Sartirana, pescatori e habitué della riserva: una mattanza mai vista, colpa della politica
Frequentano quelle rive da decenni, eppure non si ricordano di una moria di pesci così massiccia. Tra i pescatori e gli habitué del lago c’è una grande rabbia, perché quello che è accaduto nelle scorse ore – assicurano – non è colpa del fato.
''Ci sono tonnellate di pesci morti e le cose sono due: o c’è stata anche sott’acqua una pandemia oppure il lago è gestito male'' è il commento sarcastico di un pescatore. ''Dicono che è un problema di ossigenazione? Bene, se fossimo in Svizzera non ci sarebbe stato il problema. Quando un luogo si chiama 'riserva' significa che ha bisogno di personale che lo tenga pulito e controllato. Qua è tutto allo sbaraglio''.
Mentre questo pescatore si sfoga, un altro in sella ad una bici con indosso il classico gilet dove si infilano lenze, ami ed esche, se ne va infastidito borbottando in dialetto che ''non è possibile'' e ''non si fa così'', rivolgendosi palesemente al sindaco Massimo Panzeri e gli uomini della sua Amministrazione giunti sul posto mercoledì mattina per coordinare le operazioni, tra rimozione delle centinaia di carcasse dei pesci morti asfissiati e aspettare l’esito dell’indagine svolta dai tecnici.
''Vengo qui da quando sono in pensione e sto bene, in compagnia e in mezzo alla natura'' spiega un sartiranese. ''Non avevo mai visto nulla del genere e credo sinceramente non sia mai successo prima. I pescatori che ho sentito tra ieri ed oggi sono molto arrabbiati''.
A.S.