Merate: Gabriella Villa, educatrice al nido e impiegata in anagrafe, se ne va in pensione

E' tra i dipendenti comunali con più anni di anzianità al servizio dell'ente, prima in forze presso l'asilo nido di Viale Verdi e poi all'ufficio anagrafe del palazzo municipale. Per Gabriella Villa il prossimo 31 luglio sarà l'ultimo giorno di lavoro poi si aprirà la strada della pensione e dei tanti interessi che ora potrà coltivare con maggiore tranquillità e più tempo a disposizione.



Gabriella alla sua postazione in anagrafe

Volto conosciutissimo dello sportello del comune, persona riservata e discreta, di una gentilezza squisita, Gabriella ha iniziato a lavorare per il comune di Merate il 1° ottobre del 1979 come educatrice, dopo gli studi di maestra d'asilo e vigilatrice d'infanzia. Fino al 2007 il suo mondo sono stati i bambini poi quando la gestione della struttura non è stata più di competenza comunale ma affidata a una cooperativa, Gabriella è stata presa in forze nell'organico dell'ufficio anagrafe. Per qualche anno la sede di lavoro è stata la palazzina distaccata di Villa Confalonieri poi con il trasferimento in piazza degli Eroi, i nuovi uffici al pian terreno di palazzo Tettamanti hanno accompagnato gli ultimi dieci anni.


Durante gli anni all'asilo nido, con i bambini di allora oggi adulti

“Il mio cuore è rimasto al nido perchè il mio mondo erano i bambini ma qui in comune ho fatto un altro percorso di crescita, imparando tante cose che prima non sapevo. È stato molto qualificante e utile” ha raccontato alla vigilia degli ultimi giorni di lavoro “Il cambio non è stato semplice perchè sono due impieghi totalmente differenti però in anagrafe ho avuto modo di stare più a contatto con le persone, ascoltare le loro richieste, cercare di andare loro incontro per risolvere i problemi”.
La quiescenza arriva in un momento particolarmente difficile “emotivamente pesante” tiene a sottolineare Gabriella.
La fila dei carri funebri fuori dall'anagrafe per i decessi da Covid non se la dimenticherà nessuno, lei in particolar modo essendo addetta ai certificati di morte.


“Abbiamo fatto giornate terribili, drammatiche. Mai avrei pensato di concludere il mio percorso lavorativo con questa esperienza. Sembrava di essere su una catena di montaggio, non ci si fermava mai. Facevano solo atti di morte e denunce di nascita, tutto il resto dell'attività era stato annullato. È stato un periodo talmente brutto e pesante che non mi sto rendendo conto che ci sono ancora pochi giorni e poi sarò definitivamente in pensione”.
E come tutte le storie che si rispettino, Gabriella è pronta a tornare al primo amore e ha già preso contatti con l'ABIO di Erba per poter diventare volontaria dell'associazione che si occupa del bambino in ospedale, presso il Valduce di Como.
A casa si dedicherà alla famiglia e ai cani, passione condivisa con il marito, che sicuramente non mancherà di riempirle le giornate.
S.V.
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