Merate: la casa di marzapane che tanto piace al centrosinistra

La consigliera Patrizia Riva
Ci sono momenti in cui anche una semplice disfonia tornerebbe utile al fine di evitare che il normale funzionamento della laringe produca seri danni.

Siamo certi che in molti avrebbero preferito consolare la consigliera Patrizia Riva per una improvvisa perdita della voce che rimproverarla poi per l'avventatezza del suo intervento in coda al Consiglio comunale di mercoledì 30 settembre.

Il dibattito si stava chiudendo sulla surreale "casa della musica", un parto della fervida mente di Pierpaolo Arlati, storico capobanda, la cui idea è stata colta al volo dai furbacchioni della maggioranza che ne hanno subito tratto una bella conferenza stampa. Anche se la sola idea di ristrutturare Cascina Galli nel rispetto dei vincoli ambientali fa accapponare la pelle.

Del resto la Cascina è in vendita o in permuta in conto lavori da una ventina d'anni, e negli ultimi dieci avrebbe dovuto finanziare la riqualificazione di via Verdi. Solo dopo si è scoperto che tale riqualificazione costa quattro volte il prezzo della cascina. Che peraltro nessuno mai se l'è presa, un po' per il costo, oltre 900mila euro, un po' per la complessità della ristrutturazione e l'ubicazione scomodissima, incastrata com'è tra il Frisia e l'area dei vigili del fuoco.

Ebbene lì, ci dicono, andrà tutto l'universo musicale cittadino: la banda, i due cori e la scuola. Quando? Beh non in questa consigliatura dato che, come ha spiegato il Sindaco dopo aver lavorato di pennello sull'idea, siamo alla pre-discussione, ovvero alla fase della chiacchiera che precede un ipotetico conferimento di incarico per un teorico studio di fattibilità.

E alla luce di tutto questo che cosa dice la Riva? Che l'idea è da considerarsi anche nostra (ossia di Cambia Merate) perché in qualche modo trovava posto nel programma elettorale del centrosinistra. Che è un'idea meravigliosa, sposata senza se e senza ma dal centrosinistra tutto, depresso soltanto perché "la realizzerete voi e non noi".

L'aria del grasso gatto col topo in bocca assunta dal sindaco (almeno così ci è parso dal video) la diceva lunga sul grado di soddisfazione del primo cittadino per l'ottimo risultato ottenuto. Adesso vogliamo proprio vedere come l'opposizione potrà sollevare anche un solo ditino contro.

E nel mentre la signora Riva andava in estasi, nessun membro di "Cambia Merate" ha ricordato che c'è anche villa Confalonieri, conciata sempre peggio, priva anche di uno straccio di progetto di recupero, che attende di conoscere quale futuro l'aspetta. Soprattutto dopo che per il parco di pertinenza da riqualificare sono stati stanziati ben 300mila euro.

Ora, se possiamo capire la strategia della maggioranza, una stampa e una figura dei falsi bersagli lanciati dal capitano Marko Ramius di Ottobre Rosso, ci sfugge del tutto la grammatica politica dell'opposizione.

A meno che, appunto, la sortita della Riva sia stata un'iniziativa autonoma e quindi non concordata col capogruppo.

Il quale, peraltro, non ha brillato nel chiedere maggiori informazioni sia sul futuro dell'ex sede municipale di via Garibaldi, sia sulla tempistica di attuazione degli interventi pubblici a scomputo oneri derivanti dalle convenzioni degli ambiti di completamento nr. 2 (ex Diana) e nr. 5 (florovivaistica Colombo). L'uno deve mettere a disposizione un terreno attrezzato a parco di 7mila mq. e altre opere per 220mila euro, l'altro ha l'onere di asfaltare il parcheggio al campo sportivo con lavori accessori per 150mila euro (dal 2014 e già rinviati al 2022).

Semplicemente ha rinnovato il parere contrario alla risistemazione del centro storico, tanto cara all'assessore Procopio che vede in una progressiva pedonalizzazione con rifacimento di strade e piazze con sanpietrino o bolognino, la possibilità di trasformare il vecchio nucleo in una bomboniera.

Una visione di prospettiva ma non un sogno. Che ci sentiamo di condividere perché pochi comuni hanno un centro così accattivante, col castello e il palazzo municipale di fine 800. Lavorare per renderlo ancor più bello ha tutta la sua logica, paesaggistica e economica. E' la contrarietà, secondo noi, a non avere logica alcuna.

Claudio Brambilla
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