Merate: Eugenia Di Guglielmo premiata con un racconto sulla via Francigena
Eugenia Di Guglielmo
Il racconto nasce quasi per caso, tra le colline, i vigneti e il sole d'agosto della via Francigena. “Ho scoperto questo premio dopo essere tornata da una breve esperienza di cammino e ho colto l'occasione del Premio per rivivere le tante emozioni provate. È stato qualcosa di naturale” – ha spiegato Di Guglielmo. Il racconto ha come perno la parola “se”, che indica una serie continua di bivi che, spesso, nascondono dalle casualità della vita. “Essere al bivio è un po’ la condizione del pellegrino che parte. I nostri “se” riflettono proprio quei dubbi, che però i protagonisti del racconto riescono a superare”.
“Se non ci fossero state le more” è solo una delle molte soddisfazioni letterarie della Di Guglielmo, che dopo il Premio Letterario Brianza per il suo secondo romanzo, “Sotto un cielo di bombe”, sta promuovendo in questi giorni il suo terzo,” Come un ramo secco”, edito Scatole Parlanti.
Nel romanzo un equipaggio sgangherato con molti segreti da nascondere affronta una vacanza in barca a vela nell'arcipelago toscano. “Come un ramo secco” è un giallo a metà, con un cadavere senza nome e senza un detective. Per otto giorni tre barche navigano in flottiglia e, a causa degli spazi ristretti e della convivenza forzata, il vissuto e le incertezze di ogni viaggiatore diventeranno un ostacolo per una serena vacanza. Un thriller psicologico, un romanzo corale che lascia trapelare, attraverso la sapiente costruzione narrativa, la sottile linea d’ombra che attraversa e trafigge i vari personaggi alla disperata ricerca di se stessi. Anche in questo caso è una donna la protagonista: Carola, giovane scrittrice alla ricerca di ispirazione, è il cardine delle tante storie dell’equipaggio. Anche in questo caso l’autrice ha la capacità di cogliere le sfumature dell’animo umano, sempre con l’ironia che la contraddistingue.
Ed è già pronto un nuovo romanzo che uscirà con Libraccio Editore nelle prossime settimane.
B.V.