Sartirana: il ricordo dei soldati caduti con un pensiero alle vittime del coronavirus


Come ormai da tradizione consolidata, anche quest'anno la parrocchia di Sartirana ha ospitato il "giorno del ricordo". L'iniziativa, giunta alla sua undicesima edizione, è stata organizzata dal Comitato del Ricordo dell'8 Settembre 1943 e dal gruppo Alpini di Merate e della Bassa Brianza, che insieme hanno voluto rendere onore ai caduti in guerra. La serata, a cui hanno partecipato il sindaco di Merate, Massimo Panzeri, con il cappello con la penna nera sul capo, e il presidente della sezione ANA di Lecco Marco Magni, è stata anche l'occasione per commemorare il patrono san Maurizio che ha affrontato con coraggio la morte, venendo ucciso da martire.

Padre Pasquale e don Riccardo

Ad aprire la cerimonia la Santa Messa, officiata nella chiesa di San Pietro Apostolo da padre Pasquale guardiano di Sabbioncello, da don Riccardo Sanvito e dal diacono Davide Canepa. Durante l'omelia, il celebrante ha voluto ricordare ai tanti alpini presenti la bellezza e l'importanza del fare memoria, in un momento che ogni anno unisce la comunità. Rifacendosi al Salmo letto poco prima, ha poi sottolineato la capacità della Chiesa di essere "sempre dentro al tempo e nella storia, e che dovrebbe essere in grado di rinnovarsi".

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"La vera ricchezza, quella di cui ci parla Gesù" ha concluso il Frate "va oltre quella meramente materiale, è la nostra intelligenza, che dobbiamo saper mettere a servizio dell'umanità e non solo del nostro io". 

In chiusura, il sindaco Massimo Panzeri e il presidente dell'ANA lecchese Magni sono intervenuti per ringraziare gli organizzatori, perchè anche in quest'anno difficile, in cui abbiamo vissuto e stiamo vivendo quella che in qualche modo è una guerra, hanno saputo rendere onore alla memoria dei nostri soldati.


L'emergenza sanitaria non ha poi consentito lo svolgimento del consueto corteo al termine della messa, che ogni anno vedeva accendersi il monumento ai caduti nella piazza adiacente alla chiesa con moltissimi lumini. In una versione ridotta ma ugualmente sentita e toccante, dunque, le autorità civili e religiose, accompagnate da una rappresentanza delle penne nere, hanno deposto la corona d'alloro ai piedi del monumento, in segno di rispetto e ricordo di tutti coloro che hanno dato la vita in nome della patria.

G.Co.
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