Sabbioncello: il comune di Robbiate dona l'olio per la lampada votiva di S.Francesco

Si è rinnovato anche quest’anno uno dei principali appuntamenti pastorali del convento di Sabbioncello: l'offerta dell'Olio per la lampada all'altare di san Francesco d’Assisi, nel giorno in cui sull’intera penisola si festeggia il patrono d’Italia. La cerimonia trasla sul territorio meratese la tradizionale accensione della lampada votiva presso la tomba di colui che ha ispirato la comunità dei frati minori. Una liturgia che ad Assisi si ripete da 81 anni, da quando nel 1939 Pio XII incoronò san Francesco patrono d’Italia.


Padre Pasquale Ghezzi


Così ogni 4 ottobre un sindaco del circondario porta in dono l’olio destinato a far ardere la lampada che illumina l’altare. Quest’anno è stata la volta di Robbiate. Il primo cittadino Daniele Villa ha preso parte al solenne momento recitando una preghiera rivolta al protettore d’Italia: “I cittadini di Robbiate offrono a te san Francesco, patrono d’Italia, l’olio. La lampada arda perennemente innanzi al tuo altare, come simbolo di amore sincero della nostra comunità. Essa ci ricorderà costantemente la luce dei tuoi santi insegnamenti. Ci parlerà sempre di te, araldo di cristo, ispiratore dei sentimenti e delle opere migliori della nostra gente, animatore delle vicende più nobili della nostra storia”. Ha quindi concluso Villa: “Fa che ognuno di noi voglia e sappia seguirti più da vicino nell’ascesa verso i più alti ideali di perfezione umana, sociale e religiosa”.


I sindaci Fabio Vergani (Imbersago) e Paolo Brivio (Osnago)

Oltre a Robbiate erano rappresentati anche i Comuni di Cernusco Lombardone, Imbersago, Merate e Osnago, con i rispettivi sindaci Giovanna De Capitani, Fabio Vergani, Massimo Panzeri, Paolo Brivio. A partecipare, poi, anche un rappresentante dell'Arma dei carabinieri e il comandante della Polizia locale Davide Mondella.


 I sindaci Daniele Villa (Robbiate), Giovanna De Capitani (Cernusco Lombardone), Massimo Panzeri (Merate)


Don Paolo Bizzarri


Il sindaco Daniele Villa e Padre Pasquale Ghezzi

La funzione religiosa è stata officiata da Padre Pasquale Ghezzi, Superiore del convento dedicato a Santa Maria Nascente, concelebrante il parroco di Robbiate don Paolo Bizzarri. Durante l’omelia il guardiano del convento ha elogiato la figura di san Francesco. “Era un uomo straordinariamente libero perché straordinariamente abbandonato a chi amava. Lo seguivano 5 mila giovani, pensate come era travolgente – ha commentato – La Chiesa gli vuole bene e al tempo stesso lo teme. Lui ha sofferto per la sua straordinaria libertà, ma per questo era anche amato. Non posso non volere bene a questo uomo, che voleva immergersi nell’umanità del suo tempo”.






Poi il riferimento al Santo Padre: “Noi abbiamo bisogno di persone come San Francesco, era davvero un profeta. Il nostro Papa si ispira a lui. Sembra che abbia un programma e un annuncio del vangelo che va a pescare proprio nel messaggio di San Francesco d’Assisi”. Quindi l’invito a seguire l’insegnamento del santo. Ha infine concluso: “La sua libertà nasceva dall’incontro con Gesù. È un cammino che comporta una croce, ma col vantaggio di sentirsi sempre accompagnati perché Gesù non tradisce mai”.

La cerimonia si è svolta nel rispetto delle normative anti-Covid. Posti distanziati, l’obbligo a non genuflettersi e ad indossare la mascherina, l’ostia consacrata consegnata direttamente alle sedie o alle panche per evitare le code davanti all’altare.
M.P.
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