Accadeva 30 anni fa/101 giugno: Merate ricorda don Franco nel decennale della scomparsa. A Calco un duplice omicidio

La seconda metà del mese di giugno del 1990 si apre con un duplice efferato omicidio. A Calco un uomo uccide madre e figlia con otto colpi di pistola sparati da due Beretta “34” calibro 9 per futili motivi, una bega legata alla compravendita di un appartamento, operazione che secondo il pensionato assassino sarebbe stata in realtà una truffa. Dai primi rilievi però i difetti erano relativi a un po’ di umidità e al mal funzionamento della caldaia. La vittima più giovane proprio quel giorno festeggiava con la mamma 70enne i suoi 45 anni.
 
Il 14 giugno è un giovedì come tanti. I primi impiegati della Comit che apriva in via Ceppo prima di entrare a far parte del gruppo Intesa, entrano in banca ma ad attenderli ci sono cinque persone incappucciate e armate di pistole e mitragliette. I banditi ordinano agli impiegati di comportarsi con naturalezza con i colleghi in arrivo. Entrano direttore e vice e subito vengono spintonati nel locale casseforti. Nel frattempo gli sportelli si aprono e arrivano i primi clienti. Chi non dà cenno di sospetti viene lasciato uscire, altri vengono spinti nel bagno con la pistola alla schiena. Girando le telecamere verso l’alto scatta però l’allarme. In banca entra un carabiniere pistola in pugno. Il direttore dice che si è trattato di un guasto. Sotto di lui sdraiati i cinque malviventi puntano le armi contro alcuni impiegati stesi a terra come ostaggi. Il militare si guarda attorno poi esce dai colleghi che lo attendono in auto. Uno dopo l’altro i banditi escono dalla finestra posteriore che avevano infranto notte tempo per entrare e spariscono senza lasciare traccia. Bottino quasi 200 milioni di lire.
 
Gli allievi della scuola infermieri dell’ospedale di Merate si preparano agli esami finali. Dal 1975 la scuola di Merate è diretta da Maria Teresa Ferrari e nell’anno in corso ospita ben 40 allievi. Superati gli esami i giovani acquisiscono il ruolo di infermiere professionale ma già durante il corso frequentano le corsie del Mandic. Una risorsa preziosa, un bacino da cui attingere estinto dopo le riforme sanitarie che hanno introdotto i corsi di laurea.



La Dc di Pagnano, la cui segreteria è retta da Alfonso Mandelli entra in polemica con la Giunta appena insediata perché dopo trent’anni nessun esponente della popolosa frazione è stato nominato assessore. E Ercole Redaelli rifiuta la carica di presidente del Consorzio acqua potabile offertagli dall’uscente Antonio Cova. Va detto che nel 1990, come abbiamo visto, la Dc con soli 15 consiglieri su 30 ha dovuto allearsi con Psi e Pri cedendo quindi due poltrone di Giunta.



Alfonso Mandelli


Merate commemora i 10 anni della scomparsa di don Franco Longoni, morto all’ospedale Mandic il 13 giugno 1980. Una figura di straordinaria importanza cui si devono tante opere prima fra tutte il nuovo oratorio di via Trieste. Don Peppino Fumagalli e don Giuseppe Castiglione, i due sacerdoti in forza alla parrocchia Sant’Ambrogio lo ricordano dal pulpito durante la S.Messa commemorativa.

Monsignor Franco Longoni, don Peppino Fumagalli e don Giuseppe Castiglione

Domenica 17 giugno un po’ ovunque nel meratese si svolgono feste, sagre e manifestazioni ludiche in genere. A Montevecchia 110 bambini partecipano alla festa dell’aquilone presso Ca’ Soldato, cuore del parco del Curone. Una giornata sui prati di gioia e canti, panini e formaggini.



Gli alunni di Verderio Superiore, invece, dedicano la giornata ai nonnini ospiti della casa di riposo di Brivio. Anche per loro un bel pomeriggio a chiacchierare con gli anziani sotto gli abeti che ornano il parco della struttura briviese.



“Cigno Azzurro” la goletta di Legambiente naviga sul lago di Lecco, sui laghi Segrino, Pusiano, Garlate, Alserio e su diversi tratti del fiume Adda. E’ la prima indagine in grande stile. I cui risultati confermano quello che intuitivamente già si sapeva: gran parte dei nostri specchi lacustri è inquinata. Sul lago di Lecco ben 15 dei 25 prelievi danno esito positivo ai colifecali per cui non sono idonei alla balneazione. Peggio negli altri laghi: Pusiano 9 inidonei su 9 punti di prelievo, fiume Adda 5 inidonei su 5 prelievi. Eppure proprio sull’Adda, a Brivio, in località Toffo le famiglie del posto raccontano di quando l’acqua del fiume la si poteva persino bere, usare in cucina e per lavare. Ma non si parla di storie del trapassato remoto, nel 1968 su iniziativa di don Roberto e don Carlo erano stati realizzati due fabbricati in quello che il “bagnino del Toffo”, Norberto, definiva il Lido di Brivio. Nelle piccole costruzioni c’erano docce, spogliatoi, locale bar. Lì confluiva tantissima gente dai paesi vicini, era un po’ la spiaggia dei meratesi in senso lato. Del resto il fiume per molte famiglie era tutto: si viveva di pesca, con l’acqua si preparava il cibo e mentre si navigava con la rete tra le mani bastava “pescare” acqua col cappello per dissetarsi. Trent’anni dopo quasi l’intero corso del fiume Adda nella futura provincia di Lecco era classificato persino inidoneo alla balneazione.



A sinistra il fiume Adda al Toffo alla fine degli anni Trenta e, a destra, come si presenta oggi (1990).
Quello che era il fiume è diventato un parcheggio, ed il ponticello è scomparso




Il fiume Adda in località Toffo visto da Sud; a sinistra, in una foto degli anni Trenta, si nota l'isoletta che era abitata
dalla famiglia Meroni, mentre a destra il canale è stato interrato e si vede una strada sterrata


Al Mandic arriva Oliviero Citterio già primario dell’ospedale di Saronno a sostituire il professor Bruno Guareschi. Citterio prevale su Marco Zocchi, il miglior allievo del luminare di radiologia nonché tra i primi in Italia a specializzarsi nell’uso dell’ecografo. Zocchi aveva svolto la funzione di primario pro tempore su diretto incarico del Comitato di Gestione che puntava su di lui per la carica di primario. Invece Citterio era prevalso al concorso.
A Sartirana si celebra la festa di San Pietro che culmina con la Messa sul lago. A officiare la funzione, su una chiatta posta a pochi metri dalla riva, circondata da altre barche, monsignor Molinari.



In località Carzaniga di Merate, grazie all’impegno della famiglia Nodari, il neo sindaco Mario Gallina inaugura due nuovi campi in sintetico da bocce. La struttura ha permesso lo svolgimento delle gare tra cui la prima edizione del trofeo Aurora vinto dal Cral Brivio.



 
101/continua
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