ASST: nei 4 mesi ''caldi'' dell'emergenza accessi dimezzati ai pronto soccorso. I pazienti di oggi sono più compromessi
Il primario di Merate dr. Giovanni Buonocore e il primario di Lecco dr. Luciano D'Angelo
La situazione tra i due presidi lecchesi, ma in generale in tutta la Lombardia, ha seguito il medesimo trend.
Ora usciti dalla fase acuta, i due reparti stanno tornando alla normalità pur restando sotto la media. Continuano ad essere ridotti gli accessi pediatrici e quelli ostetrico-ginecologici, mentre sono in incremento quelli generici.
Raffronto degli accessi di Pronto soccorso a Merate e Lecco nei mesi di marzo/aprile/maggio/giugno sul 2019 e sul 2020
Il paziente che accede al servizio è più grave e compromesso rispetto a quanto non si riscontrasse prima del covid. Tra le diverse ragioni ci potrebbe essere un senso di paura non ancora sopito che porta l'utenza a ritardare il più possibile l'ingresso in ospedale e solo in caso di grave necessità. L'ambiente non viene percepito più così "sicuro" e se si può...si gira alla larga.
I giorni caldi dell'emergenza con la fila di ambulanze ai pronto soccorso del Manzoni e del Mandic
C'è poi un diverso trattamento dopo la fase di triage. I parenti non possono più seguire il paziente una volta fatta l'accettazione, poiché viene isolato in modo che, indipendentemente dalla sua positività, non rappresenti un pericolo per il personale e gli altri degenti.
In percentuale sono aumentati dunque i codici gialli e quelli rossi con quadri clinici a volte davvero parecchio compromessi come i casi delle patologie dove il fattore tempo si rivela discriminante.
A seguito dell'emergenza, ora sul medio e lungo periodo si dovrà pensare a pronto soccorso con spazi più ampi per una differenziazione su due linee di basso e alto sospetto covid (l'ideale sarebbe anche con la linea di medio sospetto) con possibilità di isolamento, percorsi differenziati, personale addestrato al cambio di protezioni in base a dove si sta lavorando. Lecco ha già presentato un progetto in regione per l'ampliamento, compatibilmente con gli spazi, del reparto. Merate è già pronto a partire con l'intervento, pensato nei primi anni 2000 e ora rivisto dopo l'esperienza covid.
Per entrambe le realtà resta la criticità del personale sottodimensionato rispetto alle necessità e di non facile reperimento.
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