Merate: Giuseppe Lanzillotti affetto da distrofia di Duchenne è senza trasporto per la riabilitazione. Appello alle istituzioni

Giuseppe Lanzillotti
Giuseppe Lanzillotti
è un ragazzo di 17 anni di Merate, affetto da distrofia muscolare di Duchenne, una patologia che lo costringe in carrozzina. Frequenta con profitto il liceo Agnesi, è un appassionato di viaggi e di nuove scoperte e iniziative con la complicità dei fratelli (l'ultima l'attivazione di un canale youtube “Oltre la malattia) e ha dalla sua una grande determinazione oltre a una grande e bella famiglia che sempre lo sostiene.
Per mantenere l'elasticità e la tonicità dei suoi muscoli, Giuseppe ha bisogno di ginnastica costante che svolge due giorni alla settimana per un paio di ore al polo riabilitativo della Nostra Famiglia di Bosisio Parini. Fino a prima del lockdown era l'associazione “Lomagna amica”, da due anni e mezzo, ad occuparsi, chiaramente a pagamento (tra i 200 e i 300 euro al mese), del suo trasporto andata e ritorno.
Ora allentate le restrizioni, quando Giuseppe sperava di poter riprendere a fare ginnastica, la doccia fredda: l'associazione non potrà più svolgere tale servizio per persone non residenti a Lomagna.
Giuseppe ha iniziato così a cercare tra le varie realtà del territorio chi potesse offrirgli il medesimo supporto, senza purtroppo ottenere i risultati sperati. Grappolo di Robbiate e Auser -filo d'argento di Paderno hanno recentemente rinnovato la convenzione con il comune di Merate per tale trasporto ma, come ha spiegato l'assessore Franca Maggioni da noi interpellata, si pone il problema della gestione dei tanti viaggi presso poli diversi e a orari non sempre facili da incastrare, per un numero purtroppo alto di utenti.
“Le assistenti sociali stanno lavorando per assicurare a tutti il servizio” ha spiegato “ma non è facile perchè la domanda è elevata e non sono molte le associazioni a cui affidarsi. Va fatta una programmazione sugli orari, i luoghi di destinazione, il tempo che il veicolo con i volontari deve restare fuori per attendere la fine della terapia e quindi non può essere utilizzato per altri viaggi. Adesso poi con le restrizioni dovute al covid i trasporti “promiscui” non sono facili: ci sono utenti che possono indossare autonomamente la mascherina e altri che, per il grado di disabilità, hanno bisogno di una assistenza continua e devono magari viaggiare da soli. Stiamo comunque cercando di raggruppare tutte le richieste e le risorse che abbiamo, al fine di garantire a tutti il servizio nel miglior modo possibile”.
“Io non posso fare a meno della fisioterapia” ha spiegato Giuseppe “le mie condizioni rischiano di peggiorare e già il periodo di lockdown è stato devastante. Se non riuscirò a raggiungere Bosisio Parini dovremo trovare un'altra soluzione che potrebbe essere quella di andare al Mandic se ci fosse la possibilità di un fisioterapista. Sono un po' preoccupato e spaventato e spero che davvero ci sia una via di uscita. Mi appello alle istituzioni affinchè possano aiutarmi a continuare con la ginnastica che per me è fondamentale”.
Un augurio che facciamo anche noi a Giuseppe, confidando che settembre possa riprendere per lui nel migliore dei modi. Perchè davvero se lo merita.



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S.V.
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