Merate: FB al tempo del lockdown, Panzeri in Procura. Al PM il rinvio o l’archiviazione

Il sindaco di Merate Massimo Panzeri
Il sindaco di Merate in Procura. Massimo Augusto Panzeri nei giorni scorsi - affiancato dai propri legali - è stato sentito dal sostituto Andrea Figoni, titolare del fascicolo aperto a suo carico dopo la diretta Facebook tenuta lo scorso 3 maggio, balzata all'attenzione della Prefettura con segnalazione inviata poi in Questura e "attività investigativa" delegata infine alla DIGOS attorno all'ipotesi di reato - formulata in prima battuta e di fatto eventualmente ancora ritoccabile - di "istigazione a delinquere, aggravata".
La vicenda. Siamo alla vigilia della fase 2 della gestione dell'emergenza coronavirus, dopo il lockdown dunque. In tempo di DCPM quindi. Dialogando con il pubblico da casa, Panzeri si offre di fornire su due piedi alcune risposte alle domande formulate dai suoi concittadini. Al minuto 12 della lunga "conferenza" una voce fuori campo legge una richiesta di chiarimento: "Io sono invalido e non faccio camminate. Sono due mesi che sto a casa, posso andare a fare un giro in macchina entro la regione?". "Non è consentito ed è inopportuno" risponde il sindaco, aggiungendo poi: "Se la fermano non dica che sta facendo un giro, dica piuttosto che sta andando a trovare un parente, un amico". E ancora, in un passaggio successivo: "Può anche andarci... Dice che va a fare la spesa e intanto porta l'elettrodomestico. Ci sono tanti modi per, tra virgolette, aggirare queste norme, visto che è impossibile controllarle in modo puntuale" il suggerimento dato da Panzeri ad una signora che chiedeva se può portare l'aspirapolvere o la lavatrice a riparare fuori dal comune di residenza.
"Ma come? Il sindaco, autorità tra l'altro di pubblica sicurezza e tutore della salute pubblica, spiega sui social come aggirare le prescrizioni governative?" Questo il dilemma che ha portato all'interessamento della Prefettura prima e della Questura poi. Limitato il lavoro degli uomini del commissario Domenico Nera: acquisito il filmato, ravvisandone i presupposti, hanno inviato tutto in Procura. Il dr. Figoni ha chiesto prima alla Polizia un'integrazione degli atti, ricevendo poi anche una memoria del borgomastro meratese, convocato de visu mercoledì in mattinata, potendo così lumeggiare dal proprio punto di vista l'accaduto. L'ultima valutazione spetterà ora al magistrato. Sua la decisione su un'eventuale richiesta di archiviazione o se portare avanti l'azione giudiziaria.
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