Merate: due autori di ''gialli'' a dialogo per scavare nelle trame dei loro ultimi crimini
Due autori e due libri a confronto, ognuno con il proprio modo di narrare e la curiosità in comune di sapere come l'altro ha sviluppato la sua trama, i suoi intrecci, le sue sfumature, la sua ricerca dell'assassino trattandosi in entrambi i casi di romanzi gialli. Con un piccolo strappo alla regola quello di Eugenia Di Guglielmo, docente del Liceo Agnesi, archeologa e scrittrice, che volutamente nel suo ''Come un ramo secco'' non ha previsto alcun investigatore, spingendo tuttavia il lettore stesso ad interpretare quella parte, rimanendo invece fedele allo schema classico del giallo di Michele Pelosi, autore di ''Sassobrutto''.
Insieme sullo stesso palco, quello dell'Auditorium comunale ''Spezzaferri'', Di Guglielmo e Pelosi sono stati ospiti dell'evento ''Merate Crime'' organizzato dall'associazione ''Dietro la lavagna''. I due autori hanno dialogato in un clima di convivialità, andando prima di presentare la loro opera ad ''indagare'' su quella del collega, leggendo l'uno alcuni estratti dell'altra e viceversa. Rigorosamente distanziato nei posti a sedere contingentati, il pubblico ha così potuto conoscere più da vicino sia le caratteristiche dei due libri che degli autori stessi.
La docente De Guglielmo, nei primissimi scambi con Pelosi, ha fin da subito chiarito che il suo libro, a dirla tutta, non può considerarsi un vero giallo. ''Anche la casa editrice ha tenuto a precisarmi che si tratta di un thriller perchè per essere un giallo ha bisogno di un ispettore'' ha spiegato.
''Come un ramo secco è ambientato su una flottiglia composta da tre barche a vela, in un luogo perciò piccolo e stretto dove le amicizie tra i personaggi nascono facilmente quanto le inimicizie''. L'inizio, ha proseguito, consiste nella scoperta di un cadavere riverso nelle acque delle coste toscane, dove il romanzo è ambientato essendo anche la terra d'origine dell'autrice. Il lettore viene dunque condotto nella ricerca dell'assassino attraverso i diari di bordo scritti durante i giorni di navigazione dai vari personaggi, che riportano ovviamente i fatti antecedenti alla scoperta del morto. ''Questa storia nasce un po' dalle mie esperienze'' ha proseguito De Guglielmo ''Amo andare in barca e vela e sono toscana. Per i personaggi ho potuto attingere dalle esperienze in mare, dalle persone che si conoscono. Ispirandomi un po' ad Agata Christie, poi, ho voluto collocare i personaggi in un luogo il più isolato possibile''.
Rispondendo alla stessa domanda, e quindi da dove nasce il romanzo ''Sassobrutto'', Pelosi ha spiegato che in buona parte la sua pubblicazione la si deve al successo che il plot del romanzo ha avuto ad alcuni concorsi per racconti brevi, raggiungendo in due occasioni le fasi finali. ''Sassobrutto è il vestito del romanzo, un paesino dell'entroterra siciliano apparentemente immobile, ma in realtà ricco di segreti'' ha raccontato l'autore.
''Ho voluto costellare la narrazione di personaggi particolari, dipinti ispirandomi in un certo senso alla commedia all'italiana degli anni '60, periodo in cui è ambientato anche il mio libro''. Il commissario Gremita, milanese, viene chiamato ad indagare sul caso della scomparsa del commissario locale. Chiunque indaghi sul caso muore, e ciò alimenta credenze popolari e superstizione, elemento con il quale Pelosi, ha spiegato, ha caratterizzato molti dei personaggi presenti nella storia.
A.S.