Merate: una passeggiata sull’Ilisso insieme a Maria Teresa Rigato parlando del 'Fedro'
Nell’ultimo seminario online organizzato dall’associazione La Semina di Merate, svoltosi mercoledì scorso, è stata presa in esame e approfondita in ogni suo aspetto la celebre opera platonica ''Fedro'', dialogo tra Socrate e il personaggio che dà anche il nome al testo attorno al concetto di amore e non solo.
''Oltre all’attualità, troviamo nel testo pregnanza pedagogica e didattica'' ha commentato. ''I temi che vengono affrontati sono infatti quelli della natura dell’anima, della conoscenza come anamnesi, quello ermeneutico, dell’arte di scrivere testi e del rapporto tra scrittura e oralità''.
A far scaturire un profondo interesse verso quelle parole in Fedro, ha proseguito la professoressa, è la tesi che Lisia espone rispetto all’amore partendo da un quesito: un bel giovane deve concedere le sue grazie a chi è innamorato o a chi non lo è?
''Non ci dobbiamo stupire di questo tema'' ha spiegato la professoressa. ''Mentre la nostra mentalità moderna è alienata a questa concezione, nell’antichità veniva normalmente accettato il rapporto tra un uomo maturo ed un giovane, in quanto suo mentore ed educatore. La domanda di Lisia è perciò meno fuori luogo di quanto si creda. La risposta provocatoria è che il giovane deve concedere le sue grazie non a chi è innamorato ma a chi non lo è, e per dimostrarlo Lisia espone gli svantaggi dell’amore: l’innamorato è geloso possessivo, mira al piacere tenendo l’amato in una condizione di dipendenza. Quando poi il sentimento passa è pronto ad abbandonarlo. Chi non ama ha invece un comportamento più equilibrato e, come dicevamo, aiuta il più giovane ad inserirsi nella società''.
''Socrate ascolta ma non condivide questo ragionamento, anzi lo critica'' ha proseguito Rigato. ''Secondo lui, anche se presentato con parole eleganti e raffinate, è privo di contenuto. Per Socrate non affronta in modo chiaro il concetto di amore, perché inizia dalle conclusioni e non dalle premesse. Presenta l’amore come una follia umana. Socrate, dunque, dimostra come sia possibile esporre la stessa tesi in modo nuovo e più corretto, dando al testo una struttura chiara e organica. Secondo il filosofo, che punta l’attenzione sulla definizione di natura dell’amore, spiega che ci sono due tendenze: il desiderio del piacere e l’opinione del bene. Quando prevale il primo si ha dissolutezza, mentre con la seconda si ha la temperanza. Se ciò viene messo alla base di tutto il discorso gli svantaggi che ne conseguono per chi è innamorato sono che sostanzialmente è un individuo che mira solo al piacere e vuole isolare il suo amato dagli altri affetti''.
La relatrice dell’incontro è stata Maria Teresa Rigato, per oltre trent’anni dirigente di varie istituzioni scolastiche del territorio e di ogni grado, autrice di numerosi testi.
A introdurla ai partecipanti della seduta riunita attraverso la piattaforma Zoom il presidente del sodalizio culturale meratese Stefano Covino, rimasto affascinato – ha spiegato - ''dalla sinergia che la cultura classica più nobile e le moderne tecnologie di comunicazione'' possono trovare in occasioni come quella di mercoledì pomeriggio. La professoressa Rigato ha sin da subito messo in luce la straordinaria attualità dell’opera scritta in forma di dialogo intorno al 370 a.C. da Platone, e quindi nella sua tarda maturità.
VIDEO
L’intervento della professoressa Rigato è proseguito con l’analisi della struttura del Fedro e del suo preludio. ''La forma letteraria del dialogo è senz’altro una costruzione platonica, anche se qualcuno potrebbe dire che all’epoca c’erano già le premesse per farlo'' ha proseguito Rigato. ''L’incontro tra Fedro e Socrate avviene all’esterno delle mura di Atene nelle vicinanze del fiume Ilisso. Fedro ha appena ascoltato un discorso di Lisia, uno dei più importanti oratori di quell’epoca. Si sta rilassando mentre passeggia quando si imbatte in Socrate. E allora il giovane, pieno di entusiasmo per quello che ha appena ascoltato, esprime il desiderio di raccontargli la tesi di Lisia. I due dunque si incamminano insieme ed è qui che incomincia la parte centrale del Fedro, che contiene sostanzialmente l’esposizione del discorso del famoso oratore''.
''Non ci dobbiamo stupire di questo tema'' ha spiegato la professoressa. ''Mentre la nostra mentalità moderna è alienata a questa concezione, nell’antichità veniva normalmente accettato il rapporto tra un uomo maturo ed un giovane, in quanto suo mentore ed educatore. La domanda di Lisia è perciò meno fuori luogo di quanto si creda. La risposta provocatoria è che il giovane deve concedere le sue grazie non a chi è innamorato ma a chi non lo è, e per dimostrarlo Lisia espone gli svantaggi dell’amore: l’innamorato è geloso possessivo, mira al piacere tenendo l’amato in una condizione di dipendenza. Quando poi il sentimento passa è pronto ad abbandonarlo. Chi non ama ha invece un comportamento più equilibrato e, come dicevamo, aiuta il più giovane ad inserirsi nella società''.
''Socrate ascolta ma non condivide questo ragionamento, anzi lo critica'' ha proseguito Rigato. ''Secondo lui, anche se presentato con parole eleganti e raffinate, è privo di contenuto. Per Socrate non affronta in modo chiaro il concetto di amore, perché inizia dalle conclusioni e non dalle premesse. Presenta l’amore come una follia umana. Socrate, dunque, dimostra come sia possibile esporre la stessa tesi in modo nuovo e più corretto, dando al testo una struttura chiara e organica. Secondo il filosofo, che punta l’attenzione sulla definizione di natura dell’amore, spiega che ci sono due tendenze: il desiderio del piacere e l’opinione del bene. Quando prevale il primo si ha dissolutezza, mentre con la seconda si ha la temperanza. Se ciò viene messo alla base di tutto il discorso gli svantaggi che ne conseguono per chi è innamorato sono che sostanzialmente è un individuo che mira solo al piacere e vuole isolare il suo amato dagli altri affetti''.
A.S.