Retesalute, la presidente Colombo: i soldi dell’Ambito sono serviti a coprire il costo sottostimato dei servizi. Ora che c’è chiarezza spero che i sindaci confermino la gestione associata

Se non ci sarà la conta - o non sarà la resa dei conti - ci si andrà molto vicino, mercoledì quando, alle 21 nell'auditorium del municipio di Merate si riuniranno i sindaci dei comuni soci di Retesalute. Come avevamo anticipato all'ordine del giorno c'è il piano industriale per il triennio 2020-2022, la cui "credibilità" è l'architrave per la prosecuzione o meno dell'attività dell'azienda speciale pubblica che si occupa di servizi alla persona. Di questo appuntamento ne abbiamo parlato con l'avvocata Alessandra Colombo, che presiede il Consiglio di Amministrazione di Retesalute composto anche da Marco Stocola e Patrizia Monti, dopo le dimissioni di Colleoni, già membro del precedente CdA e, recentemente di Enrico Bianchini neo direttore dell'Asp.

Alessandra Colombo



Presidente Colombo mercoledì 29 luglio è convocata l'Assemblea dei soci di Retesalute. Che cosa si aspetta dai sindaci?

"Premetto che con i Sindaci Soci dell'Azienda ho potuto avere, e li ringrazio tutti per la loro  disponibilità di tempo e ragione, una proficua comunicazione ed interlocuzione, dall'aprile 2020,  dopo che, a seguito di un primo completamento dell'analisi di bilancio 2020, è emersa la pesante sofferenza economica/finanziaria di Retesalute. Il Consiglio di Amministrazione con la nuova Responsabile Amministrativa ha attuato, immediatamente,  una politica di revisione dei costi ed azioni volta a mettere in sicurezza l'Azienda per garantire la prosecuzione dei Servizi sia pur in una situazione di difficoltà causata anche dal Covid. Era di tutta evidenza necessario provvedere immediatamente a rafforzare la struttura amministrativa per poter effettuare un'analisi accurata delle ragioni che avevano determinato una tale situazione. La nomina di consulenti esterni dr. D'Attilio prima e del dr. Clerici, poi, ci ha consentito di predisporre la bozza di Bilancio Consuntivo 2019 e il Piano Industriale 2020/2020 verificando tutti i Servizi, le tariffe e le partite  debitorie e creditorie ed individuare le ragioni del dissesto. I Sindaci hanno dovuto metabolizzare una situazione assolutamente inaspettata  a cui è conseguita una approfondita verifica giuridica da parte dei singoli Segretari Comunali circa le prospettive e gli scenari che una tale situazione potrebbe generare. Abbiamo elaborato un documento programmatorio, che andremo a presentare, che prospetta la possibilità di poter ancora oggi confidare in un Azienda Pubblica che possa erogare servizi sociali condivisi : ReteSalute ha dentro sé molte risorse positive che non possono essere mortificate da una discutibile gestione passata. Sia il Servizio Educativo Scolastico che il Servizio Sociale di base, così come il CDD che la Tutela ed il SAD hanno dimostrato sino ad oggi la capacità di dare risposte efficaci al territorio. L'Azienda ha organizzato, in tempo Covid19, NOVE Centri estivi rispetto ai QUATTRO dello scorso anno nel rispetto delle restrizioni ministeriali e regionali ed il personale dell'Azienda si è adoperato con professionalità nell'implementare tutti i servizi necessari. Mi aspetto che i Sindaci continuino, come stanno facendo, a credere e a valorizzare i lavori, le persone di ReteSalute e che non disperdano tutto ciò che di positivo è riuscita a generare l'Ente".



Può riassumere, in sintesi, la reale situazione debitoria della Società indicando l'ammontare di crediti e debiti?    

"E' ormai evidente che la situazione debitoria di ReteSalute è stata generata dall'utilizzo improprio e non tracciato dei "soldi" dell'Ambito  (l'Ambito è  l'ente programmatorio e riceve contributi pubblici di provenienza statale e regionale destinati a beneficiare terzi, contributi e che non producono REDDITO  a ReteSalute) somme che sono state utilizzate per coprire il costo SOTTOSTIMATO (tariffe base rispetto al costo servizi) di quei servizi che eroga Retesalute ai Comuni Soci. Utilizzando inoltre la non corretta costruzione del bilancio (bilancio costruito per CASSA e non per COMPETENZA come prescritto testualmente dalla Legge) è stata generata una posizione debitoria che si concretizza, così come risulta dal consuntivo 2019  consegnato a tutti i Comuni, in debiti nei confronti dei Comuni per € 795,303 nei confronti dell'Ambito e del Distretto di € 1.517,62 e nei confronti di fornitori di € 2.200.000,00. E' di tutta evidenza e non ho dubbi che se la situazione, oggi rappresentata, fosse stata, nella propria realtà,  presentata ai Comuni negli scorsi anni, gli stessi avrebbero potuto e dovuto introdurre i correttivi per evitare l'attuale situazione. Certo che alla "mala gestio", trascinata per troppi anni, non potrà che conseguire l'accertamento di responsabilità che sarà la Magistratura  Ordinaria e Contabile a stabilire. Ed è quest'ultima situazione - quali responsabilità e di che natura? - che ha generato spinte verso l'ipotesi di liquidazione: la situazione è particolarmente delicata ed ovviamente non sottostimabile e ben comprendo la posizione dei Segretari Comunali sotto il presente profilo. Le Amministrazioni Comunali hanno però accolto l'indirizzo del professionista dr. Munafò ed applicato la norma di legge che impone, in presenza di tali situazioni, l'accantonamento in bilancio di risorse per far fronte alle situazioni debitorie di Aziende controllate. Questo ci ha consentito di colloquiare con più serenità con gli Istituti Bancari, con i fornitori e con il personale a sua volta molto preoccupato per la situazione. I Soci Sindaci preso atto, oggi, del piano di realtà, penso che con pacatezza e ragionevolezza ed evitando scelte affrettate, potranno valutare la soluzione migliore per confermare, come hanno dichiarato nel comunicato stampa comune, comunque un MODELLO ORGANIZZATIVO di gestione comune dei servizi efficiente ed efficace".


Marco Stocola



Il "passaggio" del dottor Bianchini dal Consiglio di Amministrazione a direttore dell'azienda, sia pure attraverso un regolare bando, ha suscitato qualche malumore. Può spiegare le ragioni della scelta, dato che al bando hanno partecipato altre due persone?

"La scelta del CdA va inquadrata nella realtà storica nella quale ci siamo trovati ad agire. Il dr. Bianchini ha ricevuto dal CdA, al momento della nomina, la delega ai Servizi Sociali e, sin da subito, si è confrontato, in più e diversi momenti - utilizzando le proprie ferie -  con i responsabili dei Servizi, portando in CdA le criticità ed i punti di forza, entrando nel merito e nella conoscenza dell'Azienda e di Servizi.  Non conosciuto nella nostra Provincia, viene da un'esperienza di Assessore ai Servizi Sociali nel proprio Paese, Magistrato Onorario alla Sezione Famiglia Corte d'Appello di Milano Sezione Minori Famiglia Persone, Coordinatore Servizi Sociali ASST Provincia di Lodi, attualmente Funzionario Reinserimento Sociale INAIL. Con la nomina del dr. Clerici avevamo rafforzato la parte economica/amministrativa dell'Azienda ed era necessario, a seguito di dimissioni della dott.ssa Milani, individuare una responsabilità sulla riorganizzazione ed implementazione dei Servizi. Peraltro la riorganizzazione di ReteSalute, a parere del CdA, dovrebbe prevedere due figure apicali : un  direttore sul sociale e uno sull'amministrativo/giuridico/economico. Eravamo ben consapevoli, e ciò nei fatti ci è stato confermato, che un bando per Direttore di ReteSalute, in una tale situazione di criticità, non sarebbe stato molto "appetibile" ed abbiamo chiesto al dr. Bianchini, che aveva conosciuto l'Azienda con tutte le problematiche emerse, di dimettersi (perdendo il CdA un importante apporto) ed a partecipare al concorso, prevedendo, peraltro, la possibilità, qualora avesse partecipato al bando persona meritevole, di essere escluso da entrambi i ruoli. La Commissione nominata ha effettuato valutazioni obiettive ed il CdA agito sulla base delle risultanze. Il dr. Bianchini è attualmente dipendente Inail ed ovviamente potrà essere nominato sempre e solo se l'Ente di provenienza ne autorizzerà l'aspettativa".



Pensa che ci siano comuni davvero intenzionati a porre in liquidazione Retesalute al solo scopo di favorire altre strutture di erogazione di servizi alla persona, quali, ad esempio, la Coop. Girasole?  

"Nessuno dei Sindaci, con i quali ho avuto la possibilità di confrontarmi, mi ha comunicato tale intenzione, mentre ho ricevuto riscontri positivi rispetto al modello organizzativo ed alla fornitura di servizi di ReteSalute".




Patrizia Monti


Ai Comuni che nell'ottobre del 2018 bocciarono il piano di rilancio aziendale varato dal precedente CdA - che già aveva messo per iscritto la grave situazione in cui versava l'azienda - che cosa si sente di dire?  

"Penso che lo scenario che si è presentato all'attuale CdA sia totalmente diverso rispetto a quello  rappresentato al CdA del 2018. Noi ci confrontiamo e chiediamo ai Comuni la discussione rispetto a questa nuova realtà presentando un Piano Industriale 2020/2022 che trova punti di forza sull'irrobustimento, con maggiori professionalità, nell'area amministrativa, di rendicontazione e di budget; una riorganizzazione dei servizi che privilegi la produzione interna dei servizi stessi, rispetto all'intermediazione: evidenzio che il 44% dei nostri servizi è acquistato ed è evidente che va posta una riflessione finalizzata ai margini del ricavo, un ampliamento degli accreditamenti, una collaborazione più forte e proficua con l'ASST. Ma soprattutto riteniamo, come CdA, importante una interlocuzione costante con i singoli Sindaci - Soci per avvicinare ReteSalute al territorio ed ai cittadini".
Claudio Brambilla
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