Merate: Robbiani ‘spinge’ sul risanamento della riserva lago. Ottimismo anche sulla trattativa per l’acquisizione di S.Rocco



 Il lago di Sartirana

Una cosa è (finalmente) certa: la sorte del lago di Sartirana è entrata di prepotenza nell’agenda politica di questa Amministrazione. Non solo ma da indiscrezioni sembra che anche la questione connessa all’utilizzo pubblico dello stagno di San Rocco, si stia avviando a felice conclusione. In prima linea, del resto, ci sono due assessori con esperienza che in questa fase amministrativa fanno un po’ da traino di tutta la maggioranza, Andrea Robbiani e Giuseppe Procopio.
Robbiani ha incontrato ieri, lunedì 7 settembre, i membri del Consiglio della Riserva alla presenza dei rappresentanti di Idrogea Servizi srl, la società specializzata cui è stato affidato l’incarico di revisione del piano di gestione della Riserva e del Sito di Interesse Comunitario i cui testi dovranno essere sovrapponibili, diversamente da come sono oggi.

Andrea Robbiani

L’Assessore all’Innovazione e all’Ambiente ha aperto i lavori del Consiglio partendo dai principi che debbono ispirare un luogo comunque tutelato. Principi che devono tenere conto della fruibilità del territorio ma anche delle esigenze naturalistiche. Perché non va bene un parco iper protetto ma nemmeno un parco giochi. Il giusto equilibrio dovrà essere raggiunto col contributo fattivo di tutti gli esponenti del Consiglio compresi quindi i rappresentanti della Fipsas, dei parchi e dei pescatori. Da tutti Robbiani si attende un contributo concreto entro fine mese per dare poi modo a Idrogea di redigere il nuovo regolamento in tempi brevissimi da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale.
Nel frattempo procedono i lavori di predisposizione dei piani operativi per  a) ridurre di parecchio i sedimenti depositatisi negli anni sul fondale del lavoro; b) ossigenare le acque; c) acquisire le aree circostanti lo specchio lacustre.

Il laghetto di San Rocco

Relativamente al primo punto restano due nodi da sciogliere, anche se Robbiani ha già chiara l’idea di come operare: la modalità di assegnazione dei lavori (si temono le lungaggini di una normale gara d’appalto) e il reperimento delle risorse, oltre 2 milioni (anche se pare di capire che la Giunta sia intenzionata a stanziare 500mila euro l’anno per tutti gli anni della consigliatura).

Infine resta sullo sfondo la questione di chi dovrà gestire la Riserva e, quindi, tutti gli interventi. Perché un conto è conferire l’area al parco del Curone, un altro è gestirla. L’area sarà conferita – anche se poi il timbro dovrà essere della regione – ma la gestione è probabile che resterà saldamente nelle mani del Comune.

Che, vista così, pare essere la soluzione migliore, sempreché le risorse finanziarie siano davvero messe a bilancio.

Prossima seduta del Consiglio giovedì 1 ottobre.   
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