Al Santuario della Rocchetta tanti i sacerdoti in visita per una preghiera

Il Santuario della Madonna della Rocchetta di Porto d'Adda è molto  apprezzato da numerosi religiosi provenienti da diverse comunità come il parroco  don Giancarlo Cereda di Olgiate Molgora e San Zeno, il parroco di Bottanuco don  Corrado Capitanio e don Gianluca Radaelli, vicario di Trezzano Rosa.


Questi sacerdoti passano spesso al Santuario per una preghiera  alla statua della Vergine e per un saluto al custode  Fiorenzo.
Anche questa estate, dopo il brutto periodo di emergenza, hanno voluto rinnovare la loro visita al Santuario. A loro si sono aggiunti don Giovanni Fumagalli e Padre Tiziano  Scaccabarozzi.


Don Giovanni Fumagalli è parroco a Busto Arsizio ma nativo di  Lomagna, comune del territorio vicino al Santuario di Paderno.
Invece Padre Tiziano è sacerdote missionario della diocesi di  Firenze ma nativo della Brianza, è parroco nella parrocchia di Sant'Anna nel paesino di San Salvador nello stato del Tocantins in Brasile.



Padre Tiziano ha fatto il servizio civile in una comunitá di prima  accoglienza, ha lavorato per un anno in un centro diurno per tossicodipendenti ad Airuno e ha operato in Perú, dove ha vissuto per sei mesi.  Dopo una parentesi di volontariato nella cooperativa solidarietá  di Bernareggio è ripartito per il Brasile dove ha iniziato il seminario per poi  rimanervi come parroco.


Queste sono le parole che ha voluto lasciere nel quaderno collocato all'ingresso del Santuario della Rocchetta che descrivono la sua visita e  l'apprezzamento per la bellezza di questi luoghi:
Caro Fiorenzo Mandelli,
chiedo scusa per il ritardo. Probabilmente giá pensavi che non avrei piú scritto. Ti ringrazio per il tempo e l'attenzione che mi hai dedicato quando sono passato alla Rocchetta con Luca. Ti ringrazio anche per la passione, dedicazione e genrositá con cui ti occupi del santuario della Rocchetta. Che sorpresa constatare che dalla cura di un luogo , di cui si intuiva l'importanza, ma al quale nessuno si era dedicato cosi tanto, sono emerse perle preziose che sono tutte le esperienze, epoche , fasi , che hanno incrociato quel luogo e che ora sono venute alla luce dopo essere state sepolte dall´incuria per chissá quanto tempo. Senza conoscere la vita che ha attraversato un luogo , ci si ferma a contemplare le pietre e al massimo il panorama. Se invece si scopre come quel luogo è stato interpretato nel tempo ( e questo ci porta ad andare alla ricerca dei perché ), allora ci si stupisce nel conoscere tutta la ricchezza, che quelle pietre e quei panorami conservano e permettiamo cosi  al passato di insegnarci qualcosa e quel luogo acquista una solennitá e una bellezza infinitamente piú grande.Un intreccio di storie interessantissime, che erano sepolte sotto i cespugli, adesso possono incantarci e istruire. Quante volte da bambino ho giocato a scalpo, numeri, o pranzato al sacco dopo essere arrivato in bicicletta da Roncello. Non immaginavo neanche lontanamente che quel posto aveva qualcosa da dirci su " presenza romane, S.Agostino, Leonardo,il passaggio dei materiali per Milano, esperienze importanti della storia dell´arte, il lavoro degli asini sostituito dal sistema delle chiuse ..... "Quando si vede solo in superficie, si comprende poco e si perde gran parte di ció che conta davvero. Abbiamo bisogno di qualche appassionato della vita, che ci aiuti a togliere la nebbia della superficialitá, che ormai si era fatta folta per l´incuria, per essere in grado di " vedere "ció che guardavamo senza capire.
Grazie ancora Fiorenzo, grazie davvero.
P. Tiziano
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