Merate: 42enne aggredito sotto casa da due individui. Il processo entra nel vivo

A meno di due anni di distanza dall'aggressione avvenuta a Merate la sera dell'8 dicembre - data in cui ricorre la festa dell'Immacolata concezione e la città è nel pieno dei festeggiamenti per la patronale di S.Ambrogio - è entrato nel vivo quest'oggi il procedimento penale con imputati Peppino De Pasquale e Andrea Graziano (58 anni e 27 anni all'epoca dei fatti).
Sarebbero stati loro - secondo il quadro accusatorio ancora tutto da provare - gli autori dell'accoltellamento avvenuto ai danni di Carlo Piscitello, 42enne all'epoca dei fatti e residente in Via De Gasperi, frazione Novate. Proprio qui i due avrebbero aggredito e minacciato il ''rivale'', lasciandolo a terra in una pozza di sangue, per poi darsi alla fuga a bordo di un'utilitaria di colore nero.
Un episodio dai contorni ancora poco chiari, ricostruito stamani in un'aula del tribunale di Lecco, al cospetto del giudice monocratico Nora Lisa Passoni, nell'ambito del procedimento penale in cui i due sono chiamati a rispondere di lesioni personali e minacce aggravate in concorso. E' intervenuto in udienza solo il calolziese De Pasquale - assistito dall'avvocato Giuseppe Visconti - mentre era assente il co-imputato, residente a Merate, con il difensore sostituito dall'avvocato Marcello Perillo.

Prima di lasciare la parola al maresciallo Fabio Galiè del nucleo operativo della Compagnia di Merate, sono stati escussi due giovanissimi testimoni, ovvero gli amici della figlia della vittima, che quella sera si trovavano a cena a casa Piscitello. Entrambi hanno ricostruito gli istanti successivi all'aggressione, con le urla del capofamiglia che si trovava all'esterno dell'abitazione e la vista di due figure che salivano su un'automobile per poi darsi velocemente alla fuga. La compagnia di giovani stava infatti cenando tranquillamente, quando la loro attenzione fu catturata dalla richiesta di aiuto del 42enne che li invitava a chiamare i soccorsi dopo aver tentato inutilmente di fermare la vettura a bordo della quale erano nel frattempo saliti i suoi aggressori, persone che lui stesso conosceva. Nessuno dei due testimoni escussi quest'oggi avrebbe materialmente visto la scena dell'accoltellamento, essendosi portati all'esterno dopo le urla disperate del padrone di casa, ferito ad un fianco.
Trasportato in codice rosso al Mandic, tanto che le sue condizioni avevano anche fatto mobilitare l'elicottero, Piscitello era poi stato sottoposto ad una serie di accertamenti tra cui una Tac che avevano scongiurato lesioni profonde e gravi.
A rivelare ai carabinieri l'identità dei due autori del grave episodio (calolziese il primo e meratese il secondo) sarebbe stata per prima la compagna della vittima che, così come il consorte, li conosceva piuttosto bene. A quel punto, come ha riferito stamani il vice comandante del nucleo operativo, De Pasquale e Graziano sarebbero stati convocati in caserma per riferire in merito all'accaduto. Carlo Piscitello invece, ascoltato non appena le sue condizioni erano risultate compatibili con il colloquio con i militari, ha sporto denuncia due giorni più tardi.
Acquisite anche le immagini del sistema di videosorveglianza che avrebbero immortalato sotto casa della vittima durante l'aggressione, un'auto compatibile con quella di uno dei due fermati tenendo conto di alcuni particolari illustrati quest'oggi in aula dal maresciallo Galiè. Le telecamere avrebbero ripreso anche la scena dell'aggressione avvenuta nel parcheggio esterno al complesso residenziali, seppur dai fotogrammi siano riconoscibili soltanto le corporature dei coinvolti e non i volti.
Terminata l'escussione dei testimoni citati, il giudice ha disposto l'accompagnamento coatto nei confronti di Piscitello e della compagna, attesi già quest'oggi in udienza, aggiornata nel frattempo al prossimo 20 gennaio.

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