecchia. Tutte le iniziative sono finalizzate a raccogliere fondi per padre don Francesco Maggioni che opera in una missione dello Zambia. Quasi ogni sera sotto il tendone il tutto esaurito. Niente birocie ma le mountain bike e poi il mago per i più piccoli.



In Consiglio comunale a Merate si discute del centro di accoglienza di via Annunciata e di villa Guarnazzola per ospitare 22-25 extracomunitari in soggiorno temporaneo nonché situazioni familiari particolarmente delicate. Gialuigi Bonalume, consigliere comunale annuncia di non volersi ricandidare a presidente del Consiglio di gestione della riserva lago di Sartirana, perché spiega è preferibile che a ricoprire la carica sia l’assessore all’ecologia. Il geometra Livio Villa, nel frattempo ha lasciato la direzione della riserva e al suo posto da più farti si avanza la candidatura del geometra Paolo Vitali. A Merate scompare improvvisamente il commendator Arturo Gerosa, notissimo imprenditore idraulico ed ex partigiano della brigata Garibaldi. Al liceo scientifico arriva il professor Ugo Baglivo come preside dell’istituto in sostituzione di Quirino vasta.


Il professor Ugo Baglivo tra la segretaria Simonetta Ferrario e il vicepreside Rino Perego


Arturo Gerosa

Lezione a sorpresa per gli alunni della scuola media A. Manzoni di Merate. Il preside Guido Di Marsciano ha organizzato un concerto didattico con la banda musicale alle sei prime classi dell’istituto. Il direttore della banda Pierantonio Merlini ha intervallato i brani musicali con spiegazioni su musica e strumenti.


Si conclude la festa dell’oratorio San Giovanni Bosco San Filippo Neri organizzata dalla parrocchia Sant’Ambrogio di Merate anche per salutare l’arrivo del nuovo coadiutore don Alessandro Brembati. Processione al pomeriggio e spettacolo musicale la sera.



A Imbersago la Cooperativa Manzoni presenta il progetto di Magni e Ferrario per il recupero della località Garavesa, da anni in stato di abbandono. Il gruppo di cascine di proprietà Castelbarco sarà ristrutturato e destinato a abitazioni, uffici e negozi. Si tratta di oltre 20mila metri cubi per 2.600 metri quadrati coperti. La fontana resta nella sua posizione e dal ristorante Cacciatori fino al centro è previsto un marciapiede. “L’obiettivo – dicono alla cooperativa Manzoni – è di far diventare la Garavesa il fiore all’occhiello del paese”.

Uno spaventoso incendio divora parte dello stabilimento Nava moto di Verderio. L’azienda è famosa nel mondo per la produzione di caschi. Un corto circuito a seguito di lavori di manutenzione al tetto sembra essere la causa del rogo che provoca danni per 5 miliardi di lire. Oggi in quei capannoni opera un’altra azienda, non senza difficoltà di mercato.

Pattinaggio a rotelle, per la prima volta Merate ospita una tappa del prestigioso “campionato italiano di gran fondo”. Il percorso si snoda per le strade della città, 5 km per le ragazze, 10 per i ragazzi. Mariangela Mura della palestra Usai di Sassari vince la gara femminile; Paola Tresoldi è la prima delle juniores. Nella gara maschile si afferma il romano Maurizio Lollobrigida. Maria Chiara Riva, punta di diamante della Roseda di Merate, si era ritirata a seguito di una brutta caduta.


Paola Tresoldi (Junior) e Mariangela Mura (Senior)


Maurizio Lollobrigida (Senior) e Ygor Cecchini (Junior)


Maurizio Lollobrigida si applaude a Merate


Un momento delle premiazioni del trofeo Shenker Institute

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