Mandic: in pensione due volti storici della ''day surgery'', Ivana Riva e Ornella Dozio

Il primo giorno della scuola infermieri

Il 29 settembre 1977 aveva iniziato la scuola di infermiera professionale nella sede che si trovava dove oggi c'è la palazzina del Difra del Mandic. Indosso la divisa e la cuffietta con le righe (una per ogni anno di studio) e tanta voglia di imparare un mestiere.

Ivana con la divisa e la cuffia con una riga sola a indicare il primo anno di corso

Venerdì, dopo 43 anni, Ivana Riva una delle più "anziane" di servizio ha terminato il servizio al presidio ospedaliero, e dal primo settembre sarà ufficialmente in pensione. La corsia, però, se l'è lasciata alle spalle con l'ultimo giorno di luglio con una gioviale festa tra colleghe e amici, carica di emozioni e di ricordi. "Sono entrata qui giovanissima, avevo 16 anni" ha raccontato "eravamo una trentina alla scuola per infermieri professionali, io la sera tornavo a casa perchè abitavo a Imbersago, altri si fermavano invece a dormire. In realtà avrei voluto fare la vigilante d'infanzia poi per varie ragioni sono diventata infermiera, avendo maggiore scelta a disposizione anche su dove lavorare".

 

Annalisa Consonni e Ivana Riva

Carmelo Russo, Lorena Crippa e Ivana

Il primo agosto 1980 ha iniziato nella chirurgia uomini del Mandic con il professor Sartori come primario. Tanti sono stati i nomi degli "anni d'oro" del presidio che Ivana ha potuto conoscere e apprezzare e grazie ai quali è cresciuta professionalmente e umanamente: Manenti, Bonaldi, Crema, Orsolini, Ribera, Borsa, Sacchi, Villa per arrivare fino ai giorni nostri con Carzaniga, Magni. E poi Lorenza Bosisio, ex assessore al sociale del comune di Merate, caposala per tanti anni e che "mi ha dato molto". Come tantissimi anche Ivana si è trovata a chiudere la sua carriera con la pandemia.

Patrizia Perego e Ivana

"Il nostro (la day surgery, ndr) è stato il primo reparto aperto destinato al covid ma solo per pochi giorni perchè poi i 9 letti non bastavano più" ha ricordato "è stato terribile vedere le nostre corsie e il nostro ospedale trasformati: era tutto vuoto, il via vai di gente che normalmente c'era sempre stato, si era azzerato. Era tutto vuoto, desolante. Mi sono ritrovata a fare l'infermiera di base, a imboccare i pazienti. Ne ricordo uno in particolare, era un signore anziano, mi ha detto che era vedovo e si era molto affezionato a me. Era spesso soporoso ma quando mi sentiva parlare spalancava gli occhi. Poi ho preso il covid e sono rimasta a casa. In quel periodo è morto, mi è spiaciuto molto e non me lo dimenticherò. Come non dimenticherò le giornate che non finivano mai, si stava qui fino a sera tardi, si spostavano pazienti, non sapevamo più da che parte girarci. Il reparto era diventato silenzioso e desolante. Ci ha preso la testa oltre che il fisico, ci ha spossati. Qui in ospedale sembrava finito il mondo".

La dottoressa Carla Magni, Ivana e Annalisa Motta

In questi giorni (l'ultimo sarà il 31 agosto ma complice le ferie da smaltire Ivana la corsia l'ha lasciata il 31 luglio) tante sono le persone transitate al terzo piano per i saluti e tanti coloro da ringraziare. "Un pensiero va a tutto il mio personale, alla mia collega patrizia Perego della chirurgia/ginecologia, a Cinzia Dadda che è stata mia caposala e RAD, a Laura Ferraioli che mi ha insegnato tantissimo e comunque tutti coloro che con me hanno vissuto questi anni in corsia".

 

Annalisa, Lorena Crippa e Ornella

E' stato invece proprio il 31 luglio l'ultimo giorno di lavoro per Ornella Dozio, ausiliaria, altro storico volto del Mandic. Giunta a Merate nel 1995 ha prestato servizio in diversi reparti: cardiologia/ucc, chirurgia uomini, medicina, radiologia e infine gli ultimi 7 anni in day surgery. Anche per Ornella il covid ha stravolto non solo le esistenze ma lo stesso lavoro. "Ci siano persi tutti" ha ricordato "il reparto non era più lo stesso anche perchè ci sono stati molti spostamenti e persone che incontravamo tutti i giorni per mesi non le abbiamo più viste. La corsia è stata smantellata. È stato proprio terribile, stancante fisicamente ma soprattutto di testa".

Ornella e Ivana

Annalisa e Ornella

Sia Ornella che Ivana ora potranno dedicarsi ai loro hobby, quali non è ancora dato sapersi con certezza, di sicuro ci saranno tante passeggiate e perchè no qualche ritorno in corsia a fare visita alle colleghe che di strada per arrivare alla pensione ne hanno ancora da percorrere.


S.V.
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