Lecco: Panzeri (ex Tipes) assolto sul caso “accise”. Processo aperto per l’Iva 2014/15

Angelo Panzeri
Se si dovrà attendere ancora tre mesi per l’atto finale di uno dei tanti processi che vedono l’ex patron di Tipes spa Angelo Panzeri sedersi al banco degli imputati, quest’oggi intanto l’imprenditore ha potuto chiudere in modo positivo un altro capitolo giudiziario. Prima infatti di continuare l’istruttoria dibattimentale del processo che lo vede accusato di mancato versamento dell’iva per gli anni 2014 e 2015, il pool difensivo dell’imprenditore - costituito dagli avvocati Andrea Artusi e Paolo Faini - ha ottenuto una importante vittoria, “incassando” un’altra assoluzione pronunciata stamattina dal giudice monocratico Martina Beggio (dopo quella ottenuta nel luglio del 2018), questa volta su una presunta sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa di carburante, ai sensi dell’articolo 40 del decreto legislativo 504 del 1995, che prevede, come pena, la reclusione da sei mesi a tre anni.
Chiuso quindi un altro pesante capitolo giudiziario, si è poi continuato - sempre al cospetto del giudice Martina Beggio - ad escutere gli ultimi testimoni chiamati dalla difesa di Panzeri per il processo che vede l’ex patron della società di trasporti con sede ad Olgiate accusato di mancato versamento di Iva per gli anni di imposta 2014 e 2015, per una cifra rispettivamente pari a un milione e 900 mila euro e due milioni e 700mila euro. Come già affermato nella precedente udienza da altri consulenti della difesa, quest’oggi il dott. Corti, commercialista che ha seguito la società nella fase concordataria e il dott. Stefano Maffi hanno insistito sullo stesso argomento, ovvero che il dissesto di Tipes è iniziato quando l’Ilva di Taranto è stata commissariata dal Governo poiché era uno dei clienti più importanti della società di Olgiate. In particolare il dott. Maffi ha affermato al giudice Beggio che “dai bilanci che ho analizzato, cioè dal 2011 al 2016, non ho riscontrato particolari situazioni di allarme o di pericolo, certo la struttura della società aveva qualche debolezza. Ma è ovvio che alcuni eventi possono andare ad incidere sulle criticità già presenti”. Criticità che sono giunte nel 2013 e nel 2014 con gli accertamenti da parte del Nucleo di Polizia Tributaria in merito alla vicenda “Crisana Spedition” -società che secondo la ricostruzione della Finanza sarebbe stata una “cartiera” per generare fatture false, vicenda per cui Panzeri è stato assolto, come scritto poc’anzi, nel 2018 - e per i quale, secondo le parole del testimone “un imprenditore serio, vedendo questi accertamenti, prevede degli accantonamenti economici rilevanti, come è stato in questo caso e indubbiamente la vicenda Crisana ha eroso il patrimonio netto della società, questo è abbastanza palese”. Ma non solo. Secondo il testimone anche le difficoltà del gruppo Ilva hanno portato ingenti difficoltà alla società dell’imprenditore di Olgiate. Analizzando i crediti che la Tipes poteva opporre a Ilva e alle sue società satellite si è notato un incremento con il passare degli anni: da un milione e 662mila euro del 2012, il credito è diventato di quattro milioni e 439mila euro nel 2015, tenendo conto che “il gruppo Ilva nel 2012 rappresentava il 20% di tutta l’esposizione creditoria di Tipes, percentuale che nel 2014 è raddoppiata, arrivando al 40%”. Il teste ha anche evidenziato che, al pari dell’aumento dei crediti è susseguito una decrescita considerevole del fatturato totale della società.
Conclusasi la fase istruttoria, l’appuntamento è per il prossimo 22 dicembre per le discussioni finali delle parti.
B.F.
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