Mandic: il saluto delle operatrici della hall. ''Abbiamo ricevuto attenzione e umanità''

Nella hall dell'ospedale Mandic erano diventati volti noti vuoi perchè chiunque entrasse doveva scambiare due parole con loro, vuoi perchè la cortesia e la gentilezza con cui fornivano indicazioni difficilmente te le facevano scordare.
Lo scorso 31 luglio per Romina e Ilaria è stato l'ultimo giorno di servizio, poi il loro posto è stato preso dai vigilantes della Sicuritalia che continueranno a svolgere il compito di hall manager, monitorando e gestendo gli accessi in sicurezza al presidio.

Romina, la coordinatrice Daniela e Ilaria

La necessità di misurare la temperatura e verificare il corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza tra aprile e maggio aveva portato la direzione dell'ASST a ingaggiare due persone (diventate successivamente tre con l'arrivo anche di Nicoletta) per far sì che ogni cittadino (paziente, famigliare di ricoverato, ...) che varcasse la soglia del presidio non presentasse sintomi da contagio da covid.

E così Romina e Ilaria hanno fatto il loro ingresso al Mandic quali operatrici con questo compito delicato e, dato il periodo, importantissimo.
Ad insegnare loro come operare al meglio in un settore di cui erano a digiuno, ci ha pensato Daniela Magnani coordinatrice dei poliambulatori di Merate e Casate.
Con la professionalità che la caratterizza, ha spiegato l'importanza di una corretta vestizione e utilizzo dei dispositivi di sicurezza a tutela propria e dell'utenza, ha illustrato come prendere la temperatura (prima con i misuratori manuali e poi con la strumentazione di cui è stato dotato il presidio) e come agire in caso di paziente con valori oltre la soglia. Un compito non facile che ha richiesto pazienza e dedizione ma che ha permesso alle tre operatrici di poter svolgere in totale sicurezza il loro lavoro e di offrire un servizio puntuale ed efficace.
Oltre alla gestione del flusso di ingresso, in collaborazione con il personale della Sicuritalia, le addette hanno fornito anche indicazioni sui reparti, gli orari, gli esami garantendo così che non ci fossero assembramenti nella hall.

Fabrizio, Romina, Edoardo, Ilaria, Marco, Daniela

 

L'accoglienza ricevuta e l'attenzione con cui sono state addestrate in questi mesi, sono rimaste nel cuore a Romina e Ilaria.
"Venivamo da un periodo di isolamento" hanno raccontato "e quando ci hanno chiamato per questo lavoro eravamo totalmente a digiuno, non sapevamo di cosa si trattasse. All'inizio eravamo preparate al peggio, anche un po' spaventate visto che per noi era tutto nuovo ed era un ambito in cui non avevamo mai lavorato. Ma poi abbiamo trovato un ambiente accogliente e delle persone disponibilissime, a partire dalla coordinatrice Daniela che ci ha da subito offerto tutta la sua professionalità e alle stesse guardie della sicurezza. Abbiamo trascorso pochi mesi con loro però ci hanno trattato come fossimo colleghe e hanno avuto per noi un'attenzione ai dettagli che ci ha fatto molto piacere". Arrivate al mattino, per le 7 trovavano già camici e dispositivi pronti per essere indossati e questo perchè la coordinatrice giungeva mezz'ora prima dell'inizio dell'orario di lavoro per preparare il tutto. Nel corso della giornata, poi, la verifica che tutto stesse funzionando correttamente era costante. "Ci hanno riconosciuto come parte del loro staff e abbiamo imparato molte cose. Di questa esperienza lavorativa ricorderemo l'umanità e la disponibilità sperimentate e anche la soddisfazione di essere state utili fornendo indicazioni alle persone che entravano in ospedale e si sentivano smarrite".

S.V.
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