Giulia Maria Crespi amava il Meratese e ci chiedeva sempre di averne cura

Anche la capodelegazione del Fai Alta Brianza, Marcella Mattavelli, commenta la scomparsa della fondatrice del Fai Giulia Maria Crespi:

''La notizia della sua scomparsa ci ha colti impreparati, nonostante avesse una certa età'' ha spiegato. ''Questo perché è  sempre stata una persona estremamente vitale, con grandi progetti e grandi visioni sino all’ultimo. Ce lo aveva dimostrato anche durante il recente incontro con i coordinatori regionali del Fai. Riusciva sempre ad esprimere e trasmettere grandi stimoli: verso l’attenzione all’ambiente, alle sue amate api che definiva ''sentinelle dell’ambiente'', alla natura, al paesaggio, all’arte e al patrimonio architettonico e artistico dei territori. Mi ritrovo proprio ora nelle Saline di Conti Vecchi in Sardegna, un'ulteriore testimonianza della concretezza della sua visione che ha portato alla loro valorizzazione''.

''Come FAI Alta Brianza - ha proseguito la capodelegazione Mattavelli - volevamo ricordare anche la sua grande vicinanza a Merate e tutto il Meratese, dov’era nata. Avendo avuto la fortuna di poterla incontrare personalmente in più occasioni, posso assicurare che ricordava ancora con grande precisione il Lago di Sartirana, Montevecchia e i suoi paesaggi, l’area di Sabbioncello, ma anche Mondonico e Imbersago. Ci chiedeva sempre di avere cura di tutti questi luoghi.
Come delegazione responsabile della zona Meratese, Casatese e in parte Monzese invitavamo tutti coloro che vogliono unirsi al cordoglio a ricordare Giulia Maria Crespi, dato che le giornate lo favoriscono, passeggiando nella natura e nei boschi che lei tanto amava. Chiediamo di ricordarla altresì sentendo i due brani ai quali diceva di essere particolarmente affezionata: la sesta sinfonia di Beethoven, che in particolare chiedeva sempre ai genitori e agli insegnanti di introdurla ai più piccoli in quanto racconta dell’incontro tra uomo e natura, del sereno dopo la tempesta e così via, e poi ''la nona'', il cosiddetto Inno alla Gioia che ha risuonato anche durante le esequie svoltesi ieri in forma strettamente privata. Al riguardo sosteneva che la vita fosse un dono da festeggiare sempre, anche quando si è arrivati al punto finale.
Vogliamo ricordare la nostra fondatrice, infine, per il suo grande amore per i giovani e per tutte le energie che ha speso per coinvolgerli nel progetto del FAI''.
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